E 12 CORPUS ressati ministri. Avvi però chi da cotali macchie 10 espui ga, attribuendo alla mobilità ed incostanza del popolo, e al desiderio di novità 1’ avvenimento. 11 papa, che precedentemente cio¿ a’ 7 di maggio dell’ anno stesso 14-^5 avealo destinato uno de’ presidenti al concilio di Basilea, sebbene (come pare ) non siasi colà recato, lodò il suo governo di Forlì, e in pruova del suo aggradimento nel 14^4 gli aggiunse quello di Forlimpopoli ; dichiarollo perpetuo amministratore del monastero di san Salvadore di Venezia; e nel seguente 14^5 dal vescovado di 1 rau 11 trasferì a quello di Recanati e di Macerata. Fraile commessioni eli’ ebbe fu nel 1406 quella di visitatore apostolico di tutto il patriarcato e ovincia Aquilejese e d’altre diocesi nella Lombardia, e come visitatore consacrò nel ì/pS la chiesa di s. Pietro martire di Udine, e riformò con Fantino Dandolo i due veneti monasteri di s. Daniello e di san INicolò dalla Torre nell’ isola di Murano (che fu poi detto santa Chiara). Era tuttavia in cotal carica nel *44"> nel qual anno il papa traslocollo alle unite chiese di l'el-tre e di Belluno. Fece dono in varii tempi di ricchi e belli arredi sacri tanto a queste due chiese , quanto a quella di Trati, e ai cenobii de’ ss. Giovanni e Paolo, di s. Pietro martire di Murano , e specialmente alia presente chiesa del Corpus Domini, cui lasciò anche i suoi beni in morte, e ciò per il particolare affetto che a queste suore portava, delle quali, come ho detto nell'introduzione, fu fondatore il b. Giovanni de’Dominici maestro in ¡spirito del 1 ommasi-sini, e ne furono promotrici le sorelle del 1 om-masini stesso Lisabetta e Andriola-. Finalmente il nostro vescovo dopo aver governato le due chiese di Feltre e di Belluno per anni cinque e mezzo, cessò di vivere in Venezia nel 24 marzo 1446 d’ anni 66, e, giusta la sua volontà, fu seppellito il primo in questa rinnovata chiesa del Corpus Domini dinanzi 1’aitar grande colla soprariferita inscrizione, in marmo bianco colla figura scolpita; della quale un’incisione qui unisco, secondo 1’ esatto disegno donatomi dal sig. ingegnere Giovanni Casoni. Le opere scritte dal Tommasini, e a nostra cognizion pervenute sono : I. Oratio habita in concilio Consta ntiensi ann. MCCCCXVI inserita in un codice cartaceo in fol. già presso Raimondo de Krafft in Ul-ma. II. Historia concilii Constandensis. Un cenno di essa ce lo dà suor Bartolommea Riccobo- DOMINI. na nella sua cronaca mss. e potrebbe forse essere quella storia che sotto anonimo domenicano trovasi impressa nel Pomo VII delle mescolanze di htefano Baluzio . IH. De divinissimo Corporis Christisacramento carmen heroicum (citato dal Sansovino ) . IV. Sermones de Sanctis (dallo .stesso ). V. Sermones de Tempore ( ricordato dal Rovet-ta nella bibl. de'predic. della provincia Lombarda ). Fra il novero degli autori che recan notizia di Tommaso ho seguito il nostro padre degli Agostini che ne dettò la Vita ( Voi. 1. p 4-5o) . T\e ragionò parimenti il p. F. Gianbernardo Maria de Rubeis nel cap. III. riunì. VII. p 82 e segg. e anche nel num. III. p. 48 e seg. del libro De rebus congregationis sub ùlulo beati lacobi Salomonii ec. Venetiis 17.il. 4- ila luogo nel libro De episcopio ad Istrianas ecclesias ex ordine praedicatorum assumptis . Venetiis 1760. 4. pag. 58 e seg autore il p. Fr. Giamb. Contarini . Ha luogo pure nell Illirico sacro del padre Daniele Farlati (/l'.IV.p. 401,402. ec. Venetiis 1769 fol.) il quale nello stesso Tomo a p. 255 e seguenti registra un altro Tommaso Tommasini che fu da taluno col nostro confuso, perchè dell’ ordine anch’ esso de‘ predicatori, e contemporaneo. Cessar però deve la confusione, subito che si consideri che questo secondo Tommasini fu vescovo di I.esina elettovi da Martino V nel 1428; fu legato in Bossina speditovi nel 14^9 da Eugenio IV, e confermatovi nel i455 da Calisto Ili e da Pio II nel i458; e che mori nel 1466 circa, come vuole il Farlati, oppure nel 1462 come prova il Via-nelli ( 1'. II p. 55, >5. 58 de’ vescovi di Chiog-gia ); mentre già abbiam veduto che il nostro Tommasini Paruta era già all’ altra vita passato nel 1446. La iscrizione, tal quale holla io riportata, esiste oggidì nel chiostro del patriarcale bemina-rio affissa sulla parete e segnata al num X del Ragguaglio sopraddetto . Lssa concorda pienamente con una antica cronaca e con un contemporaneo necrologio già presso le monache del Corpus Domini, ambi citati dal padre degli Agostini ( p 482, 485 ). I’erlaqualcosa è falsa l’asserzione dell’ Ughelli che nelT. II dell’Italia sacra lo fa morto nel 144^ > e nel Tomo V nel i447; è erronea la lezione della Cronaca presso il padre de Rubeis ( p. 86 ) che ne mette la morte a’¿4 di ,TU,ggi° anziché marzo ; ed è poi falsissima quella iscrizione che di carattere moderno scolpita leggesi anche oggi nel co-