S. MARIA DELL’ORTO 84 S. HOC PAREN. AC FRA. D. ALOX. 1 ET DNO MARCO MARINONI DNA | BARTHO. MARIA ET LVDOYICA | CAEL. PIEO. SORO. COSTR. FECE . | AN. MDLVIII. Colle antecedenti sulla terra nel chiostro e fu anch’ essa portata altrove. Del cognome Marinoni ne vedremo parecchie, alox. forse per alex. Alessio , od Alessandro, oppur invece di alo?. Aloysio, e per Aloysio lo intese anche il Palfero, il quale giunse dni dopo ah. che non c’ è nella pietra. 85 NICOLAVS D. ANTIRARI | AROMATARI? VI-VES SIBI 1 POSTERISQ. DVLCISS. P. 1 MDLXIII. DIE P. MARTII. La pietra che lessi sul luogo , e che era insieme colle dette nel chiostro sul pavimento diceva antirari. Però lo Svayer corresse aktiva-ri e ilmss. Driuzzo de antibaris, e in effetto io starei con esso Svayer, sapendosi che questa famiglia è da Oderzo* e che del 1607 una Càt-terina Antivari fu seconda moglie di Gaspare Diedo q. Domenico patrizio veneto. 86 .... O. M. G. f LAVREN. TINCTOR 1 Q. IOAN. GLIS.TI BRIX.S |_SIBI ET HAEREDIB. . 1 M. H. P. C. | ANNO DNI | MDIC. La copiai coll’ altre e stavasi sul suolo. La famiglia, cui spetta, òGlisenti Rresciana, del qual cognome vedremo memoria altrove. Venne in proprietà l’arca della famigliaCasser da S. Marcilian. Palfero ommette a. e dice bri-xiani per mix* cioè brixiexsis. 87 IACOBO nassIbenio merca | tori_Tdv- STRIO ET PROBATAE I FIDEI QVI CV SEPER I I COMVNE HOMINV; SOCIETATE FVIS-SET OFFICIOS. | ERGA DEV PLEN’ RELI-GIONIS _I OIB’ VITAE PTIB_MODERAT’ ET 1 I TEPERAS VSV PERPRVDES ET I ! NEGO-CII_S L ABORIOS ’ RE FAMILIARI | AVCTA ET COSERVATA FOELICITER 1 AN.LXXV. VIXIT. CLARA VXOR 1 HIERONYM’ FIL.’ H. M. P. 1 OBIIT ANNO........ Vicina alle precedenti sul suplo ; la vidi e copiai, e confrontai di nuovo nell’Arsenale ove fu gettata nelle fondamenta di una strada. Palfero supplisce alla spezzatura dicendo con qualche diversità clara fxor f. hier. noe mosvmenti-'u posrn. e poi soggiunge obiit anno 069 xix. inn,p.A dier. canicvijArivm. Cosi anche il mss. Driuizo che ha^jvjv. invece di anno, ed ommi-se per una svista le parole et teperas rsr per-prfdes. 88 SEPVLTVRA DE PIETRO DE 1 ZVANE VOLA DA MODON 1 ET DEIIEREDI SOIIMDXXVIII. 1 DNI LIVII SANVTI ET 1 DNÀE CLARAE VO-LAE EIVS | DILECTISSIMAE CONIV | GIS MONVMENTVM. 1 HEREDES HOC MONVMEN-TVM 1 NON SEQVANTVR 1 MDLXXV. L’ ho veduta, e letta e copiata sul marmo .ed era nello stesso luogo delle precedenti. Questa epigrafe scolpita su una stessa pietra ha due parti. La prima è di Pietro Vola f. di Giovanni da Modon, che aveva lasciata un’annua man-sionaria a’frati dell’Orto, con suo testamento II luglio 1628 inatti di Girolamo Grasolari. ( Arch. polii. ) Egli si chiamava anche Pietro greco da Modon. La seconda è di Livio Sanvdo 0 Sajìvto marito di Chiara Vola, la quale era nepote di quel Pietro, e che premorendo a Livio beneficò parimenti il Monastero, come dal suo testamento i5 agosto 1565 rogato inatti di Ant. M. Vincenti, e compiuto da Cesare Ziliolo Due. Cancell. nel 14 marzo 1069 {Arch. politico ) < LivioSanVtofu figliuolo naturale (ì)diFran-cesco Sanuto cavaliere e senatore q. Angelo, ed (ij Malamente i Genealogisti delle case nostre patrizie, non escluso il Zabarella, pongono nei loro Alberi Livio, imperciocché essendo figliuol naturale non poteva per legge essere capace al Maggior Consiglio, bensì agli ufficii proprii de’cittadini originarii, e il nostro Livio era cogitare (coadiutore) all’ Avvogaria. Ciò risulta dalle attestazioni originali sull’autenticità del suo carattere poste a tergo del suo testamento, ove Ottaviano Valier, Vettor Ziliol e Domenico Galleolto giurano di riconoscere il