CORPUS DOMINI.
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OSSA. R. P. D. FANTINI. D\NDVLI. IVRIS | VTRIVSQ. CONSVLTI . PATRK . PROGVR. AVO . PROAVISQ. DVCIBVS . NATI . QVI. POST .CL ARISSIMOS . PATRIE. | HONORES. PATRIMONIOQ. AMPLO . HVIC . DIVE . | ECCLESIE , EGEN1SQ. ERROGATO . PONTI-FEX . PATAVINVS . OBIIT . XIII. KL. MARCII . MCCCCLVIIII.
  Fantino Dandolo figliuolo di Leonardo cavaliere, e procuratore di s. Marco q. Andrea doge nacque in Venezia nella parrocchia di s. Luca intorno al <579. Studiate le lettere prime in patria, recossi alle Università più cospicue d’ Italia, e specialmente a Bologna, dove nel suo fratello Pietro Dandolo canonico di Modone insegnava il dritto Pontificio, indi a Padova, ove nel i/j.01 fu laureato nelle leggi; nella qual città sostenne per qualche tempo la cattedra di diritto civile. Tornato irt patria gli furon conferiti i magistrati soliti darsi a’ giovani patrizii. Nel 14o> fu destinato con Lorenzo Bragadino ad accompagnare il cardinale Fila rgo che recavasi in Lombardia onde comporre la pace fra il duca di Milano e i suoi sudditi. Appena fece ritorno venne scelto a ( ommes-sario per accomodare le differenze della repubblica co’ Genovesi per li danni da essi recali in Soria a Veneziani; indi fu eletto a Provveditore nel Veronese onde por freno alla rapacità de’ soldati ; e in premio di coteste onorevoli missioni nel ì/jott fu annoverato fra’ Consiglieri ; carico eh’ ebbe poscia più volte, come anche quel-
lo	di avvogador del Comune. Se stiamo alla cronaca Zena, il Dandolo recossi nel 1409 a dividale del Friuli, col fine di persuadere papa Gregorio XII, eh’ erasi colà ricoverato, a cedere alla dignità pontificia, attesa la elezione di Alessandro V; ma lo storico Sanudo racconta nvece, che il Dandolo rifiutò, e fu mandato Giovanni Garzoni. Neil’ anno stesso Fantino inviossi con Francesco (’.omarini a Milano per paceficare quel duca con Filippo Maria Visconte suo fratello minore. 1 rovavasi fin dal i4*° insignito del titolo di cavaliere; e nel 1 A. 11 pelea. II.
rorando eloquentemente col detto Giovanni
Garzoni come ambasciatore mosse l’animo dei due fratelli Ernesto e Federigo duchi d’ Austria a collegarsi colla Signoria di Venezia contra il re d' Ungheria- Resse Padova nel 1412, e Verona nel <4*4 come podestà. Due anni dopo fu destinato con Santo Veniero alla legazione di I ombardia per trattare la pace tra il detto Visconte e i fratelli Malatesta, l’uno signor di Brescia, 1’ altro signor di Rimino. Fu nel »4*8 di nuovo podestà a Padova, come dal mss. de’ Reggimenti , sebbene 1’ Orsato ed altri non ab-bianlo registrato. Recossi «nel 1420 ambasciato-re con Nicolò Giorgio a Martino V papa onde nulla diliberasse sugli interessi del patriarcato di Aquileja finché non fosse stabilita ia pace tra Sigismondo re d’ Ungheria, e la Repubblica, che in quel torno aveva acquistato il Friuli. 11 papa aggradi 1* uffizio fattogli, e il Dandolo spedi la sua Relazione al Senato nel giugno 1421 . Ebbe ordine nel 14a4- come ambasciato-re di accordare con Alfonso V re di Aragona, il duca di Milano e il comune di Genova, oltre a ciò di procurare che risarciti fossero i danni recati a’mercatanti veneziani. Sottoscrisse nel 14*6 qual sindico e procuratore della Signoria il trattato di alleanza con Amedeo duca di Sa-voja e la repubblica Fiorentina per opporsi al Visconte. Fu nell’anno stesso con Andrea Con-tarini inviato di nuovo a Martino V per gli affari del Friuli, ma inutilmente. Nel »4'J7 to^a da’ Veneti al Visconte la città di Brescia , fu [»rimo rettore Fantino; e nel 1428 per conchiuder la pace co’ Milanesi fu egli uno de’ tre deputati veneziani ; quindi conchiusa, passò a’ Fiorentini in qualità di oratore per trattati di lega. Avvenuta nel i4-'i la morte di Martino V, e creato sommo pontefice Eugenio IV, la Repubblica fra gli otto ambasciatori straordinarii ad esso spediti comprese Fantino Dandolo, il quale poi vi rimase ordinario. Ebbe così agio ii pontefice di ammirare in lui, oltre che scienza e prudente consiglio, anche religiosità di costumi; perlaqualcosa dichiarollo protonotario apostolico, indi governator di Bologna. Quantunque con ottime regole reggesse la vasta sua Legazione, e zelo mostrasse per la gloria di Dio
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