aa8 S. MARIA DELL’ORTO Francesco da Nardo Domenicano nella metafi- perchè cransi collegati colla Francia che teneva sica. Tornato in patria nel 1009, la repubblica lo Stato di Milano vagheggiato dall’imperatore, occupollo in varii magistrati; essendo che prov- Non parti però se non se a’16 di marzo del veditore nel iSiq alla Camera degl’Imprestiti successivo i5ai. Giunto 4 Vormazia fu ottima- ebbe commessione di soprantendere alla mi- mente accoltò da Sua Maestà e recitò latina surazione delle c"rnpagne del Polesine, di che orazione lodata dall’ambasciator suo precessore fu lodato dinanzi a’ padri da Agostino da Mula Francesco Cornaro che v’era tuttavia presente ; nel suo ritorno da podestà e capitanio di Rovi- e di seguito sempre più grato riuscì all’ impe- go ; poi passò alla costruzione di un alveo sul ratore (5), che condusselo seco in Inghilterra Bassanese per adacquare quelle campagne ; in- nel i5*2, indi inlspagna. Quali i colloquii suoi di sulla Padovana per opporre ripari alla rotta stati siano coll’ imperatore, quali i negoziati, fatta dall’Adige (1). Nel 24 settembre i520 fu quali le azioni sue durante l’ambasceria, lungo eletto ambasciatore a Carlo V (2) appo il quale sarebbe il raccontare (4)- Egli è certo che il non. godevano allora i Veneziani molta grazia, Contarmi non lasciò passar momento in cui po- Vedi anche il Beccatello p. 129, e il Casa p. 42. Per lo che maliziosamente lo Scaligero nella Sca-ìigerana (Amsterdam 1740. T. il. p. 60) dice: Contarenus dcfenclit praeceptorem suum Pomponatium qui de anima impie scripsisse dicubatur. Il Trattato del Pompouaccio fu ristampato anche Tuhingae a. 1791. in 8. per cura e con illustrazioni di M. Crisi. Godofr Bardili professore di filosofìa, il quale narrando la storia del libro sembra a torlo dire Gaspar Contarenus cardinalis discipulus quidem Porri-ponatii, praeceptoris tamen doclrinis non satis irnbutus; posciachè il Contarmi doveva a fondo essere inslrutto delle dottrine del maestro se g unse ad essere un de’più acuti e ragionévoli suoi contradditori. (1) Marino Sanuto nei Diarii mss. nella Libreria di S. Marco. Voi. XXVI.XXVII.XXVIII.XXIX (2) Il Beccatello (pag. 4) dice che allora il Contarini aveva anni il Casa all’incontro (p. 84)dice33; ma assegnando gli storici nostri l’anno i5ao alla elezion del Contarini in Oratore, è chiaro che errò il Casa nel computo, sendo nato il Goritarini nel i483. (3) Scrive il Beccatello (p. 4): « Fu inesser Gasparo per la bontà sua veduto non con mal occhio da « Cesare, anzi di giorno iu giorno se gli fece più grato, conoscendolo et virtuoso et sincero» . Il Casa (p. 85) dice d’avantaggio : Coesori non modo gratus sed etiam familiaris erat. Vedi il Beccatel- lo anche a pag. 10. (4) 11 Sanuto spezialmente nei volumi de’suoi Diarii XXXI. luglio, agosto, settembre i5ai; XXXIII. dal marzo al dicembre 1522-,XXXIV. XXXV anno i£a3 XXXVÌ. an. «5a4.XXXVIII.XXXIX. XL. an. 1S2S parla a lungo del Contarini riportando gli estratti delle Lettere eh’esso scriveva al Senato. É interessante quella che sta per esteso trascritta nel Voi. XXXVIII. pag. 1 5g. 160. da Madrid diretta a Federico Contarini e fratelli suoi in Venezia a’ 7 di t'ebbrajo 1 5a4 m. v. cioè iSiS, che comincia: « Fratres amantissimi. Essendo andato missier Tomaso nostro fratello a Cartagenia : « finisce: idio tutti felici vi conservi; » eccone il motivo: Tre patroni di galee nostre di Barbaria, due scrivani, due patrizii, cioè il figlio di Agostino da Mula, e Giovanni Donato detto dalla beccaria, erano stati ritenuti a Maseron ( Almazzarron, Almacaron) ad istanza dell’ufficio della Inquisizione, e condotti a Murcia, siccome imputati di aver venduto una « biblia latina hebrea et caldea con la exposi-« tione di Rabia Salamon doctor ebreo il quale in molti lochi contradice alla fede catolica. » Il Contarmi, ciò saputo, si presentò al Consiglio della Inquisizione ridottosi nel 4 febbrajo suddetto, implorando la loro liberazione: » Parlai longamente, dice lo stesso Contarini, dechiarandoli il costume de « italia e di tutta la chiesia catholicha essere di admeter ogni auctor infidele quantunque contradicesse « alla fede quanto le paresse come Averois et molti altri perche si faria iniuria quando non si volesse « che li adversarii nostri fussero audili et lecti aducendoli molte ragione poi dissi che Rabi Salamon « era alegato da san Tomaso da Nicolo di Lyra et altri doctori catholici infinite volte poiché quando « fusse ben dannato tal auctore non se doveva per questo retenire li patroni veniziani al interesse « graude et privato et publico et breviter credo che poco Issasse di quello che si poteva dire, loro « consultarono tutto quel giorno tandem la sera senza volere che io ben intendesse la expeditione lo-« ro spazorno a Mursa per le poste, che non essendo la culpa di patroni subito fossero liberati , et (c quando fusseno in culpa, che datali una legier penitentia fussero pur liberati come seria dire di an-« dar atorno un monastero over una chiesia con cirio in mano over altre simile cerimonie le quaTe •« qui usano, ma che delli altri se mandasse qui informatione cr.m uno di quelli libri... questa inqui-« sitione (prosegue il Contarini) in questi regni e una cosa teribelissima ne il re medesimo ha potestà