S. MARIA DELL’ORTO 298 il modello per la erezione della Confraternita di S. M della Misericordia; modello che fu pienamente da' Governatori di essa approvato ; ma che però eseguito non venne per contrasti insorti. Fra gli architetti che presentaron modelli per la fabbrica di Rialto dopo l’incendio, avvenuto nel genn- 1514 era anche Alessandro Leopardo; ma fu scelto il disegno di Antonio Scar-pagnino proto al magistrato del Sale (1). Ebbe mano parimenti come architetto nel proseguimento del superbo Tempio di s. Giustinadi Padova ; e in tal sua qualità nel i5io soprastava alle fortificazioni che si facevano nella città stessa sotto il provveditore Alvise Barbaro , e nel i5i 1 alle fortificazioni di Treviso per le qu.ili era laudato dal provveditore Giampaolo Gra-denigo (2). Ma inarrivabile poi nell arte del getto, Alessandro ha fusa la statua equestre sovraccennata del Colleoni. Nel dì3o luglio 1479 il Senato, in vista de’tre amplissimi legati fatti alla repubblica dal detto capitano, l’uno di ducati centomila d’oro, l’altro de’danari che gli si dovevan per suo stipendio, e il terzo di ducati diecimila che egli aver doveva dal duca di Ferrara; in vista di altri suoi meriti per li qua- li egli a buon dritto credette di poter chiedere ed ottenere che gli fosse eretta imaginem sua/n super equo eneo ponendarn in ista cwitate in piate i nostra sancii Marci ad perpetuam memoria m ; e finalmente pei' rendere convenienti grazie e dovuto premio a un tanto uomo, e per palesare al mondo intera la giustizia e l’amor della repubblica verso di lui ; ordinò alli Provveditori, ossia Commissarii sopra 1 eredità del Colleoni che trovati prestanti artefici facciano fare opere sumptuoso una statua di bronzo del detto capitano sopra un cavallo pur di bronzo da collocarsi in quel luogo che parerà al Senato di scegliere (3). Furono allora commissarii Bernardo Veniero, Gabriele Loredano, e Nicolò Mocenigo, essendo poi in progresso d’ anni subentrati ad essi degli altri. A questo passo narrano gli scrittori che per l’opera suddetta fu fatto venire a Venezia Andrea dal Verrocchio scultore fiorentino; che esso dopo averne fatto il modello e la forma la gettò in bronzo; ma , secondo alcuni, essendogli riuscito male il getto nella testa del cavallo, n’ebbe tal dolore , che di li a poco mori in questa nostra città 1’ anno 148ÌJ; altri però dicono che il Verrocchio non compiesse il lavoro del cavallo , sdegnato perchè la statua che doveva soprapporvisi era stata allogata ad altro scultore (4). Che il lavoro di questa effigie sia stato dapprincipio commesso al Verrocchio non veggo apparire dai Registri del Senato o da quelli del Cons. di X. Nondimeno può essere che i Commissarii incaricati a far eseguir l’opera abbiano di lor autorità fatto venire a Venezia il Verrocchio e stipendiatolo per questo oggetto ; e può essere che la causa della morte di lui avvenuta nel 1488 sia stata il dolore di non aver potuto compire il lavoro. Quello che è certo si è che l’opera la quale sorge oggidì nel campo de’ ss. Gio. e Paolo è di Alessandro Leopardo; e perciò errò di molto il Sansovino nel dirla a dirittura di Andrea dal Verrocchio senza pur nominare Alessandro. Che sia di lui ( prescindendo anche dal nome (¡) Questa notizia io estraggo dal Lib. XVIII. p. 4 322. 3a3. delli Diarii di Marino Sanuto marni-scritti inediti esistenti nella Marciana Libreria: Adi 5 marzo i5i4- Dapoi gran consegio se reduse el principe con li Signoria in Colegio di Savi/ et fonno sopra li desegni di la fabricha de Rialto e ai-dito (udito) Alcxandro Leopardi qual voi far modelo e eresse botege e miorar di filo la signoria ducati ■ . . itera. . . Toschan qual a fato il modello dile caxe sula piaza dila procuratia: poi fra Jocon-do e alcuni altri per numero 7; ma non fu conchiuso nulla in quel giorno, e nemmeno nel dì 18 luglio dell’anno medesimo io cui di nuovo s’erano i savii raccolti a veder li L\ modelli di filrichar Jliallo cìie per lo incendio si brusoe, et vi e tra li altri il modello quarto fato per /Jlexandro de Leo-pardis ; ma bensì nel dì a6 agosto i5i4 fu deciso doversi scegliere il modello dii proto dii sai qual si andera poi riformando ala zornata. (a) Lo stesso Sanuto nel Lib. X p. 1 7. e nel Libro XII. p. ?.g3. (3) Il testatore avea bramato che fosse la sua effigie collocata nella piazza di san Marco. Fu invece collocata dinanzi alla Scuola di san Marco nel campo de’ss. Gio. e Paolo. Così l’ayvedutezza del Senato credette di secondare i desiderii del testatore, non togliendo alla gran piazza di s. Marco il pregio d'essere sgombra da oggetti che impediscano a’ riguardanti il mirarla liberamente dattorno. (4) Vedi Giorgio Vasari. Vite degli architetti, pittori e scultori. Firenze 1 5fio. voi. I. p. 466. Francesco Sansovino. Fenetia i58i. Lib.'I. p. 20, e Tommaso Temenza. Jite de'più celebri architetti e scultori Veneziani 1778. p. 110. Vedi anche la Nota che sta a pag. ig3, delle Vite del Fasori, edizione di Milano de’Classici. Voi. VI. 1809. in 8.