LA CERTOSA. 67 dell isola di Veglia vino (Lib. V. p. 81.) Dal lib. II. p. '>. de’diaiii mss. di Marino Sanuto impariamo che del i/jgB era a Bologna di dove scriveva al principe nel mese di settembre. In mezzo agli affari non trascurò , anzi cultivò le lettere ; e primieramente essendo stato , come si è detto , a Veglia, prese occasion di raccovre tutte le più vecchie notizie che alla storia di quell’isola appartenevano , e ne scrisse una Cronaca. Un esemplare che vidi a penna di quest’opera col titolo, Cronica dell' Isola di Veglia et della famiglia Frangipani m quella Isola , sfavasi ne’ mss. Zeniarii. E cartaceo in 4 piccolo, miscellaneo, e l’opera è a pag. i52. A pag. 181. si legge . Datii et gravate levate da V eglebani p iniant.0 Vinciguerra ducal secretorio nela reformation de lintrate de lisola di Ve già nel 1480. E in fine.- QSlo ho voluto scriver a la mag.‘ia v.a in brevità p repsentargli ne la memoria che cosa èVeglia e che opinion se Oppressi gli abitatori ( Coricta) dalla tirannide di Giovanni Frangipane , e datisi di nuovo alla divozion della re-j:u >blica , erano nel 14.80 stati , armata mano, occupati dagli Ungheri; il perchè il senato spedì il segretario Vinciguerra onde persuadesse Maerblasio ungalo a non molestare l’isola, e buono effetto si videro dalle parole di lui rafforzate dal timore delle galee veneziane che venute erano in soccorso di quegl’ isolani ; si che 1’ ungaro lasciò quel luogo salvo, e tornossi alle sue terre. (Sabellico. Dee. IV. lib. 1. p. 812 ). Conchiusa essendosi Tanno 1.485 nella dieta raunatasi a Casal Maggiore una lega contra i Veneziani, il Senato, ciò saputo, per assicurar le cose proprie e unir forze bastanti a resistere, mandò in Francia il nostro Antonio, bene augurando dal suo cognome, e per mezzo di lui chiamò in Italia Renato duca di Lorena che a’ proprii stipendii condusse ; al quale duca era poi far de lei: quamvis in diversi tempi, secando stato anche prima il Vinciguerra per trarlo a leoccurrentie a In ppositi ne habbi largamente nome e de’ veneziani e del papa contra Ercole scritto a la vra ill.ma sig.’ia Compiono l’opera al-d’ Este duca di Ferrara ( Sabellico. Dee. IV. cune poesie in lode del Vinciguerra, e in difesa lib. II. p. 844- Giustiniani. Lib. IX. p. 258. ediz. di lui morsicato dal dente della malignità. Que-1576. Vianoli. Lib. XX. T. I. pag. 765 J. In- st*opera è pure ricordata e dal Foscarini (Lett. viato fu a Roma nel i486 per intimare ad An- Venez. Lib. HI. p. 290) e dallo Zeno ( Bibl. tonio Loredano oratore al Papa ed a Bernardo Teatini suo segretario di presentarsi entro 20 giorni al Consiglio de’ X sotto pena di bando , per ¡scolparsi dell’ accusa loro data di delitti commessi nella lor legazione (Navagero. Storia R. /. T. XXIII. col. 1194 ); e segretario pure essendo a Roma nel seguente anno 1487 insieme cogli ambasciatori Sebastiano Badoaro e Bernardo Bembo, per opera sua fu fatta la lega tra Innocenzo Vili e la repubblica ( Sabellico Lib. III. dee. IV7. p. 878). Riusci di tanta soddisfazione al pontefice in questo incontro il Vinciguerra che con suo Breve, ricolmandolo di laudi, ricercò il doge Agostino Barbari-go che Io lasciasse ancora nella legazione di Roma per lungo tempo , siccome attesta il Sanso- e del mover gli affetti degnissime sono di elo- Font T. II. p. 80 ), il quale aggiunge essere più diligente che elegante la narrazione , siccome ognun che la legga può riscontrare • Ma la gloria maggiore che nella repubblica letteraria è tuttavia al nostro Vinciguerra serbata, è quella dell’ essere stato il primo a scrivere in lingua italiana terze rime satiriche , le quali benché siano in istile grave anziché ridicolo, e in fatto di lingua toscana il più delle volte neglette, nè da mettersi al paro con quelle dell’ Ariosto , e degli altri che venner dappoi, pure anche dal lato dello stile e della lingua hanno alcuna fiata il lor pregio, vedendosi aver 1’ autore attinto a buoni fonti, e principalmente a quello di Dante; e dal lato poi della invenzione, ligentia chronici qui ex Senatusconsulto chirographiam attuili eius trai tus qui intra pectus alpium et tergestinum sinum iacet. (Georgii ìXlerulae Alexandrini adversas Domita coni-mentarlos in Xlurtialem. opera inserita al registro VI. IIII. del libro del Menila intitolato Saty-rarum Juvennlis enarrationes Georgii Merulae Alexandrini ec. Venetiis per Gabrielem Pe-tri MCCCCLXXV IH. Vedi al registro O. IIII il riferito squarcio) In quanto al I imavo fra i moltissimi che trattaron leggi il chiarissimo nostro conte Iacopo Filiasi ( Memorie storiche dei Veneti primi e secondi. Padova 1811. T. I. pag. 485 usque 54.1 ; e un’ assai erudiio opuscolo è uscito in Udine • Indagine sullo stato del Tirnavo e delle sue adiacenze al principio delC era cristiana dell' ab. Giuseppe Burini ili Ronchi di Morifaleone. Udine• Mattiuzzi 1826. in 4-