CORPUS le molte copie antiche e moderne che se ne fecero, e il prova maggiormente il fatto che gl’ insegnamenti in essa contenuti furono adottati dalla repubblica. Anche dal lato della letteratura, della molta e varia erudizione, della dicitura elegante e' facile, è il libro commende-volissimo; il perchè non si può non sottoscrivere al giudizio che ne diede il chiarissimo Morelli, nell’esatto transunto che pubblicò di quest’Ope-ra nella Relazione de’Coaici INaniani (1). Oltre gli storici or ora notati, uno de’più grandi lodatori di Cristoforo Canale si fu il sopramentovato Lodovico Dolce. Questi dedicandogli 1’ llistoria delle guerre esterne de’ Romani di Appiano Alessandrino, tradotta da m. Alessandro Braccio . In Vinegia appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, mdlix, i 2. Io paragona agli antichi capitani per lo valore, prudenza, liberalità, grandezza di animo, dicendo che non solo si diletta di leggere historie, ma fa cose degne di esser perpetuamente celebrate nelle historie, e scorrendo per le principali cariche dal Canale sostenute . 11 Dolce similmente gl’intitola: La llecuba, tragedia di mi Lodovico Dolce tratta da Euripide . In Vinegia appresso Gabriel Giolito de' Ferrari mdxcjii, e ristampata nel mdxlix. E da questa dedicazione apparisce che Cristoforo versato fosse negli stu-dii anche delle muse : et già ne studii delle muse sete tale che si come havete oggirnai nel-f esercitio delle arme marittime facto cose degne di esser scritte, così etiandio scrivete cose degne di esser lette. Perlaqualcosa potrebbo-no essere del nostro Cristoforo que’ due sonetti che stanno nel libro secondo delle Rime di diversi nobili huomini et eccellenti poeti nella lingua thoscana . Venezia, Giolito 1647, 8 ° a p. 116. Ma ciò non puossi assicurare, perchè dello stesso nome e cognome altri viveano pa-trizii contemporanei. Per lo stesso motivo non possiam dire che a lui sieno veramente addirizzate quelle barbare parole che scrive Pietro Contarini nel suo Argo vulgar al registro B 6. del libro primo : Qui si vede colui del qual i versi arguti mandano odor de quelli vati an- DOMINI. tiqui el fanno degno de sentar qui christopluil da Canal tanto lepidi suni li sali sui che si può dir che una altra vena doro di tago fluisse per le acque di Venetia . Se però giudicar si dovesse da que’ due sonetti della valentìa del Canale nel poetare, dovrebbesi dirne poco favorevolmente . Parimenti non so se il nostro sia un Cristoforo da Canale che dedica al duca di Camerino Ottavio Farnese il libro: I segni de la natura ne i huomo di Antonio Pellegrini. Venetia per Giovanni Farri et fratelli nell'anno MDkir, in 8.°., il qual Pellegrini era compare del Canale ; e se sia pur il nostro Cristo-foro quegli che nominasi dal Fausto da Longia-no come possessore di un antichissimo codice ms. di Guido dalle Colonne dei fatti Trojani, tradotto in volgare da ser Cristofano Ceffi notaio fiorentino ( Dialogo del Fausto da Longia-no del modo del tradurre d’una in altra lingua, ec. In Venezia mdlvi. a pag. (fi t. ) . Tommaso Porcacchì nelle Isole più famose del mondo. Venezia 1576. fol. a p. 73 dice del nostro Cristoforo: oltra che in mare fece molte prove, fu ancho tanto prattico in quei governi che pare c hoggi tutti gli altri siano per imitar la disciplina di lui. L’Aretino, che si è sopr’allegato, nel Libro in. a c. 284, ha un’altra lettera diretta al Canale, la quale conferma vieppiù l’onore e l’estimazione ch’egli ne faceva. Girolamo Diedo poeta dotto e di bello spirito ha cinque Sonetti ne’ quali piange la morte di Cristoforo Canale provveditore dell’ armata veneziana . Essi stanno a p. 205, 206 del secondo libro delle Rime di diversi, raccolte (Jall’Atanagi. Venezia, Avanzo i565, 8.° Venendo a tempi più vicini a noi, quegli che più copiose ed esatte notizie ci diede su Cristoforo Canale si fu il suaccennato ab. don Iacopo Morelli alla pag 5» e seg. de’ Codici manoscritti volgari della librerìa Naniana. Venezia: Zatta 1776 4,c (i) Lodovico Dolce amico del Canal ha commentata V opera di questo sulla milizia marittima. Di qui nacque che in alcuni cataloghi di codici manoscritti trovasi V opera sotto il nome del Dolce, e pare che sia cosa sua, o almeno un* opera diversa. Ma ella è una sola, ed è autore il Canal dicendolo lo stesso Dolce : come ne fa fede il dialogo da lei gran tempo fatto della milizia marittima : ove tratta pienamente e leggiadramente di tutto quello che appartiene a condurre un’ armata alle battaglie e alle cose di mare formando un legno ed un capitano a perfezione ( Hist. di Appiano Alessandrino nella dedicazione) .