S. MARTA DELL’ ORTO gg. 149- ii>4» e T. II. Appendice p. i55= Fo-scarini p. i56. 279. 280. 281. 282. 5i5. 4^-della letteratura; e pag- 25. 76. io4- delRagio-namento— Lettere il Uomini illustri Lib. XV. p. 567.—Manutii Pauli praefat. in Comm. Caesaris. Aldus i55g—Mazzuchelli Museum T. I. p- —Menckenius Vita Fracast. p. eo5—Mercurialis p. 56—Morelli. Operette T. I. p. 221—Niger Hieronymus p. 4°- 42-— Papaìlopoli T. II. 102. Pino. Raccolta di Lettere p. 258. Lib. III.—Porcacchi Isolarlo pag. 72—Quinque illustr. poet, carmina p. 55.—Ra-picius in Epistolis Claror. viror. i568. p. 65— Sadoletus. Vol. V. p. i58—Salomonius lnsc. Agri Pat. p. 80 81.—Sansovino Venetia pag. 282—Scardeonius p. 260—Superbi Lib. I1L 102. io3—Tiraboschi VII. 270. 271.— Vil-lehardouin T. XX. Hist. Byzant. nella prefazione.—Zeno nella prefaz. agli Storici Veneti p. XVII. XVIII. e nella Bibl. Font. II. 219. 220- A questi aggiungansi : Giambatista Ramu~ sio padre nell’ Esposizione premessa a5 Viaggi del Polo T. II. p. 12. tergo i5—Federico lia-doaro nell’ Istromento di Deputazione ossia Fondazione dell’Accademia Veneziana i56o. fol.—Epistolae Clar. Viror. Venetiis i586. 8. ov’ è la sopraccennata dell’ Oricovio—Paolo Colomesio. Gallia Orientalis p. i55- i54- i55. —Carmina illustr. poetar, italorum p. 507. Vol. VI. edit. 1720. 12.—D e litio e Ita I. poet. Ranuthii Gheri 1608. p. 55g. T. II. ec, GIROLAMO RAMUSIO IL GIOVANE. Girolamo Ramusio II. fu figliuolo di Paolo II, di cui or ora si è detto, e di Cecilia Vidal, e nacque in patria nel 10 ottobre i555 poco dopo sonate le 6 ore, e al battesimo fu chiamato Girolamo Giuseppe. Camminando sulle vestigia dell’avo, entrò nella Cancellarla Ducale 1’ anno 1577, a’ 28 o 24 settembre come estraordinario . Andò in Ispagna l’anno i58i a’28 Marzo con Vincenzo Tron e Girolamo Lippo-mano Cavalieri Ambasciatori al Re Filippo II, per rallegrarsi dell’acquisto del Regno di Portogallo, e ritornò a’ 18 dicembre susseguente. Fu poi spedito in Germania l’anno i582 a’19 di aprile col detto ambasciator Lippomano, nel qual carico stette mesi 28, e mentre era in esso il Consiglio de’Dieci il richiamò a’ i3 di giu- (1) La mss. Storia di casa Ramusia soggiunge che i la città di Rimini nella chiesa di s. Paterniano ir gno 1084, sicché giunto in Venezia l’ultimo di agosto venne mandato in Francia con Giovanni Delfino fatto allora Cavaliere da Enrico III indi procurator di S. Marco e ultimamente Cardinale di Santa Chiesa. Sendo Girolamo in Francia fu eletto dal Consiglio de’ Dieci Ordinario di Cancellarla a’ io di maggio i585, e Secretano poi di Senato a’ 24 di ottobre 1588. Andò poi nel i5gi .al primo di -novembre in Boemia incaricato dalla repubblica di raccogliere frumento, nella quale occasione grande merito acquistossi, avendo anch’egli con altri contribuito a sollevare Venezia dal flagello della fame. Leggesi, per testimonianza della Cronaca Ramusiana , nella Filza di Pregadi da Terra l’anno 1098. a’ 16 gennajo una tede del-1’ Officio delle Biave dell’undici settembre 1.597 che Girolamo nel detto servizio avanzò alla Repubblica fiorini 7858 nell5 acquisto de’frumenti, facendo l’utile della patria. Da questa missione tornò 1* anno i5g2 a’26 gennajo. Fu poscia a Napoli residente in sostituzione di Bartolom-raeo Cornino, e stettevi dal 20 giugno i5g4 al 16 giugno 1.597 sendogli succeduto Giovanni Carlo bcaramelli. Nel 1601. a’ 20 di aprile andò cogli ambasciatori cavalieri e procuratori il detto Giovanni Delfino, ed Antonio Prioli, che fu poi doge, a rallegrarsi con Enrico IIII re Cristianissimo del matrimonio con Maria de Medici figliuola di Francesco e nipote di Ferdinando gran duchi di Toscana. In questo incontro l’anno stesso 1601 (come si è dissopra detto) Girolamo fece stampare dagli eredi di Guglielmo Rovillio in Lione il testo francese della istoria de! Villarduino dandolo più corretto e sincero di quello che prima correva in Francia; e ciò per eseguire l’obbligo imposto al padre dal Consiglio de’ Dieci, ed ottenne da questo Consiglio 1’ anno i6o3. 16 maggio che l'espettativa del i556 eh' era a nome ai Paolo et di suo figliuolo fosse posta a nome di Antonio et di Paolo suoi figliuoli. E però sorprendente che in nessun luogo della detta edizione francese ( lì Historie ou chronique du seigneur Geof-froy de Ville Harduin ec. Lyon par les heri-tiers de Guillaume Rouille 1601. fol.) si faccia menzione nè di Girolamo Ramusio che fecela pubblicare, nè di Giambatista che possedeva il Codice in origine. L’ottobre del 1601 recossi a Rimini per rivedere gli antichi beni della famiglia sua (1). Sua moglie fu Trivisana figlia 1 questo incontro Girolamo Ramusio poco lungi dal- 1 Colle trovò un’antica lapide spettante alla casaRa-