ii8 S. ZACCARIA. colò V); e vedi anche il catalogo de’Libri posseduti dall’ abate don Tommaso de Luca ( Venezia Alvisopoli 1816 , 8.vo ) , ove a pag. 29. fra’ quattrocentisti impressi nel 149^ leggesi: de dominicis Dominici, Reformatio Romanae Curiae . Brixiae apud Baptistam Farfengum 4- Exiniiae raritatis — opera che 1’ Agostini citò solamente manuscritta . In fine, potrannosi avere buone notizie, e forse nuove, se esca in luce 1 opera de5 vescovi Torcellani del vivente don IVIatteo Fanello, parroco che fu del Ss. Salvatore di Murano. L’epitaffio, che qui sopra riporto tal quale leggesi nella cappella, è riferito anche dal p. degli Agostini nel citato volume a pag. 4ll> ma infedelmente, perchè invece di andar so-praluoco, lo copiò dal Palfero, e fece quindi delle ommissioni, ed alterò delle epoche e delle parole. Errò poi anche l’Agostini nel dire che il Domenichi ripose le ossa in un novello sepolcro per tale motivo da esso lui fabbricato nell'antica chiesa di san Zaccaria ; imperocché è fabbricato nella nuova presente chiesa, e dall’antica poi si traslocaron le osaa in questo novello sepolcro. Dallo squarcio del Testamento del Domenichi recato nelCornaro, vediamo che donò parecchie marmoree colonne alle monache perchè gli edificassero una cappella per riporvi le ossa de’ suoi maggiori, e che ordinò l’ere-zion di un altare in essa. Ciò è consono a quanto anche leggesi nel tomo I, p. 58 dell’ Indice compilato dal p. Nachi, sotto l’anno 1479 12 novera: Avendo perii passato il R. P. D.D. Domenico de Dominicis vescovo di Brescia, donato al monastero colonne di marmo grandi nutrì. 12, sopra le quali si fabbricasse la chiesa, e la metà di altre colonne più piccole pur di marmo, con questa condizione che gli dassero una delle quattro cappelle a loro piacere per farvi la sepoltura per sè e per i suoi parenti, e far celebrare messe per le anime dei suoi def onti, e lasciata dalle monache a suo piacere la scelta, elesse la cappella di mezzo a mano destra, entrando sopra la quale è scolpita l’immagine di san Zaccaria, ordinando che sopra la sepoltura si ponga l'arma sua, e la cappella si chiami di que' de Dominicis, come più diffusamente si legge nell' istromento 1477, ec. Lo scarpellino fece pienissimi per pientissi-mis, mccccll invece di mccccli, e vhcvem per vngvem . 11 Palfero aveva copiato bene il co- fnome Secvro; ma una mano posteriore scrisse agvro con manifesto errore . Non tralascio poi qui di dire alcuna cosa intorno alla famiglia Sicuro, in questa lapide ricordata, secondo le traccie che gentilissimo me ne porge l’amico mio Emilio Tipaldo, professore di storia e di diritto marittimo nel collegio di Marina, e chiarissimo scrittore . Varie sono le famiglie Sicuro superstiti presentemente al Zante, ma la più illustre è quella del defunto cavaliere Nicolò Gradenigo conte di Siila, la quale ebbe fin dal 1070 Fabiano Segur uno de’ 24 cavalieri che seguirono il principe Tancredi della Normandia nella conquista del regno di Napoli. Quivi fu che col progresso del tempo il cognome Segur fu in Sicuro cangiato, e quivi pure abitò la famiglia fino al xvni secolo, in che si traslatò al Zante stabilmente. Dal detto Nicolò Gradenigo Sicuro nacquero fra gli altri Agesilao, Costantino e Giovanni fratelli, che particolar menzione si meritano. Giovanni percorse una luminosa carriera politica . Sostenne dapprincipio l’incarico di Sindaco. dippoi quello di Provveditore estraordinario alla Sanità, quando Zante era minacciata dalla pestilenza : e colà pure sostenne quello di Direttore dell’ amministrazione di Giustizia . Corfù ebbelo suo Delegato rivestito dell’ Alta Polizia, e a lui devesi e la Carta costituzionale dell’anno i8o5, e i Codici di amministrazione interna e di Procedura Giudiziaria . Inoltre fu assunto alla Censura Generale, ed entrò poscia nel Senato Ionio col titolo di ministro di Stato dell’interno. Cedute le isole alla Francia dopo la pace di Tilsit il conte Giovanni venne inviato con altri due Deputato a Parigi, e in cotesto incontro fu fregiato dell’ordine della Corona di Ferro. L’ Inglese governo divenuto signore delle Isole inviò a Cefalonia il cor Giovanni in qualità di presidente dei tribunali di giustizia e con assai laude ebbe a riordinarli. Ad altri incarichi era destinato quando morte il rapi a’ 12 di agosto del 1824? integerrimo magistrato , ripieno di lumi , e tenuto in pregio dall’ imp. Alessandro che il regalò riccamente, col mezzo del suo ministro plenipotenziario conte Moce-nigo . Agesilao superstite dedicossi all’ agricoltura al Zante, poscia trasferitosi in Venezia da 5o anni a questa parte si diede in sul raccogliere libri fra’ quali di' ricercatissimi ne possiede . Costantino altro superstite de’figliuoli di Nicolò Gradenigo, nato nel 17^8, venne educato nel collegio militare di Verona , donde usci de’principali alunni del Genio. La matema-tica3 e tutti i rami della scienza militare furon