S. MARIA DELL’ ORTO Veneziana impresso in fol. del i56o, chefral- IVLII MCCCCXX, li Cosmografi è annoverato LivioSanuto, (Gior. s IOANIS ET Letter. di Padova 1808. T. XXIJI. pag. 65) . Nell’ Index Biblioth. Barbarinae p. 346vol.il. Romae 1681. fol. per errore vien detto Lucio anziché Livio. Un altro posteriore Livio Sanuto abbiamo fra gli scrittori veneti, ed era patrizio figliuolo di Giovanni q. Alvise, e di Lucrezia Cappello di Pietro ( la quale fu ammazzata dal marito per vano sospetto ) nato del i588, e morto del 1627. Questi scrisse: Breve discorso dell'intelletto human0 e dell’ arte, del nob. hucmo sier Livio Sanudo primo de sier Zuanne. In V enetia 1626 appresso Antonio Tinelli stampator ducale. 4; nel qual libro alla pag. 19. si legge : Typus e-xiguus venetae reipublicae surrimarum laudum Livii Sanuti primi loannis Jilii. Vtnetiis 1626. apud Antqnium Pinellum . La dedicazione di quest’ opera giovanile è ad Agostino IVani cavaliere e procuratore ; il secondo opuscolo è in versi. Il Palfero deila inscrizione, che ho illustrata non riporta che il secondo pezzo, cioè dki uni sAhVTi ec. _ 297 N VC AVTEM EST PREDCI SVO# HEREDVM | CiNCATi-I anciloto. Copiai sul mauro avelie questa ed esisteva colle altre sul pavimento nel chiostro. Malamente il Palfero rifiTTTE invece di ridirmiq. e 1/^72 invece di i/t2o. IVelmss. Driuzzo è scorretta. 90 ERG. YOS I DOMVM . MATERNAM | ALEXANDER • LEOPARDVS | SVIS. Q. POS. 1 AN. XV. I POST. ILL. BARTOLAMEI ! COLEI. STA-TVAE BAS1S IIDEN. OP1FEX. | ttlDX. 89 SPECTABILIS ET HONESTISSIMA VIRTV-TVMQ. I DECORATA DNA AGNESINA CINGATI VXOR I S IOANIS D LANClLOTO HIC IA-CET QVAEEXIHAC VITA MIGRAV1T XX.DIE Alfssakdho I eopabi odetlo aneli e Alessandro dal Cavallo veneziano era ad un tempo architetto, scultore, fonditor di bronzi valentissimo; e uno degl’incisori di zecca (1). Il piedistallo che regge la statua equestre di bronzo del famoso capitano Baitolommeo Colleoni nel cam-po de’ss. Giovanni e Paolo fu dal Leopardo architettato ed è, per testimonianza de5periti nell’arte, il più magnifico, e il più elegante di tutti quelli che si conoscono sottoposti a statue equestri; della qual opera pare che si compiacesse lo stesso Leopardo che volle ricordarla in questa sua sepolcrale epigrafe . Tiensi essere del Leopardo il maestoso deposito che sorge in onore del Doge Andrea Vendramino nella detta chiesa de’ ss. Gio. e Faolo. Del 1507 fece egli (j) Ciò raccogliesi dai Registri del Cons. de’X, dove in data 27 felLraio j483 (cioè 1legge che commend«ndosi da’massari della zecca dell’argento ollrtmodo la virtù e solerzia magi-itri Alexandri de Leopardis aunficis veneti nostri.pro J'acicndis slcmpis cunei nostri in cecha nostra, di maniera che non si trova chi va>da con esso in concorrenza a tale esercizio e magistero, il Consiglio de’X perciò lo immette in terzo maestro senza salario appresso i due maestri ordinarli che sono Luca Sesto e Maestro Antonello orefice, colla promessa che dopo la molte di uiio di loro subentrerà egli. Nel libro Capitolar dalle brocche di Zecca in data 29 settembre i4&4 s* vede essersi ordinato che ihaistro Luca Sesto uno de i più antiqui nunstri de le slampe de la zeclia nostra el mai-stro Alesandro de Leopardi siano deputati ad eseguire la immagine di .nostro Signor Gesù Cristo nelle stampe' del ducato; e che Pasqual Veramente e Silvesho fradclli e foli de maistro Antonello debbano eseguire le immagini di San Marco e del doge ndlo stesso ducato. Ne’Registri suddetti del Cons. di X. all’anno 1487 in data 21 marzo vedesi che ad Alessandro Leopardo il quale serva nell’aspettativa di entrar in luogo di Luca Sesto, e non ha salario, si assegnano ducati trenta all’anno. Con questo decreto si assegnano ducati ottanta d’oro annui Fictori a Santo Zacbaria qui est solertissimi/s in ea arte (cioè all’eccellente incisore di Zecca Vettor Camello, detto Gambelio, di cui fralli altri parla l’ab. Morelli a p. 246 della Notizia d'opere di disegno), e ducati cinquanta d’oro al detto Silvestro fio di Maestro Antonello. Vedremo in seguito che il salario al Leopardo iu accresciuto fino a’cento ducali annui, cioè nel 1 ; ma poi nel i5o6 a’ \l\ marzo tanto a lui, quanto a Vettore de Antonie) (cioè al Gambelio) furono ridotti ad ottanta; e del làio a’29 di ottobre di ducati ottanta furono jidolti per il Leopardi a ducati 4o annui, e per il Gomitilo a ducati 60; ciò tutto raccogliendosi dal detto lifbrfe Capitolar dalle bocche di Zecca.