CORrUS DOMINI. a5 berti 163f\, 8. È intitolata ad Orazio Guar-guanti medico fisico, in data da l’adova ¿4 febbrajo i6o3, dall autore, cui piacque di ridurre in anagramma il proprio nome. La prima edizione é del i6o5, ma io non la vidi . Molte ristampe se ne son fatte, e conosco quelle del 1641. in 12 = del i655 in 12 appresso Gio. Giacomo Hertz con aggiunte di '/juanne Zittio = del i6(Ì2. in 12. appresso Io stesso Hertz = del 1671 in 12. appresso Gio. Battista (’estari = del «69a appresso Giacomo Didini in 12., nelle quali tre ultime avvi sul frontispizio il nome di Nicolò Dogiioni; e ne veggo in un catalogo indicate altre due, cioè del 1675 e del 16U0. L’opera in origine è scritta da Francesco Sansovi-no, e fu impressa la prima volta nel i56i in 12. col titolo: Dialogo delle cose notabili che sono in Venetia ; e anche questo fu varie volte ristampato prima che il Bardi, il Dogiioni, il Zittio, ed altri vi facessero delle aggiunte. Vili. Venetia trionfante, et sempre libera di Gio. Nicolò Dogiioni ec. In Venetia m.dc.xiii appresso Andrea Muschio in 4' È presentata al principe M. Antonio Memmo e al Senato ed evvi il ritratto dell’ autore inciso in leño, cogli occhiali sull’orecchio diritto, in età ’ anni L. IX. Theatro universale de' prencipi et di tutte l historie del mondo ec. di Gio. Nicolò Dogiioni. In Venetia appresso Nicolò Misserini mdcvi voi. 2. in 4- È dedicato a Leonardo Donato doge di Venezia, e qui ripete : io venetiano et nato et allevato in Ve-netia . Evvi il suo ritratto in legno. X. Compendio historico universale di tutte le cose notabili successe nel mondo, dal principio della sua crea tione sin horà ec. di Gio. Nicolò Dogiioni . In Venetia appresso Nicolò Misserini. mdcxxii- l\. La dedicazione è al cavalier e procuratore Agostino Nani, e questa è la quarta impressione riveduta ed ampliata col ritratto dell’autore in legno. E da mettere a fascio colla più. parte di simili libri venuti fuori prima che s' imparasse a condurli dietro scorte sicure, dice il Foscarini. XI. Anfiteatro di Europa in cui si ha la descrit-tione del mondo celeste et elementare per quanto spetta alla cosmografia ec. di Gio. Nicolò Dogiioni nobile Bellunese. Venetia presso Giacomo Sarzina 1623. \. Al doge Antonio Priuli è'.intitolata l’opera in data primo marzo 1623, e in questa dedicatoria Tom. II. parla della famiglia Dogliona come contemporanea alla città di Belluno, parla delle benemerenze de’ suoi antenati verso la repubblica, e tesse la propria vita, ripetendo sé esser riato, nodrito et allevato in questa alma città et sotto gli.occhi del continuo ( posso dire ) del mio prencipe . L’autore dice di avere stampata quest’ opera come parto ultimo , e prega ad accettarla, benché colpa la priva-zion della luce, non avendo potuto attendervi, sia corso per entro qualche errore. XII. La città di Venetia con i origine et governo di quella et i dogi che vi sono stati et tutte le cose notabili che di tempo in tempo vi sono avvenute dal principio della sua edifi-catione sino a questi tempi così accomodata da Gio. Nicolo Dogiioni. In fine: In Venetia appresso Andrea Bertelli alla libraria di san Marco 1 r>94- dedicata a Tommaso e Francesco Moresini fu di Almorò . Questo non è che un gran foglio volante nel cui mezzo è 1’ effigie della città in rame, e attorno in istampa il nome e 1 epoca dei dogi ec. XIII. Senza porre il proprio nome il Dogiioni (oltre le Cose notabili indicateal num. VII. ) rivide ed ampliò altri libri. Egli stesso nomina i seguenti nella Lettera premessa all’ Ungheria: Ilo aggiunto a molti ed ampliati, come vedesi nella Descrittion d’Italia di Leandro Alberti, ne' Concetti del Garimberti , nell’ Imagine de' Dei del Cartari, et così in molti altri eh' io v’ ho posto la mano tutto che non vi ni abbi fatto mai nominare ... Feci poi stampar anco le due carte di Venetia (questa è quella di cui sopra al num. XII) e del Mondo, ove in breve può vedersi tutto quello che di più notabile è avvenuto in essi. XIV. Un’opera manuscritta e non mai ¡stampata del Dogiioni, egli medesimo ce la indica nella dedicazione premessa all 'Anfiteatro, composta nelli due anni che stette in casa storpiato: Ver non restar in otio mi sono applicato in cercar modi nuovi dello scriver in zifra et ne composi un trattato con bellissime inventioni mai più viste nè intese et impossibili da esser levale da alcun altro che da quello a cui si scrivono, come informato della sua secretezza. QuestoTrattato ridotto in un libro appresentai io in dono a questo eccelso Conseglio (di X) et fu con Pane 20 settembre 1621 gratiosamente accettato et fatto porre in custodia per potersene a tempo suo prevalere. 4