S. ZACCARIA . di timore, e i quali s’eran raccomandati alla repubblica; e ne ottenne dal duca la promessa cbe non avrebbe fatta guerra nè al signor di ¡Vlantova, nè a quello di Ferrara, nè a l’andolfo Malatesta, aggiungendo che ogni preghiera della Signoria gli era comandamento. Malgrado però queste belle parole i Veneziani i57 del Sabellico (II. '>g‘ ) pongono un Pietro Querini in cambio del nostro Andrea Mocenigo. Osservo però cbe il Sanuto nomina oltre il Mocenigo ancbe il Querini, e altri tenuti per ostaggio, e poi cambiati. L’anno medesimo 1409 in novembre fu con Luigi Storlado mandato a Verona oratore al conte Francesco Sfornirono costretti l’anno vegnente 14*6 a prò- za generale delibarmi nostre per rallegrarsi della mulgare contra il Visconte la guerra, e far le- ricuperazion di Verona (Sanuto ioÒ5). Da tut-ga co’ Fiorentini. (Vedi gli storici Sabellico I. te queste imprese, e da tutti gl’incarichi per la 470. Sanuto her. ¡tal. T. XXII. col. 977, 982. patria sostenuti vedesi che non mente la epi Navagero. Rer. Ital. T. XXIII. col. 1086.). Andrea capitano del Golfo nel i429 valorosamente combattè contra’ Turchi a Gallipoli ; e certamente l’avrebbe preso se le altre veneziane galere lo avessero sovvenuto, e se i nostri grafe se dice venetae classis imperatori for-tiss. Non trovo nelle genealogie notato il tempo della sua morte. Alcuni ordini dati dal nostro Andrea Mocenigo come Capitano generale trovansi manuscritti in un codice del secolo sopraccomiti avesser fatto il loro dovere (Sana- XV visto ed esaminato dal chiarissimo padre tu col. 100/). 1006 ). Reggeva Padova come Ca-pitanio nel 1429-00 (Orsato Reggini. p. 40 e libro mss. ), e nel seguente i45i complimentò Eugenio IV per la elezion sua al trono di Roma ( Sanuto col. 1015 e. mss. ambasciatori. E-letto a capitano del mare andò in detto anno l'pi coll’armata ad espugnare l’isola di vScio contra i Genovesi . Giuntovi assediò la città dello stesso nome, ma prenderla non potè, avendo essa coraggiosamente sostenuto il duro assedio per due mesi ; ed essendo al Mocenigo mancati soldati a continuare l’impresa, non volle almen partire dall’isola senza averne prima danneggiata una gran parte (Sabellico II. 557. Morosini Paolo. Lib. 20. p. 4^8) L’ anno t453 fu uno de’dodici oratori destinati ad incontra-e corteggiare Sigismondo imperatore che re per le nostre terre passava diretto a Roma per incoronarsi (Sanuto col. 1055. Navagero col. 1098), e l’anno vegnente 1454 fu con Silvestro Morosini al detto Eugenio pap», il quale s’era fuggito sotto mentite spoglie di Roma, e ricoveratosi a Firenze per lo timore della solle- ab. I) Placido Zurla, oggi eminentissimo cardinale, e intitolato Carte di nautica in pecora mss. e miniate . Egli il ricorda a p. 3S4 del volume II dell Opera: Di Marco Polo e degli altri k iaggiatori Veneziani più illustri. Venezia. Picotti 1819. 4. In altre inscrizioni già avremo campo di parlare di altri posteriori illustri dello stesso nome e cognome. Qui peraltro non lascio di notare, che un Alvise Mocenigo viene lodato dagli Scrittori per grande erudito . Filippo Callimaco Esperiente, ossia Filippo Bonaccorsi da s. Gi-miniano, trovandosi ambasciatore per il re di Polonia appo la nostra repubblica nel 1 486, dice che la casa sua era frequentata da’ primi letterati che qui soggiornavano, fra’ quali nomina un Luigi Mocenigo, cosi: Viri eruditi pariter et eioquentes Ludovicus Mocenigus ... et ple-rique ea aetate ornnis generis doctrinae lumina et ornamenta. Ciò si raccoglie dall’Opera: De his quae a Venetis tentata sunt Persis ac Tartaris contra Tu re OS movendis Narra tio: inserita nell’Appendice all’istoria Veneta di vazione del popolo contra di lui istigato dal du- Pietro Giustiniano impressa Argentorati 1611. ca di Milano (Sanuto col. io55). Scopertosi fol. pag. 70. Vettore Pisani personaggio del 1 r • quale ho detto fralle epigrafi di s. Antonio‘di Castello al num. 19, dirige una sua epistola latina a questo Lodovico Mocenigo la -quale sta ne’ problemi di Alessandro Afrodiseo tradotti in latino da Georgio Valla, e stampati nel 1488. In essa si encomia la singoiar dottrina , la non vulgare facondia, l’insigne prudenza del Mocenigo che sembra esser stato discepolo col Pisani di Georgio Valla. Fu ristampata anche a p. 561 dell’Appendice alla biblioteca mss. di s. Michele di Murano ( Venetiis 1779 fol.). Figlio di chi fosse questo Lodovico non saprei di- nel i455 un trattato che segretamente facevasi in Padova per togliere questa città a’Veneziani, e introdurvi Marsilio da Carrara, vi furono mandati il detto Morosini e il Mocenigo fra molta altra gente a presidio e difesa (Navagero col- 1099. Sanuto col. 10%) Anche nelle guerre col Visconte del 1458-14^9 trovossi provveditore in campo Andrea Mocenigo (ZVa-vagero col. 1102); e nella resa di L.egnago successa in quell’anno 14^9 rimase ostaggio de’ nemici insieme con Federico Contarmi (Sa-uuto 1070 1080). Altri storici, per testimonio