Mo CORREZIONI E GIUNTE marzo i5a8. domenica, zorno dedicato a dar il capello al reverendissimo Grirnani (Marino) .... fu recitata una oratiom per pre battista egnatio molto excellente. Michele Tramezzino stampatore dedicò al reverendo monsignor Giovati battista Ignatio il Compendio delle istorie di Napoli del Colle-nuzio . Venezia 154-8- 8. nella qual dedicazione tesse elogi al mecenate . NELLA CHIESA DI S. ZACC VRIA. Vol. II. pag. 1 o5. net proemio in nota . Ho detto che il Documento intorno alla erezione della chiesa di s. Zaccaria fatta per ordine di Leone imperator d’Oriente, è una delle maggiori prove della dipendenza delle nostre lagune e di quei che 1’ abitavano all’ impero d’ Oriente. Il documento è riferito da più nostri scrittori, e in una Cronaca anonima scritta nel secolo XV citata anche dal Foscarini, che l’attribuisce a Gasparo Zancarolo, l’ho veduto in antico volgare tradotto dal latino. Scrive il cronista: Lt per uno privilegio che he nella cassella de mis. san Zackaria facto per el di-cto lustinian dose el qual dise in questa forma : Sia noto e manifesto a tucti fedeli Chri-stiani di sanato Romano Imperio cussi presente come quelli eh da po de nuj vegnirano cossi dosi come patriarchi et vescovi. Essendo mi lustinian badoer conseier del imperio et dose de Veniesia p revelation del signor nro Idio omipotente et p comandamento del serenissimo imperator lion de Costantinopoli conservator de pace dapo molti benefìcii a nui concessi, ho fatto questo monesterio de mis. san Zacharia qui in Veniesia, segondo chi me haue comandato che fosse facto et hedificato de la propria camera del imperio et segondo chi me comando immediate tucte le cosse necessarie cossi de oro come de arzento comando eh fosse dispensate, ancora mife dare el corpo de mis san Zacharia propheta et de lo legno de la erose et de la vesta del nro signor et de quella de la madona et molte altre reliquie ad consecrar la dieta giesia et compita eh fo la predicta chiesta de san Zacharia io ho messo dentro done monache verzene et comandai le dovesse pregar ldio per la salute del Imperio e dei suo he redi. DelThesoro veramente eh manifesta la carta facta per lo imperatore et tucto el do• no chi mando in questo luogo veramente vole-mo eh questa carta sia sempre in la chamera del nostro palazo azoch niun non diga eh que* sto monasterio de mis san Zacharia sia sta facto del thesoro de alguni se non de li beni del serenissimo signor nro Imperador Lion de Constantinopoli . Quantunque 1’ originale di questo Documento non si trovi, e solo lo abbiamo in copia latina, ed italiana del secolo XV, non si può però dubitare della verità del suo contenuto attestata da più scrittori degni di fede . E certamente a primo aspetto parrebbe eh’ esso presenti una prova della dipendenza tanto delle lagune, quanto degli abitatori, dall’ Impero d’Oriente fin dal secolo IX, e cosi sembrò al Filiasi, al Laugier, al Daru ec. Ma devo peraltro anch’ io concorrere , ben esaminatolo, nella opinione e del conte Domenico Tiepolo nei suoi eruditi Discorsi sulla Storia Veneta , Udine 1828 T. I. p. 46. 47. e del conte Leonardo Manin in una sua ben ragionata lettera a me diretta fino dal luglio dell’anno scorso 1828, cioè che da quel Documento nulla prova si può dedurre. Esso fa fede piuttosto della devozione che aveva la privata persona del doge Giustiniano all'Imperatore che avevaio colmato di titoli e d’onori ; fa fede piuttosto della premura che aveva Leone, facendo doni a’ Veneziani allora graditi, di mantener l’alleanza nostra col freco impero; e l’aver dato danari per la fab-rica del monastero non è un atto che contras-segni la sovranità sua e la sudditanza del Doge, imperciocché che avrebbe a dirsi ( scrive il conte Manin ) della rifabbrica a questi giorni fatta dal pontefice sommo Leone XII del Tempio augusto di s. Paolo, a cui concorrono co' suoi danari i principi ed i potentati Cristiani? Ne' secolifuturi questo atto di concorso non potrà mai servire di prova della soggezione di Roma, ma piuttosto sarà offerto come un nuovo saggio della esimia loro religione e pietà Nulla nemmeno si potrà dedurre in danno della libertà nostra originaria dalla espressioni di comandamento.... di nostro signore ec. perchè son queste parole piuttosto di rispetto e di ossequio che deve usare una potenza, libera si, ma minore verso di una assai maggiore qual era 1’ Imperio di Oriente . Ma già, come ho detto, avverrà eh’ io ragioni in altra parte di quest’ Opera intorno tal argomento. ivi pag. 106. nel proemio, Un. 4. L’ avvenimento delle cento monache abbruciate in s. Zaccaria è narrato anche dall’ antico anonimo Cronista, che ho testé accennato, par. landò del Documento del doge Giustiniano Ba.