LACERTOSA. -j5 detta . novam a bvtinica ad silim vrbis amplia- ge, del quale ragionerò fralle inscrizioni del-tionem fossa MVRop. circvndatam roT tvbbi- la chiesa de’ss. Giovanni e Paolo. Prima d’ bvs chkbrisqve propugnaCJrLis mvnitam portam esser eievaio al seggio ducale s’avea posta la misae strvctvrae ?erspicfiq. cvltvs cvm via presente tomba, nella quale poi volle essere in-strata excitatam . altervm qvoq. vltra bvti- ferrato, sebbene il mausoleo gli fosse innalzato NiCAM incrementvm eisdbm erectvm mvnimen- nella chiesa di santa Marina . J1 Sanuto in fatti tis eo pavli nani georg. f. avg. princip. (cioè dice: E ordinò che fosse il corpo sepolto alla Augustini Barbadici principis ) nep. pr. praef. Certosa in mezzo la Galilea, dove si seppellì-q. solerti stvdio et cvra vt sorvm OMNivM in- scono i Frati Certosini. Tamen i fratelli de lui tra ANNVM PRiNCiPiVM fverit AC finis — VAI)e gli fecero fare un arca all5 aitar grande di vide viator . Era nel 1021 Capitano di Berga- santa Marina. ( Rer. Ital. T. XXII. col. 1201 ). mo quando gli fu imposto di doversi accompa- Giovanni il padre fu podestà e capitano di gnare come provveditore di campo col gover- Trevigi nel 14^8 (Burchellati. Comm. p. 54.9 )• natore dell’ esercito veneto Teodoro Trivulzio, La epigrafe è nel manuscritto Palferiano. e in quest’ ufficio era anche nel 1529 ( Paruta. Storia Lib. IIIT. p. 520, 526). Nel seguente 10 anno i55o qual provveditor generale in Terraferma unitamente a G iovanni Dolfino anch’esso GENEROSI VIRI DNI NICOLAI MAVROCENO del carico stesso insignito, e con altri, destinato et SVORV HEREDV SEPVLCHRV QVI OBYT venne ad incontrare Carlo V che per gli stati AN. SAL. i45g. DIE 5.DBRIS. della repubblica passava, e ciò fu con grandissima magnificenza quale a siffatto personaggio Nicolò Morosi ni. Varii furono contempora-addicevasi. Non si è però il Nani lodevolmente nei di questo nome e cognome fra’veneti patri-condotto nel carico di provveditore in campo , zii. e mancando il nome del padre o alcun’al-leggendosi nei rriss. Diarii del Sanuto (Voi- tra indicazione non saprei qual fosse. Potrebbe L1V, LV anni io5i, i55a ) che siccome reo d però essere quel Nicolò che del 14^2 fu de’quin-infedelta nella amministrazione delle cose della dici oratori scelti per ire a Cliioggia ad incon-guerra fu processato, carcerato e punito, con per- trare l’imperatore Federigo e corteggiarlo fino petua relegazione a Capodistria; e che il soprad- a Venezia ( Sanuto T. XXII. B. 1. p. * i/*.5 ) . detto Agostino suo figliuolo, per coprire le man- La inscrizione è nel Palfero . zarìe a lui ben note del padre, avendo voluto far credere alla giustizia di aver bruciato un li- 20 bro in cui Paolo teneva registrate le somme che aveva illegalmente guadagnate, fu parimente iOANNIS MARCELLO SEBASTIANI FILII HO-processato; se non che poi ottenuto un salvo gPITIVM VSQVE AD DIE NOVISSIMV IN QVO condotto, e presentato il libro, venne assolto. IPSE ET nemO ALIVS CONDATVR TEST.* Del i525 Paolo era stato anche podestà a Ve- VIX> AN, ^ 0B. prid. iDVS MART. i5yti. rona, come dal mss. Reggimenti. Mori del i55i a’ 26 luglio, giusta le genealogie di Mar- Giovanni Marcello figliuolo di Sebastiano q. co Barbaro ; di modo che l’anno scolpito sulla pietr0 trovasi registrato nelle genealogie del tomba non è della morte, ma del collocamento Barbaro e del Cappellai! . La epigrafe stassi nel di quella. Abbiamo dal Palfero l’epigrafe, che so]ito manuscriUo del Palfero. Coleti per isba-stavasi nella Cappella di casaNani che il Sanso- lio ]a pose fra queue ¿e|l’ isola di s. Clemente, vino ( Lib. F,p. 81 ) chiama veramente regia . ^¡arra ^ p Coronelli nel suo Isolario ( Voi I. p. 45 ) che in una delle tre sepolture di casa 18 Marcello ch’erano in questa chiesa della Certosa, era stato seppellito uno della stessa famiglia , AN. i45i. DIE 5. MENSIS IVLII. V. N. NICO- quan,3o la notte sentendo i padri strepito in quel-LAI MARCELLO Q. SPECTABILIS DM. IOAN- l’arca, l’aprirono, e trovaronlo vivo tuttavia; e NIS DE CONFINIO SANCTAE MARINAE ET vjsse poi tanto che propagò il ramo della fanii-SVOR. HEREDV glia sua che in esso rimasta sarebbe estinta. Nicolò Marcello figliuolo di Giovanni q. Bernardo della contrada di santa Marina è il do-