CAPO IV 1925 tonn. 28.100 lev. 262 mil. di lev. 1924 » 12.000 » 199 » » 1923 » 11.000 » 100 » » 1922 » 19.500 » 110 » » Da queste cifre si constata la condizione dei mulini per l’esportazione che non possono piazzare all’estero tutta la loro produzione. Ultimamente si è aperta una scuola per tale industria a Rusciuk; è da sperare che si abbiano maestri e tecnici di cui l’industria ha grande bisogno. Attualmente a causa della politica protezionista della repubblica turca l’industria bulgara ha perduto il mercato di Costantinopoli; in Grecia si fa lo stesso; in Egitto, come in tutti gli altri mercati, si soffre molto della concorrenza americana che è molto meglio organizzata e dispone di grandi mezzi. L’industria vuol tentare i mercati del nord ma non si sa con quale successo. L’industria soffre molto per la scarsezza dei capitali; i mulini per l’esportazione non possono trovare sbocchi nonostante che ultimamente abbiano ottenuto l’abolizione quasi completa dei dazi d’uscita sulle farine (23-2-1925). L’industria saccarifera. Questa industria dispone di cinque zuccherifìci; capitale 573 milioni di lev.; forza motrice: a vapore 11.457; operai 3.254; giornate fli lavoro 559.827; salari pagati 22.2 mil. di lev.; materie prime impiegate 46 mil. di lev.; produzione annuale 208 mil. di lev. L’industria saccarifera ha avuto un grande incremento subito dopo la guerra balcanica perchè nel 1912 non esisteva che lo zuccherificio di Sofia. Attualmente ve ne sono cinque suddivisi in altrettante zone di concessione in cui, secondo la legge, non possono sorgere altri stabilimenti. Lo zuccherificio di Sofia è stato fondato da una società