LA CERTOSA. latina 19 maggio (XiUH. calen, iunìas) i5o8 diede partecipazione della morte in quel giorno seguita al nepote del nostro patriarca, e accom-pagnogli una elegia latina e un epitaffio scritto nel giorno dopo *0 maggio. L’opuscolo a stampa è: Elegia in obitum R.mi patns Antonii Suriano Venetoru/n patriarchae per monachimi Carthusien. aedita (così). In line: Exarata in Carthusiana eremo sancii Andreae de littore Venetis ( cosi ) . XIli. calen, iunias M. fì. Vili. = Zacharias Benedictus Vicen-tinus monachus Carthusiensis insigni artium doctori Antonio Suriano patricio veneto S.D.ec. In questa elegia però l’autore non fa motto, come nè anche il Marini, che il Suriano abbia lasciato opere manuscritte. In quanto alla inscrizione, ho seguito l’esemplare dal Gradenigo, che pone l’anno della età 5j, e i giorni a5. il l aifero e il Sansovino e gli altri pongono anni 5a e giorni »4 Ma il Marini dice chiaramente, che morì avendo anni 5y « mezzo ( arinus aut. aetatis iliius quinquage-simus septimus cu dimidio ), e quindi concorda col Gradenigo. 11 Sansovino poi lesse patrvo benemerito ». M. p. invece di PATRVO b. m. p. Il Cornalo che la riporta due volte ne’ citati passi, dice in uno mu sibi patrvo benemerito p. , e nell’altro ommette il sibi, che in effetto non vidi in alcun altro scrittore. Un ritratto di questo patriarca dipinto ad olio in pietra di paragone del secolo xvii. stassi nella serie de’ ritratti del patriarcale Seminario per dono fattone da don 'Giambatista Fontanotto, già Certosino. Esisteva nello stesso monastero della Certosa. Ma questa epigrafe, oltre al patriarca, ci conserva i nomi di Antonio cavaliere, di Agostino e di Michele, de’ quali è d’uopo parlare. Antonio Sv/uano nacque di Michele senatore, fratello di Antonio patriarca. Fece suoi studii a 61 Padova intorno al 1 5oo e 15c>5, siccome notò Giovanni Brunacci nell’ Opuscolo intitolato Pornpo-natius (Raccolta Calogeranu., voi. xu, p. xxx, xxxi ), e a Padova parimenti studiava nel 1 506, comeraccogliesida’diarii mss. del Sanuto (lib. vi, p. ao5),il quale narra come nel 26 marzo iòo6 nella nostra chiesa de’ Erari furon tenute pubbliche conclusioni dal Suriano, qual studia a Padoa, alla presenza e dello zio patriarca, e dell’orator di Francia, e di molti patrizii e- dottori . Diede egli fino dalla prima giovanezza saggi di grande riuscita. Antonius ( scrive il sopracitato Giovanni Mai-ini ) quem conspicitis bonarum artium philosophiae thè. ologià eque scientia imbutum, qui suapraestanti indole qua-lis vir sii futurus facile edocet et jam jarri prae se fert qua possit constantia et fide, qua. sa-piemia, consi/io et eloquentia res a senatu sibi tradendas peragere. E in fatto il pronostico si avverò ed Antonio fù dottore e senatore ripu-tatissimo. Ebbe sostenute in città le cariche di Governatore dell’ Entrate, di Auditor vecchio, e fu ornato del grado di Consigliere, e di Savio del Consiglio. Fuor d’ essa era nel ìSia ambasciatore al re di Ungheria, e stettevi fin tutto il i5i4 ( Bembo Voi. lì, p. 027, e Libro mss. Ambasciatori ; e Sanuto. Diarii, Iih. xm e xiv, ec., ove per error di copia è detto figlio di Na-da/, e ove registrami le sue lettere e riferte dell’ambasciata ) . Trovavasi nel i.5a2 ambascia-tore ad Enrico VIII re d’Inghilterra, allorché l’imperatore erasi colà recato per trattar della pace o della rinnovazione della tregua ( JVLoro-sini, lib. 1, p. 49, 56 )• Indi essendo podestà a Brescia ebbe ordine di congratularsi coi capitani cesarei per la vittoria dalle armi imperiali riportata nel 1.^25 sotto Pavia contra i Francesi ( ibid. lib. 11, p. i3a ) . L’anno dopo i5a6 con Lorenzo Bragadino fu inviato a Carlo V, onde esemplare della quale trovasi presso questa Marciana libreria. E se la Elegia latina è opuscolo diverso, vedesi che fu .sconosciuto al Tiraboschi che non ne fa parola; ma già a questo eruditissimo uomo sono sfuggite altre due cose del Ferreri, cioè due delle molte selve da esso composte, che si posseggono dal marchese lanjacopo Trivulzio di Milano, come conosco da lettera a me scritta dal conte Leonardo Trissino. La prima di queste Selve è intitolata : Vicentini populi apologia ad Augustum Cesarem Maximilianum , dedicata al maresciallo Trivulzio, con lettera in versi esametri eh’ egli intitola Aestivae visionis Silva LXXXV, e in fine evvi la data: Mediolani quinto cal. augusti MDX. in 4- La seconda operetta è: Zachatiae Ferreri Vicentini ep. Guarien. ad amplissimum Marcum Praenestinum Praesulum S.R.E. cardi-nalem Senogalliensem. Divi LeonisX. Itinerarium Sylva CXIX. In fine vi è la data: Romae ter-tio k. aprilis MDXVJ. Divi Leouis X. pont. max. anno tertio in Ed altre opere del Ferreri nell' Ambrosiana esistenti si potrebbero aggiungere al catalogo dato dal Tiraboschi, coinè raccolgo da una memoria data al marchese Trivulzio da quel chiarissimo bibliotecario .