conrus domini. i T. J. ) leggendo marco per mattheo, e assegnando il latto dell’uccisione a Marco. Paifero pure aveala copiata male ommettendo la parola PRAEFECTrS . 4 FABIO DE CANALI | SENATORI INTEGERRIMO ET IN RE MILITARI | TERRA MARIQ. DE PATRIA OPTIME MERITO | CHRISTOPHO-RVS F. ET ELISA CON1VX | PIENTISSIME P. | VIXIT ANNOS LXVIII. MENSES Vili | DIES XVII OBIIT XVII GAL. OCTOB. | MDLXXXIX. Fabio Canale, o da Canale figlio di Agostino q. Paolo, patrizio veneto, ebbe a moglie Elisa Basadonna f. di Alessandro. Fu eletto provveditore delle legna nell’ Istria e nella Dalmazia l’anno i565, ed essendogli stato ordinato di portare al suo ritorno un catastico de’ boschi della prima provincia, i quali potessero somministrare legna da fuoco, compose un'opera, che giace mss. inedita, intitolata Catasticum Fabii de Canali provisons super lignis in llistria et Dalmatia. Eccetto il titolo, il resto è in lingua italiana. L’autore descrive tutti quegli oggetti che aver potevano relazione all’ argomento che s’aveva proposto, affinché l’opera riuscisse più vantaggiosa, cioè il numero degli abitanti, degli animali da pascolo ec. Questo codice in pergamena di p. in fol. visto ed esaminato dall’amico mio consiglier Giovanni Rossi, fu presentato alla repubblica dall’autore il 4 luglio i566, ritornato essendo dal suo viaggio. Al cominciamento della guerra di ('ipro nel i ">70 fu sostituito al prode giovane Bernardo Mali-piero, che consacrò la vita per la patria, pel carico di provveditor di cavalli in Dalmazia, ed acquistossi lode di fortissimo capitano ( Sanso- l'ino - Venetia, Lib. XIII, p. 278. Paruta, della Guerra di Cipro, Lib. I, p. 46 - Morosini, Storia Veneta. Lib. IX, p. 264 ) . Allora animato da zelo di migliore servigio incontrò dissensioni con Giovanni daLezze provveditor generale, perchè questi non badando ai suggerimenti del governator delle truppe Giulio Sa-▼orgnano, dirigeva le cose a capriccio senza consultare il Canale o i Rettori, e non somministrando nè armi, nè danaro era cagione che 1 audacia del nimico di giorno in giorno crescesse. Approvò il senato le cure di Fabio, del Savorgnano e de’ Rettori, ed ordinò al Lezze di operar di concordia concessi. (Morosini Tomo u. Lib. IX, p. 288, 289). Trovavasi del 1074 provveditor di Corfù ( ivi Lib- XII, p. Ó96 ) e possedeva in Venezia una ragguardevole raccolta di armi, messa dal Sansovino fralle principali della città (Venetia, Lib. Vili, p. i5p) . Mori, secondo l’inscrizione che accorda co’ Necrologi Marciani e cogli Alberi, nel i58g sen-do provveditore sopra il bosco del Montella. Era stato anche Capo de’X. Cristofouo suo figliuolo era nato del i56a. Destinato venne nell’anno 1607 a capitano di due Navi per ¡scortare le merci in Egitto . ( Morosini Lib. XVlll, p. 400 )• L’ epigrafe ho veduta e letta sul miVmo abbandonato sul suolo, nè so qual line abbiasi avuto. Palfero malamente pientissima . Ma Tesser qui conservato il nome di Cristo-foro Canale f. di Fabio mi dà bel motivo di richiamare alla memoria un illustre guerriero e scrittore veneziano contemporaneo cioè Cristo-foro Canale f. di Iacopo . Cristoforo Canale figliuolo di Iacopo q. Pietro e di Giovanna Ariano f. di Luca, nacque nel 12 settembre i5io. Ho letto nel Libro de’ battesimi de’nobili in s. Geremia all’anno 1S10. Ego pbr bernardus zio sancii hieremiae pleba-nus, baptizavi sub die 22 seto. unum puerum viri nobilis c iacobi de canali c dni petri cui im-posita fuerunt noia xpojarus et niceta. Esercitatosi da giovanetto nella nautica disciplina, diede le prime pruove del valor suo nel i558, sopraccomito dell’ armata contro a’ Turchi, trapassando in mezzo allo scarico delle artiglierie nemiche lo stretto del golfo dell’ Ai ta per attaccare il castello della l'revesa (Morosini, Lib. V, p. 519) . Ritornato in patria, propose al Senato di armare delle galee de’ condannati, cosa che allora non s’usava, e conosciutone il vantaggio fu messa in pratica, e il Canale ne fu scelto a governatore . Ciò attesta Lodovico Dolce nella dedicazione dell’Appiano Alessandrino ( Venezia 1569, 12. ). Andò poi provveditore a Marano, e del i55o era già eletto capitano del Golfo Adriatico . Così ricorda Pietro Aretino ( Lettere libro V, Venezia i55o, p. 285 ), il quale lo priega ad accettare in nave a medico il non meri buono fisico che prestante cerusico M. Andrea Perugino assai amico dell’Are-tino . Essendo nel i555, 1554 colle galee nel Golfo assaltò quattro fuste di corsali sotto ad Otranto, ne prese tre, e l’altra, dov’era il capitano, mise in fuga ( Giustiniano. Storia Vmeta Lib. XIII, p. 584) ediz. «576). II perchè la Si-» grioria, fatto fabbricare uno stupendo galeone a