/’ ¿stessa famiglia nra recupi quel regno di Cipro dalle mani del Turco et lo rimeti in poter de questo ser.mo dmo. Non vidi però alcuna epigrafe nè stampata, nè manu-scritta, esistente in questa chiesa, nè in memoria del vescovo Matteo, nè ad onor di Marco Priull. Anzi non trovo che Marco Priuli abbia condotto la regina di Cipro a Venezia, ma bensì Francesco Priuli suo padre che del i486 era generale dell’ armata, e del i488 ricevette la isola di Cipro dalla regina Cattarina Cornaro. Al principio poi del secolo scorso XVIII gli antichi chiostri furono ampliati e la chiesa ri-staurata di nuovo rimase nell’interno del monastero, e venne consacrata nel 1721 dal patriarca Pietro Barbarigo ( Inscrizione 1 ) . Questo luogo magnifico, ed ameno, che meritamente s’ ebbe le laudi e del Sabellico e del Temanza che 1’ architettura del tempio descrive ; questo luogo ne’secoli scorsi e specialmente nel XV fiorente anche per fama di santità, come dalle epistole di Francesco Barbaro si può conoscere {Barbari epist. IV^ in app. pag. 5, ed epist. LXV^ p. 66 ), oggi più non sussiste. Sopraggiunta la generai soppressione delle religiose corporazioni nel 1810, questa fu coll’ altre dispersa, il luogo fu consegnato al militare, indi demolito, ed oggi, tranne l’abitazion di un colono nulla della chiesa si vede, e poca parte rimane sfigurata del monastero. In memoria solamente del sito ove 1’ aitar maggiore collocato era leggesi posta dalla pietà dell’abitatore la epigrafe che qui abbiamo al numero 3 7. Fra i molti benefattori del presente convento fuvvi il vescovo di Castello e poi patriarca di Venezia Lorenzo Giustiniani, e quelli che dalla famiglia sua discesi volle^ ro qui avere lor tombe (Inscrizioni 4, i4) ? Luigi Grimani arcivescovo di Candia ( Inscrizione 16) il quale donò parecchie sacre reliquie; Nicolò Cornaro procurator di s. Marco ( Inscriz. a4 ), Girolamo Morosini ( Inscriz. 3 1 ) e ne vedremo benefattrice anche Alixe o Alice da Ponte, la cui inscrizione in altro luogo della città è posta. Uomini celebri sonvi i due Barbarighi Iacopo e Girolamo ( Inscrizioni a, 3), Orsato Giustìnian (Inscriz. 4), i due Iacopo Soranzo ( Inscriz. 5, 3o) Antonio Su-riano patriarca ( Inscriz. 6 ), Antonio Vinciguerra segretario ( Inscriz. 8 ), Giorgio Nani (Inscriz. 17), Andrea Pisani (Inscriz. 34) ec. Quanto agli scrittori che di questa chiesa e monastero trattano, lasciando stare i minori, sono a preferirsi il Sansovino, lo Stringa e il Martinioni, e sopra ogn’ altro il Cornaro nel Tomo IX, p, 135, e T. XIV, p. 3^2. Eccles. Venet. e nelle Notizie delle chiese a pag. 60. Le pitture furon già descritte da’ soliti Zanetti e Boschini, 1’ architettura dal Temanza, come ho detto, e le inscrizioni raccolte furono dal Paifero, a p. ai4 tergo del suo manuscritto, più copiosamente che non fecero il Sanso-viso e gli altri. Nel mss. Gradenigo però ( T. Ili ) alcune sembran essere state co-» piate sopralluogo come dalle divisioni, e dalle varianti apparisce.