LA CERTOSA. intitolato: Georgii Menilo e opus In librum de homine Galeotti Martii. Interpretatio in epi-stolam Sapphus. Epistola ad Antonium Chro-nicum de quibusdam Plinii locis ec. ( senz’ anno del secolo XV. in 4 )- Nel Catastico di questo Monastero della Certosa leggo ciò che segue : i5o2. 5 decembre. Testamento del quoii. m.e° ms Ant.° Vinciguerra q. ms. Frane.0 per il quale lassa oltre diversi legati alla m.ca M.a Maria Querini sua comare in vita sua sola-mente , et doppo la sua morte venghi nel mo-nast. della Certosa di Venetia la sua posses-sion in villa de Zooon con una casa et alt ri stabili. In iscorta di tale indicazione io bramava di vedere l’intero 7’estamento. ma tanto il nob. uomo Giovanni Civran cortesissimo Archivista dell’ Ispettorato Demaniale, quanto il non men cortese sig. Pietro Costantini cancellier all’ archivio notarile inutilmente impiegaron le loro indagini per rinvenirlo. E nei sopracitati Diarii mss. di Marino Sanuto (libro IV7. p. 182 ) has-si l’epoca certa della morte del nostro scrittore; e il luogo: Noto che eri a padoa (cioè a’9 di dicembre i '>02 ) morite Antonio Vincivera s.° nro assa exercitato chiamato cronico homo savio et componeva: havia di salario ducati 1 20 stato assa amalato: di modo che è certo che 1’ anno MDXVII che sta sulla pietra sepolcrale non è quello della morte . Molti altri sono gli autori che del Vinciguerra fanno menzione. Ne segnerò anche i seguenti: Il Sabellico nel libro De situ Urbis ( Opera. i5o2. fol. p. 93 t.°) ove è detto Chronio per errore di stampa. Il Sansovino ( Venetia . Lib. XIII. p. aio) L’Alberici ( pag. ii.) Antonio Possevino. ( Apparatus sacer. Venetiis 1606. T. I. p, 116 ) Il superbi ( Trionfo. Lib. III. p. 109) Nicola Villani sotto il titolo dell’Accademico Aideano nel Ragionamento sopra la poesia giocosa . Ven. 1654 p- 58. Diego Calcagni nelle Memorie istoriche della città di Recano* ti . Messina 1711. fol. p, 325. Gianpietro Cre-ecenzi nella Corona della Nobiltà d Italia , T. II. p. i54- Bologna 1642. H Sandero nel libro De claris Antoniis (p. 20.Ì,) Il Quadrio nella Storia della Poesia voi. II. p. 545- Il Crescim-beni ne* Commentari Voi. I, p. 190 e voi. IV. p. 28. Apostolo Zeno anche nelle Lettere voi. II. p. 262. ediz. seconda. Il Tiraboschi nella Storia della Letteratura T. XV. p. 1167. ediz. Veneta j823. L’ab. Morelli nella Cultura della poesia (Operette T. I. p. 194 195). Il Galliciolli(Afe/w. Venete T. V. p. 5oi.) Il Corniani nei secoli dell# Letteratura T. III. p. 3ai. ec. L’ epigrafe stassi nel Sansovino e nel Palfero da’ quali l’ho tratta. Nel secolo XVI viveva un M. Antonio Vinciguerra, non però Veneziano, al quale più epistole trovassi dirette da Quinto Mario Corrado da Oria ( Q. Marii Corradi Episto/arum Lib. VJIl. Venetiis apud Toannem Andream Val-vassorem i565. 8, p. 41. 56. 62. 70.) Il che notisi a toglimento di confusione . 9 HIC IACET GV1FREDVS BRACCHIVS QVI QVANTVM RELIGIONE PIETATE ET INDV-STRIA PRAESTITERIT AEDIFICIA SAGRA QVAMPLVRA TESTI MONIO SVNT . OBIVIT IN DOMINO AN. SAL. 1457. DIE XV. MAIJ . GoffueOo Da Brazzo ( Bracchius e anche de Brazo ) discende da antica famiglia in Venezia tradotta dalla Toscana e che attese alla mercatura e alla vita civile- Questo Goffredo del 14^7 era guardian grande della scuola de’ Battuti di san Marco. Per le sue cure e de’ socii, colla permissione de’ padri del cenobio de’ ss. Giovanni e Paolo, fu eretta nel >437 la scuola di s. Marco allato alla detta chiesa. Attesta il Sa-bellico (De situ urbis lib. II.pag. 87.) che questo edificio era chiarissimo per nobili dipinti, e ricco d’oro; se non che abbruciatosi in una notte dell’ anno i485, fu rialzato nella maestosa forma in che oggi nel luogo medesimo si vede. ( Cornaro. Decadi T. VII. p. 294, e documento a p. 296. Temanza. Vite p. 93). L’inscrizione accenna altri sacri edificii dalla pietà di lui fondati ; ma fino ad ora non pervennero a mia notizia. Della famiglia vedremo memorie anche fralle epigrafi ai s. Maria dell’ Orto. Questa stassi nel mss. Palferiano. io MARCO ANTONIO LAVREDANO PATRITIO CLARISSIMO ET SENATORI MAX.0 ATQ. PO-STERIS i534. Marcantonio Loredan figliuolo di Giorgio q. Francesco (Alberi di M. Barbaro ) del iSoa era podestà e capitano di Treviso ( Burchelati. Commentariorum p. »48 ) e del 1518 capitano di Padova (Orsato. Reggimenti p. 56). Fu eziandio Savio del consiglio eletto nel luglio i5a5. La inscrizione dal Palfero.