S. LORENZO I progenitori di Orso vescovo castellano figlio ili Giovanni Participazio, ossia Ba-doaro, e nipote di Angelo o Agnello Participazio ambi dogi di Venezia, il primo creato nell’ 809, il secondo nell’ 829 edificarono nelle isole Gemine, dette poi corrotta-mente Zemelle eZimole, le due chiese di san Lorenzo martire e di san Severo vescovo ( Dand. Chron. col. 168 Rer. ¡tal. T. XH). Pervenute esse in vigor del testamento di Orso vescovo primo febbrajo 853. ( more veneto) in podestà di Romana sua sorella, questa approfittando della facoltà dal testatore impartitale fondò presso san Lorenzo un monastero di Donne Benedettine, del quale fu prima governatrice e badessa; rimanendo per voler dello stesso Orso la chiesa di san Severo fin d’allora soggetta a quella di san Lorenzo ( Dandolo l. c. col. j79 e Flam. Cornaro Eccl. Ven. T. XI. p. 42 , 48 ec. ) . Al monastero furono aggiunte alcune abitazioni anche per monaci, i quali, secondo il costume di que’tempi assistevan le monache nella celebrazione dei divini ufficii e nell’amministrazione de’Sacramenti, uso che regnò lunga pezza anche in Venezia malgrado che i Pontefici ed i Concilii avessero più volte procurato di estirparlo; su di che veggasi e il Cornaro in varii luoghi dell’ opera citala, e il Galliciolli, e la prima delle due lettere all’ ab. Giovanni Brunacci scritte da Dorasio Accademico Agiato. Venezia 17608. L’incendio del iio5, di cui altre fiate ho fatta menzione, distrusse parimenti le chiese di san Lorenzo e di san Severo e le annesse case; il perchè alle successive badesse Angela Michiel del 11^0 sorella di Vitale li Michiel doge , a Sicara Caroso del 1 i5g, a Tenda Albizo del 1190, a Elisabetta Flabanico del 1287 ascriver si dovrebbe la rifabbrica e perfezione del duplice monastero, delle chiese, e degli stabili, secondo che trovo in nna cronaca manuscritta che più avanti indicherò ; ma di certo non si sa cui veramente ne spetti il merito. Certo però è che alla fine del secolo XV cominciando a risentire i danni del tempo 1’ antica fabbrica , 1’ ali-badessa Elisabetta Molin eletta nel i4go diè mano a risarcirla. Ridusse il monastero nella odierna forma, ed in memoria fe porre quel san Lorenzo di basso rilievo clic è sull’esterior muraglia de* parlatorii coll’anno 1; chiuse il campo di faccia la chiesa erigendo quell’arco d* ingresso sopra cui sta la effigie del santo Titolare e sotto il millesimo ANN. DOMINI | M. D. Ili; e principalmente pensò al ristauro della chiesa , cominciando dalla cappella maggiore. Ma tanto lentamente questo lavoro progrediva, che il resto della chiesa minacciava imminente rovina. Perlaqualcosa Miche-la Diedo badessa nel i58o dispose di rinnovarla da’ fondamenti; ma colta da morte non potè il pensiero effettuare. Subentrò Paola Priuli nel 1592 sorella di Lorenzo Priuli patriarca, la quale fecela edificare nella magnifica quadrilatera forma 5 in cui og-Toat. II, 48