56 LA CERTOSA. foderati di vaj, co* cappucci di velluto pur foderati di vajo, i quali manti e cappucci presentaron essi alla sposa insieme con un balascio del valor di ducati 600 e più (Sanutn, colonna 101 1). Come sopraccomito sotto la direzione del capitan generale l’ietro Loredano andò nel i/jSi all’ armata contra’ Genovesi il nostro Orsato ( ibid. ioi5) e il suo valor contribuì molto alla vittoria cbe sopra di essi abbiamo riportata a Rapallo. Anzi Batista Egnazio lo fa autor principale di quella vittoria, imperciocché dice che con tanta veemenza nell’ ostile galea si lanciò e con tanta forza battagliò, che soppressala fece strada all’altre galee veneziane . ( De examplis p. 77 t. edit. i554). Fu nel ¡456 e 1437 oratore al marchese di Ferrara onde rompesse guerra col duca di Milano (Sanuto colonna 10^5, 1049 ); e nel seguente i458 con Francesco Bon andò al duca Alberto d’ Austria eletto re d’Ungheria, e poco dopo imperatore, per rallegrarsene a nome della repubblica; furon essi ottimamente dall’imperatore accolti, e alla sua coronazione il Giustiniano fu fatto cavaliere ( ibid. io56, io58, 1062). In quest’anno fu di nuovo al marchese di Ferrara, cui si era dalla repubblica concesso il Polesine ( ibid. io63, 1064) ; ed essendo tornato in Venezia il detto marchese nel uno de’quattro gentiluomi- ni alla visita sua fu Orsato. Visitò pure nel medesimo 1 ly\o-\\ a Padova a nome del veneto collegio il conte Francesco Sforza generale dell’ armi nostre, diretto per venire in Venezia, e accompagnollo nel ritorno {ibid. 1087, 1091, ioga) . 11 troviamo nel 1441 capitanio a Verona (Mss. reggimenti. Il Biancolini, Serie p. ag t. lo pone all'anno 144^). Per impor fine alla guerra e far la pace co’ Milanesi, quattro oratori l’anno i449 mandaronsi in campo allo Sfbrza, e fuvvi tra essi il Giustiniano: le proposizioni della qual pace essendo state poscia ac-cèttate venne essa conchiusa (ibid. u55). Resse Padova nel susseguente i4-5o come podestà ( Orsato. Reggini, p. 48). Nell’occasione che Federico III imperatore l’anno 14r> 1 venuto in Italia, passato era a Ferrara, inviati gli furon oratori Pasquale Malipiero e Orsato Giustiniano (Sanuto 1 i/ji ) Tre anni appresso, cioè nel 14-55-4 Cristoforo Moro e il Giustiniano andarono a papa Nicolò V ambasciatori. L’ oggetto di questa importante missione si fu la pace d’ Italia^ pace che nell’ anno stesso i4^4 conchiusa venne col mezzo di frate Simone da Camerino degli Eremitani osservanti {ibid. n5i,ii5a). Sendo del consiglio di dieci nel i456 procurò che fosse fatta grazia e richiamato dal bando Iacopo Foscari figlio del doge; ma la morte di Iacopo impedi a’buoni ufficii del Giustinian e di altri due cioè Vettor Cappello e Paolo Barbo { ibid. ii65). Correttor fu ducale dopo la morte del detto doge seguita nel 14^7, e uno degli elettori del doge Pasqual Malipiero ( ibid. 1165, 1166). Avendo Calisto III sommo pontefice nel detto anno <4^7 inviato un suo legato alla repubblica per conchiudere una crociata contra il Turco, furono scelti oratori a Roma Lodovico Foscarini e Orsato Giustiniano {Pao- lo Morosini. Storia p. 5\5, lib. XXIV ); mala morte del pontefice nel 1 /§..'>8 non fe conchiuder nulla . Frattanto il Giustiniano fu creato procu* rator di san Marco de Citra a’ag marzo i45g ( Coronelli p. 5o ). Succeduto poi a Calisto Pio II e rinnovate le istanze per la crociata , furono rispediti oratori al concilio di Mantova gli stessi Foscarini e Giustiniano (Sanuto 1167, e Pii Secundi Commentarli. Romae 1584- 4-lib. III, p. 149) ma colla commessione fatta loro per ordine del collegio dal segretario Ulisse Aliolti, cioè che non dovessero nè salutare né parlare col Cardinal Pietro Barbo, perchè non avea voluto rinunciare a compiacenza nostra il vescovato di Padova . Ora i detti oratori incontratisi nel detto cardinale non poterono far a meno di non salutarlo ; il perchè furon condannati amendue a non poter più andar oratori in alcun luogo ( Sanuto l. c. ). In effetto non trovo che l’Orsato sia dopo il 1461, in che fu a Roma (mss. Ambasc.), stato inviato ambasciatore; bensi fu correttore ducale dopo la morte del doge Malipiero avvenuta nel 1462, e uno degli elettori del doge Cristoforo Moro ( ibid. 1170. 1171). Ma non si disanimò per questo il Giustiniano, anzi volle ripigliar l3 armi che avea lasciate per servir alla patria colla toga. Imperciocché nel >463 essendo stato preso di mandare 5ooo cavalli e 3ooo pedoni nella Morea fu creato capitano generale da mare Orsato Giustiniano, che accettò senza frapporre indugio, e preso lo stendardo andò in armata (ibid. 1176). Quindi trovate a Modone ai galere andò a Sapienza, e quivi adunato il resto delle galere, con 02 andò a Corone, di là a Napoli di Romania, ultimamente a Negroponte. Fu all’impresa di Metelino, e diede battaglia che durò sei ore , che fu però d’esito per noi sciagurato, essendo stata fatta de’nostri grandissima strage. Non di manco il generale Giustiniano avrebbe continuato nell’azioni militari, e nel rimettere la perdita fatta ; ma sì per la vecchiezza e si per