LA CERTOSA. 5g J OBII.T 31DVIII I AN. PATRIARCHATVS SVI e fu celebrato con latino elogio da Gianfrance-| mi. sco Filomuso: Oratio Jo: Fraririsei Philornusi Pisauriensis in ingressu reverendi patriarchae Antomo Svriano , o Soriano fu figliuolo di veneti : in 4 °senza nota di luogo, anno, o stam-Giovanni q. Antonio, e di Orsola Civran figlia patore. Portò il Suriano nel seggio patriarcale di Bernardino ( Alberi Barbaro e Cappellari'). le virtù del chiostro, e la benignità ed umanità Nacque nel Percorsi in Venezia sua pa- inverso i suoi soggetti, la munificenza verso i tria gli studii della filosofia e della metafisica poverelli, l’esatta e scrupolosa osservanza de’ sotto la disciplina di Domenico Bragadino dot- doveri al sublime grado connessi ; ed ebbe a tissimo uomo, abbracciò d’anni 18 l’istituto di Vicario generale quel Jacopo di s. Daniele pa-s. Bruno nella Certosa di Padova , ove datosi favino, che fu arcidiacono e poi primicerio del-principalmente alle scienze Teologiche e ad una la veneta chiesa Castellana , uomo in ogni dot-vita affatto innocente, a tal grado pervenne di trina versato, del quale leggasi 1’ elogio che fa probità e di dottrina , che per unanime consen- Bernardino Scardeone a p. i44 del libro De so del generale capitolo fu eletto nel 1484 a antiquitate urbis Patavii. Basii. i56o. fi. Conpriore della Certosa in Venezia; e fino al *497 sacrò il Suriano nel i5o5 la chiesa di s. Gio-resse con grandissima laude . Spesse volte , e vanni in Bragora, come da inscrizion che a suo quando di importanti affari trattavasi fu in Fran- loco vedremo ; e dopo quattro anni di ottima eia, in Germania , ed in altre esterne provincie reggenza mori nel 19 maggio i5o8 non senza mandato visitatore del suo Ordine , e con som- fama di santità per la innocentissima vita da lui ma prudenza e saviezza compì gl’ incarichi af- condotta ; perlaqualcosa il piissimo patriarca fidatigli. (1) Dal 1497 a* i*’00 presiedette al Giovanni 1 iepolo non dubitò di registrarlo fra* Cenobio di Padova, e in quest’anno tornò prio- venerabili Veneziani nel suo indice mss. Nel re della nostra Certosa . Voleva egli rimanere susseguente giorno 2a fecesi 1’esequie solenni nascosto, e finire i santi suoi giorni nell’eremo; nella chiesa di s. Pietro di Castello coll’ inferma la virtù il fece risplendere dinanzi agli oc- vento del doge e molti patrizii, e recitò orazio-chi del veneto Senato, il quale accaduta la mor- ne funebre Ziuam Marim lavochato grondo de te del patriarca Tommaso Donato, elesse in suo ser Hieronimo , siccome lasciò scritto ne’ so-luogo Antonio Suriano nel 12 novembre del prallegati suoi Diarii mss. Marin Sanuto (To-15o4, come scrive il Sanuto ne’diarii (Lib.vr. mo VII. p. 377.). Il corpo era stato portato pag. 19.), benché altri dicano a’ i5 ed altri 27 la sera innanzi a questa chiesa della Certosa per di quel mese. Trovo però che fino dal »492 ne esser seppellito giusta la sua ordinazione. Framera stato proposto in sostituzione di Maffeo Gi- mezzo alle cure del chiostro e dell’episcopio il rardo, essendo poi rimasto il Donato. Il suo in- Suriano scrisse tre libri ascetici, cioè. 1. De ingresso ebbe luogo nel di 2 febbrajo i5o5. (mo- fonnatione (altri dicon reformatione') interiori re romano) come nota il Sanuto (I. c.pag. 85) 2. De vita contemplativa. 5. De solitudine. Que- (1) E interessante il seguente originale passo che traggo dai Diarii mss. di Marino Sanuto ( Libro I, parte I, pag. 14.5, adi 4 giugno 1496 ). In questo medemo zorno ( cioè 4 giugno ^96 ) ritorno in questa Terra don Ant.° Suriam prior di santo Andrea dila Certosa zenthilomo nostro erra stato justa il consueto a capìtollo in la Certosa di Sauoia di la da Monti-, el qual erra stato molto desiderato perche passando per la franza harebbe inteso qual cossa, poi non erra su speto ; et adi 5 andoe dal principe nostro et disse molte partìcularita videli ce t primo che a paris erra sta facto do parlamenti e terminato chel re non vegnisse in italia: secando che Francesi non vollevano asentir a graveza per questa expedition; terzio chel Cardinal San piero in v/ncula et il Cardinal Sama Ilo (cosi; altrove dice Sa rimalo ) et li oratori Fiorentini solieitaueno la uenuta dii re in Italia: quarto che ini prouenza sifaceua mediocre apparato di armata; quinto che Zuam Tacomo di Traulzi erra in Aste con la soa fameglia pouero e miserabil e juilicio suo facilmente vegneria da chi li desse partido: sexto che Sguizari erano tenuti dal re per mandarli verso Narbona per caxon dii re di Spagna concludendo che omnibus consideratis il re non erra per uegnir in italia et che per la franza non si rasc-naua di guerre se non da quegl) che erano volonterosi. Or Venitiani questo intendendo fono tutti aliegri.