S. GIOVANNI IN OLIO *99 fol. p- i3o. num. 55o. me sitts est | MAGNIFICA EQVES ERASÌUFS RRASCHA \ MAXIMILIARI CAESA-R1S DTCISQVE MEDIOLANI CONSILlARirs | ET AD EV-ropae reges orator legatvs | tàndem tergesti* a e VRB1S PRAEFECTFS | DIEM OBI1T AH- SALV-TIS MDIl- NON1S FEBRJ'AR. | ET IN PATRI AM EFFER-Rl TESTAMENTO CVRAVIT | VIXIT ANN. XXXVUl. MSN. IV. D1ES ni. | P1ENTISS. FRATRES | /). SAN-CTVS, THOMAS, JOHANNES. ET AMBROSIVS | 11VNC TV- uriVM pp. Questa epigrafe doveva propriamente essere in detta chiesa nella prima cappella a sinistra entrando; ma secondochè mi assicura il chiarissimo don Pietro Mazzucchelli prefetto dell’Ambrosiana, con sua lettera primo settembre 1826, oggidì non vi si trova che la epigrafe di Santo Brasca presso cui trovarsi doveva anche quella di Erasmo . Non solamente poi in cosi giovane età uomo di stato era il Brasca, ma altresi letterato, e 1’ Argelati lo registra fra gli scrittori Milanesi per aver lasciale più orazioni, e varii commentari! politici, non dicendo però se siano stati impressi, o dove inediti esistano. Abbiamo poi una lettera di Augusto poeta Udinese a lui diretta, dalla quale apprendesi che il Brasca era studioso di geografia, assai versato nella cognizione de* paesi e delle nazioni di Europa, che favoriva le lettere, le arti, ed i culti-vatori loro, ch’era cortese, ricco, liberale ec. Di lui scrivono, Filippo Argelati nella Biblioteca degli scrittori Milanesi ( Tomo I. p. 284. Medio/ani 174-^ fol. ) ove riportasi il detto sepolcrale epitaffio cavato dalle Memorie antiche di Milano stampate nel i65o dal padre d. Placido Puccinellì in calce al suo Zodiaco della chiesa Milanese p. 100 capo XX; se non che il Puccinelli scrive hieronymvs anzi che heras-urs, ovvero er4smvs. comunque poi in line tra parentesi si legga herasmo; ed ommette il fratello sanctvs con qualche altra varietà. Ma del Tuccinelli, come osserva il soprallegato don Pietro Mazzucchelli, è in generale poco da fidarsi per la inesattezza con cui riportale Milanesi Inscrizioni. Del Brasca si fa menzione anco nelle Memorie per servire all’istoria Letteraria ( In Venezia appresso Pietro Valvasense 17^7 12 Pa§- 4-9° ) ov* è riferita la lettera Augusti liieronimianì poetae laureati Herasmo Bra-schae Tergestinae urbis prefecto spendidissimo ( cosi ). I] Mazzucchelli Voi. II. parte IV. pag 2o35 degli scrittori d’Italia, e l’ab. Giuseppe Mainati nelle Croniche di Trieste ( V enezia. Pi-cotti 1817 V II. p.307.5i 1. 517.357 ) ne diedero notizia; a corredo de’quali scrittori aggiungasi ora eia inscrizione che oggi si scopre, e le cose inedite cavate dal Sanuto e da me suaccennate. Tom. II. La pietra dice pretecrrs, anzi preeectvs, errore evidente in luogo di prefecti . 43 , MVLTA GERENS SVMOS I BERNARDI NATVS HONORES 1 PERVIG1LANS PATRIA 1 NON Sl-NE LAVDE TVLIT. Se è difficile lo stabilire se anche questa onoraria memoria del secolo XVI a bellissimi grandi caratteri romani, che leggesi incassata nel muro di questo palagio sopra la scala esteriore, sia stata da Trieste trasportata ( eh’ io credo di no ), è più difficile il dire chi siasi questo Figlio di Bernardo ( Natus Bernardi). Pure, combinando le nozioni circa i possessori di questa casa tracciati al numero 4*. fra quali fu la famiglia Donato, e la maniera con cui è stesa 1’ epigrafe, conghietturo che qui si intenda Giovanni Donato figliuolo di Bernardo, il qual Giovanni si fu uno de’più chiari oratori della metà del secolo XVI, come vedremo fralle inscrizioni della chiesa de’ ss. Giovanni e Paolo, ove abbiamo il suo busto marmoreo col motto : Bernardi Donati Filivs. Questa inscrizione può essere stata sottoposta ad un busto di Giovanni, ed essere originariamente stata messa in questo luogo, o anche portata da altro palazzo della famiglia Donato, non ostando che la famiglia di Giovanni abitasse a santa Ternita, perchè può avere avuto in proprietà anche questo palazzo in s. Giovanni nuovo. Però io non fo che con-ghietturare, nè in’avrò a male se altri una più calzante spiegazione di questa epigrafe saprà indicarmi . 44 ❖ANNO DNI. M.CCC. |L VITTI. IND. XII DE.MENS iNOVEBR.FCM FVIT HOC 1 OPVS TPRE REGI-MIS I NOBILIS/7POTENT1S I VIRI DNI PETRJ DADV 1 LLO D VENEG HONOR 1 POT P COI CIVIT TGESTI: Chiaramente si scorge che questa memoria fu portata da Trieste. Ell’è sovrapposta a quella che abbiamo veduto al num. 43> ed è in carattere gotico. Pietro Dandolo patrizio veneto fu podestà di Trieste del i35g (Mainati. Croniche ec. T. II. p. io5 106 ) Di quale opera da esso fatta si par- li nella lapide non saprei. Anche di questa m'è 26