S. ZACCARIA. Questo cardinale lasciò scritti de’ Commenti latini sopra il sesto Libro delle Decretali; Commenti che diconsi inediti tuttavia conservarsi nella Biblioteca Vaticana. Oltre a ciò scrisse Determinationes varias et Legum interpreta-menta , cose che giacciono oscure in varie librerie con danno, come dicesi, del dritto Pontificio. Nella Somma delle Opere le quali dovevano darsi in luce dall’ Accademia Veneziana e il cui catalogo è a stampa in fol. del i558, al registro K tergo fraili trattati si legge che uno ne avea composto Pietro Morosini sullo scisma ; tema certamente adatto a’tempi in cui viveva. Di lui fra gli altri ho veduto e consultato i seguenti scrittori: Marino Sanuto ( R. 1. T. XXII. col. 840. 925 ). Iacopo Filippo da Ber-gamn ( p. i5t tergo Supplem. Chronic. Vene-tus 1492 fol.) Marco Guazzo (Cronaca. Ven. i555 fol. c. 297 ). Francesco Sansovino ( Venezia . Lib. XIII, p. »44 tergo) . Antonio Riccoboni (De Gymn. Patavino. Patavii »098. p. 14 tergo, capo XII). Marco Mantova nel libro (Epitome virorum illustrium qui vel scripse-runt vel jurisprudentiam docuerilnt ec. inserito nel libro Vitae recentiorum iureconsultorum per excell. I. Con. D. loannem Fichardum Francofurtensem. Patavii 1565. 4 ) Iacopo Alberici ( Scrittori Veneziani i6o5, p. 70) che lo dice anche poeta: Agostino Superbi ( Trionfo. Lib. I. p. 44). Nomenclátor sanctae Romanae ecclesiae cardinàìium. Tolosae 1614- pag. 76). Luigi Contarini ( Giardino ec. parte II, pag. 202 ). Angelo Portenari (Felicità di Padova. Ivi 1620 pag. 228. Lib. VII. ) Guido Panziroli ( De claris legum interpretibus . Venetiis 1 607 pag. 44^ )• Iacopo Caddi (De Scrìptoribus . Lugduni 1649 f°I- v°l- II» p. 81 ) . Iacopo Filippo Tommasini ( Gymnasium Patavinum. Utini 16Í4. 4- p- 255 e Annales Canonie, se-cul. Utini 1642- p. 81 ). Iacopo Zabarella ( Aula Heroum 1670. p. 296). Agostino Oldoino ( Athenaeum Romanum. Perusiae 1676. 4- p-■55a, 555. che cita anche altri autori). Il Cia-conico coll’Oldoino (Voi. II. p. 771» 772). 1^9 Gio. Palazzi ( Fasti Cardinalium. Venetiis 1701 fol. Voi, II, p. 167, i58). Giovanni Tritemio ( De scrìptoribus ecclesias. a p. 171. della Bi-bliotheca ecclesiastica Io.Alb. Fabricii. Ham-burgi 1718. fol.). Pier Catterino Zeno (An-dreae Mauroceni Pita a Ñic. Crasso conscripta, cum notis. Venetiis 1719, pag- VIIII. Tomo V. degli Storici Veneti). I)u l’in (Nou-tielle bibliot. des Auteurs ecclesiastiques. T. XII, p. 117)- Nicolò Comneno Papadopoli ( Hyst. Gymn. Patavini. T. I. Lib. Ili, p. 2i5). Pier-Angelo Zeno ( Memoria de’ Scrittori pa-trizii. Ven. 1744- Pag. 62). Flaminio Cornaro ( Ecclesiae Venetae. T. XIII, p. 11»). Iacopo Facciolati ( Fasti Gymn. Patavini. Pars li, p. 2.i). Gio. Mario Crescimbeni ( Istoria della basilica diaconale di s. Maria in Cosmedin di Roma. Ivi »715, p. 224)- Marco Foscarini ( Letteratura Veneziana p. 45 e nota « 19, 120). Giovanni degli Agostini ( Notizie degli Scrittori Veneziani. Voi. I pref. IX, e pag. 027 (1). Giannalberto Fabiicio ( Bibl. med. et infimae aetatis T. V. ediz. 1704. pag. 268). Angelo Maria Querini ( Tiara et purpura Veneta , p. 26, e nelle Giunte del Gradenigo pag. 566). Pier-Alvise Galletti ( Inscriptiones Venetae Romae extantes. 1757. fol. Vili. IX.) Bartolomeo Platina ( Vite de’ Pontefici. T. III. ediz. Veneta 1763. pag. 293. dove per errore è detto Moro). Lodovico Antonio Muratori. (Annali d’ Italia anno MCCCCX1X; ediz. Veneta 1798. T. XX. pag. 441 •)• Lorenzo Cardella (Memorie storiche de' cardinali. T. II. p. 55o.) L’ultimo che m’è giunto alle mani , e che del Morosini parla è il defunto cavaliere Francesco Maria Colle nobile Bellunese nella sua Storia scientifico Letteraria dello studio di Padova data in luce da Giuseppe Vedova in Padova nel 182.5. in 4-° a pag. 78 del volume III. Mi permetta il leggitore di estendermi alcun poco nella disamina di ciò eh’ egli dice , perchè molto interessa che uno storico fedele procuri di eruire la verità in ogni occasione e in faccia di chiunque. Il Colle dice che il Panciroli, il Gazalupi ed (1) Male a proposito veramente il nostro Agostini a pag. 327 del voi. I. introduce Pier Morosini cardinale, tacciandoxfuasi di falsario il Papadopoli nell’ aver asserito che Lodovico Donato studiò legge sotto Pier Morosini ; imperciocché il Papadopoli (Hist. Gymn. Vol. II. lib. I, cap. VI. num. XXXVIII) non scrisse già Petrum Maurocenum ma soltanto Maurocenum, e non può avere inteso se non se di Barbone Morosini il quale ( siccome nota il Facciolati (Pars. II. p. 4o ) era professor di legge nel i44a 43 nel qual anno il Donato era in tale età. da poter udire le lezioni di lui, le quali certamente non avrebbe potuto udire da Pier Morosini che insegnava prima che il Donato nascesse. Tom. II. ai