LA Jn picciola distanza dalla patriarcale basilica di s. Pietro sorge un’isola detta sant’ Andrea del Lido, o la Certosa, ed anche s. Bruno in isola dal nome del fondatore del-1’ ordine Certosino . Questa nel i i<)<) fu donata da Marco Nicola vescovo castellano a Domenico Franco sacerdote della cluesa di s. Sofia ili Venezia, acciocché vi erigesse un tempio ed un monastero ad onore dell’apostolo santo Andrea, e ad uso de’Irati già dal Franco prima istituiti nell’isola ora distrutta di s. Andrea di Ammiano. Non molto dopo il vescovo permise al Franco d’innalzare nella stessa isola un’ altra chiesa dedicata alle sante vergini e martiri aquilejesi Eufemia, Dorotea, Tecla, ed Erasma, con gli occorrenti cdihzii ad uso di monastero. Passato a miglior vita il Franco nel 12o4 {Inscrizione 33 ) e ridotto frattanto a perfezione il tempio ad onor del Santo, lo stesso vescovo Nicola solennemente consacrollo nel 1219. L’istituto di questi religiosi era dapprima sotto la regola di santo Agostino, rimanendo tuttor dubbio se Eremitani fossero ovver Canonici Agostiniani : ma ridottisi a scarso numero gli abitatori, il Senato nel i38i a 27 di novembre, secondochè scrive il Sanuto ( T. XXII. Rer. Ilal. col. 779 ) avea preso di concedere il luogo al generale de’ monaci Certosini. Non ebbe però esecuzione il decreto, ed i frati Agostiniani stettervi fino al 1424? in cui per le istanze da Bernardino da Siena uomo santissimo esposte al Governo nel i422ì fu dato il luogo a’ monaci dell ordine della Certosa. In questo mezzo cadenti per vecchiezza le fabbriche fu comandato nel 1420 che fossero ristabilite. Non so se allora subito siasi data mano all opera: so però che iu eretta in più riprese la chiesa, e che a giudizio del chiarissimo Tommaso Tcmanza ( Vite de' più celebri Architetti ec. Venezia »77^,pag. 84) essa era una delle migliori fatture dell’architetto Pietro Lombardo, che fiori circa la metà del secolo XV. Aggiungo che il Sabellico il quale compiva i suoi libri de situ urbis circa il i492i parlando di questa chiesa e monastero scrive templum ab imo hodie instauratimi (pag. 92 t. ediz. i5o2 jol.) e nota la qualità e la copia delle pietre unite per quest’ opera . Da un punto del testamento