LA CERTOSA.
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sa sepoltura . Francesco Pola ba una epigrafe in sua lode (Novarini Va rior. opusc. Perorine 164 ~>,fol. ) ed è : PAM AM . TVMVLVHQVE . | 14-COBI . BA UBA DICI. | PATRI A E . HABEXT. | QVA M . 1LLE . FRBEM . j TEBBA . MAR1QVE . PBAEFECTVS . MIL1TIAE . | HOSTIBVS . VITA . REDEMIT. | M. CCCC.
ixri. Correggasi Paolo Morosini che a p. 553 della sua Storia Veneziana scambia il nome di Iacopo in quello di Girolamo .
  Quanto poi a Giiiolamo figliuolo di Iacopo,
il	Cappellari negli Alberi altro non dice, che inori innanzi ai padre: ob:ante patrem; ma negli Alberi di M. Barbaro non vedesi che il nostro Iacopo avesse figliuoli di nome Giiiolamo , se non se un Alvise e un Bortolo .
   La inscrizione è nel Sansovino e nel Palfero, più esatta però in quest’ultimo, mentre il primo dice iacobi, ed in invece di in.
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HIERONYMO 1)ARCADICO PROC. | FRANC. PROC. F. | FLAMINIA IN EX PEDI TI ONE | VENETO HOSTILI | PATRIAE CV1 VIXERAT EXTINCTO | F. P. |
   Giiiolamo Barbarigo fu figliuolo di Francesco procuratore q. Pietro, e fratello dei due dogi Marco ed Agostino Barbarighi ( Alberi dì Ài. Barbaro'). Questo ragguardevolissimo senatore con laude ricordato anche dal Biondo da Forli nella sua Italia illustrata (a p 177 t. ediz. i558 ) fu deputato nel 14^4 a trattar per la pace cogli ambasciatori Fiorentini, che fu poi conclusa nell’anno stesso tra la Repubblica il duca di Milano, i Fiorentini, il duca di Modena e la comunità di Bologna. IN eli’anno medesimo fu inviato ambasciatore a Federico III alla Dieta di G ermania in cui tratta-vasi di far guerra a’ Turchi. Questi due onorevoli incarichi dal Cappellari si ascrivono al nostro Barbarigo; però nè il Sabellico, nè il Sanuto ne fanno memoria, e dicon anzi che alla Dieta Germanica mandati furono oratori i soli Zaccaria Trevisan dottore, e IVicolò da Canale ( Sanuto, col. 1155. Sabellico lib. VII, p. 708, dee. in. ) . Governò Udine come luogotenente nel i455 ( Palladio. Storie del Friuli, Parte seconda, p. 55 }. Nel i4^7 capo de’ dieci propose in Consiglio la deposizione del doge l'rancesco Foscari attesa la vecchiezza ed impotenza sua a sostenere il regime della repubblica, e fu in effetto deposto, non senza grande mormorazione della città ( Sanuto, col. 1165, 1164). Eletto Pioli a pontefice nel 1 ^.58,
  uno de’ quattro ambasciatori per congratularsene si fu il Barbarigo ( ivi, col. 1167 ); ed avendo questo pontefice stabilita lina crociata contro a Turchi alla quale intervenivan anche i V ene-ziani, Girolamo Barbarigo ( non già Ettore l’a-squaligo, come scrive malamente il V ianoli nella Storia Veneta T. 1, lib. XIX, p 666 ) fu de’ quattro dati per consiglieri al doge Cristoforo Moro che in persona all’ armata recavasi nel 1464 ; crociata che poi fu disciolta stante la morte del papa : di che vedi il sovraccennato Sanuto ( col. 1177—1180 ) . Del passaggio fatto dal doge Moro co’ quattro consiglieri, fra’ quali il Barbarigo, conservasi lapida marmorea in Parenzo riferita a p. 67 del Breve Saggio di Storia antica e moderna della città di Parenzo . Venezia 1796, 4- autore Bnrtolommeo Vergotùn . Anche per la elezione di papa Paolo II accaduta nel i464,Jtornò a Roma il nostro Barbarigo ( Manusc. Ambasciatori in Libreria ) , il quale fatto provveditor dell’ esercito in Lombardia, e creato procurator di san Marco de Citra nel 16 agosto 1467 ( Coronclli. Serie, p. 55 ) venne spedito nell’ anno stesso provveditore in Romagna per difendere Ravenna e Cervia, appartenenti alla Repubblica, dalle tristi conseguenze della battaglia seguita alla Molinella sul Bolognese, tra Bartolommeo Coleoni e Galeazzo Maria duca di Milano ( Sa-nuto, col. 1184). Mori il Barbarigo nell’anno medesimo >467 ( non 146B come scrive il Cappellari) a Ravenna, e vuoisi che avvelenato morisse da’ nemici tementi la saggezza de’ suoi consigli e la singoiar sua industria ed esperienza negli affari politici.( Sabellico, lib. Vili, dee. ni, p. 755 ) . Il corpo suo trasportato a Venezia fu sepolto in una cappella di questa chiesa. non già in quella della Carità, siccome a torto notò il Coronelli nel citato luogo; e fuvvi posta la detta epigrafe che traggo dal Sansovino, dal Palfero e dal Sanuto, che mette F. c in cambio di fi. p., che hanno gli altri due. Il Gra-denigo ha f. p., e le divisioni. 11 mss. Caopen-na presso di me, dopo uxtmcto ha Fini p. e c.
i	quali figliuoli furono cinque, giusta gli Alberi Barbaro, cioè Lorenzo, i>omenico, Antonio, Alvise, Giacomo, avuti da Cristina Morosini f. di Pietro q. Simone, nobilissima matrona, che ( secondo il Capellari) ebbe l’onore nel * 4-r>2 di essere destinata con altre a corteggiare Eleonora moglie di Federico 111 imperatore, venuta col marito a Venezia .
Francesco Barbabigo padre del sopraddetto Girolamo, era surnomato il Ricco da san Tro*