S. ZACCARIA. »54 Nicolò in questa chiesa dietro Paltar maggiore, coll'obbligo di dare un5 onesta -limosina alla chiesa di san Provolo, e di metter due torcie nel giorno de’ Morti sull’Arca . 29 VRSAE LVPO | TRAGVRIENSI | ET SIBI LV-CIA 1 CIPPIGA. V. P. Sul pavimento della cappella di san Liziero dietro il coro . Orsa Levo (lvpo), era figliuola di Gregorio da T raù (tragvrivm) in Dalmazia, ed abitava in questo monastero di san Zaccaria ; ma del ir»74 era domiciliata a Murano nella parrocchia di san Salvatore . Fece ella di quest’anno una donazione inter vivos a’ monaci di santo Mattia di bucali 200. Era assai amica di Lvcia q. Paol’antonio da Traù sua consanguinea ( di cognome Cippico ), ed instituilla erede residuarla della sua facoltà, come dal Testamento di Orsa i5yó 29 dicembre. Con questo essa ordina di essere sepolta in questa chiesa di san Zaccaria in una tomba collo stemma e nome suo, ove nessun altro abbia ad esser posto fuor che I.vcià se vorrà; lascia una Mansionaria delli danari che tiene di sua ragione messer Andrea Pasqualigo, con obbligo di una Messa cotidiana perpetua per l’anima sua e di madonna Andrianna Priuli, e madonna Paola Barbaro. Vuole che nel di della sua morte sia dispensato a’ poveri uno staro di pane, e uno staro ogn’anno nel di de’Morti; che sia fatta una bella Palla d’altare; che sien dati alla Scuola di san Zaccaria ducati i 2 all’ anno a tre donzelle da maritare; che l’altare del Sacramento abbià ogn’anno un miro d’olio, ec. Esecutore testamentario D. Agostino da Bagno. Tutto ciò traggo dall’indice Nachi nel Tomo I, p. 129, i5.o, i3i, i3s e 55q; nei quali luoghi altre scritture leggonsi relative al Testamento e Commissaria di essa Orsa Lovo. Qui poi essendosi nominata la famiglia Cip-pico, amo di ricordare un nostro benemerito della Storia Veneziana . Corìolano Cippico, cui in latino piacque di assumere il cognome Cepione (Cepio) nacque in Trau di nobilissima progenie, e riuscì ad un tempo prode militare, e valente letterato. Imperciocché sopraccomito di Galea trovossi nelle guerre ch’ebbero i Veneziani nell’Asia dal iftfo al *4?4> e valorosamente portossi sotto il comando di Pietro Mocenigo. Descrisse poi queste guerre con tale discernimento, facondia e verità, che ebbe a meritarsi laude compiuta. In fatto, quanto alla eleganza dello stile non gli potea mancare, essendo egli stato il primo fra’ Dalmatini, dopo il risorgimento delle lettere, che scrivesse con buon garbo latinamente, siccome afferma il Sabellico nel dialogo De la-tinae linguae reparatione ( p. 112 tergo. Opera i5o2. fol. ) . E in quanto alla verità de’ raca conti, sta l’attestazione nella pistola con cui l’autore l’opera sua dirigendo a Marc’Antonio Moresini, persona dottissima, dice essere stato grandemente sollecito di narrar cose vere da lui vedute ed esperimentate; e sta poi la pruova negli scrittori posteriori che da lui cavaron questa parte di Storia, fra’ quali è il Sabellico nelle Enneadi, e nella Veneta Istoria, e Palladio Fosco detto Negro, patavino, professore di umane lettere nella Dalmazia, e a Capodistria, come dall’ opera sua De situ orae lllyrici. Coriolano mori in Trau del 149^ d’anni 68. L’ opera sua della prima edizione ha per titolo: Coriolani Cepionis Dalmata6 Petri Mo-cenicì irnperatoris gestorum libri tres. E in fine: Impressum est hoc opusculum Venedìs per Bernardum pictorem et Erhardum Ratdolt de Augusta, una cum Petro Lossein de Lan-gencen corredare ac socio . Laus Deo. m.cccc. txxrn, 4- Fu altre volte ristampata, e leggesi anche a pag. 341 del libro: Laonici Chaicon-dylae Atheniensis de origine et rebus gestis Turcorum libri decem, ec. Basileae i556, fol. L’eruditissimo Morelli bibliotecario della Marciana a solennizzare l’ingresso del cavaliere Antonio Cappello alla dignità di procuratore di san Marco ristampò, migliorando, la traduzione dell’ Opera del Cippico che era stata impressa nel i '7o, e.vi premise de’ cenni sull’autore, dèi quali io qui ho fatto uso ( Venezia. Palese m.dcc.xcvi, 4-)- Vedi oltre a ciò il Sabellico nelle sue epistole latine (p. S7. Opera 1 5o2 fol.) e nel detto libro De reparatione che nomina un Cippico figliuolo del nostro Coriolano ( p. 114 tergo ) , e nei Poemi latini dedica al Cippico un Carmen de Domus defl-agratione ( fol. E. V. edit. 1 5o2 ) ; Marino Sanuto (Rer. Italie. T.XXII, col. x 197.), per errore ha detto Ciprio-, Giovanni Lucio nell’ llistoria di Dalmatia. Ven. 1674. p.529., altri distinti della casa Cip-pica ricorda; il Vossio; e lo Zeno nelle dissertazioni su lui ( T. II, p. 51 e seg. ) e nella Prefazione agli Storici Veneti p. xn; Marco Fosca-rini nella Letteratura Veneziana, p. a55, ed ab tri parlano di Coriolano.