LA CERTOSA. nonico secolare di san Giorgio in Alga fioriva dopo la metà del secolo XV7. ; e la stampa del» l’Orazione ad Fenetos adolescentes sembra fatta dopo la metà del secolo XVI. La inscrizione è nel Martinioni e nel mss. Gradenigo, che ho seguito. Stava alla sinistra dell’altar maggiore- 3l ' HIERONIMVS MAVROCENO | CAROLI FI-LIVS | SIBI ET SVIS | V. F. Girolamo figlio di Cablo q. Nicolò della patrizia casa Morosini , che porta sullo scudo la Banda , fu ascritto al Maggior Consiglio nel 14&4, e fatto sopraccomito di galea. Esercitossi primamente nella breve guerra che abbiamo avuto l’anno i/j.65 contra i Triestini per il libero passaggio delle mercatanzie di Germania a Capodistria. Seguita con essi la pace col mezzo dell’illustre pontefice Pio II, passò il Morosini all’armata contra a’Turchi l’anno seguente 1464; e sebbene nella Morea guerreggiassero i Veneziani con varia fortuna, pure esalto il Morosini nella esecuzione delle imprese a se comandate , riuscì, quanto fu in esso, sempre vincitore. Dalle militari fazioni passò alla tranquillità de’magistrati civili, indi siedette fra’ senatori, e diede in ogni occasione consigli e direzioni negli affari civili e militari, essendo anche a lui stata affidata la prefettura delle cose del mare . Non tralasciò fra le pubbliche e le private cure gli officii di pietà e di religione. Grande protettore e benefattore di questo monastero della Certosa imitando l’esempio de’ suoi maggiori compì parecchie opere incominciate dal padre suo Carlo senatore e giudice integerrimo cioè, il coro principalmente e Y abside, cui aggiunse i sedili in nuova forma ed egregiamente lavorati; e nel mezzo del coro slabili la sua tomba nella quale volle esser dopo morte interrato co’ suoi discendenti. Queste cose leggonsi nel codice manuscr. Mauroceno-rum procerum historia, opera dell’abate genealogista Teodoro Amaden , o d’ Amaden ( Voi. II Lib. IV. p 5a, 55, 3/f) dal quale io 1’ ho tratte, come pure l’epigrafe che trovasi pari-menti nel codice Gradenigo che la ha con qualche differenza così: hibronymfs | UArv.ocf.jirs CAROLI | Tllirs SIBI | ET j sr | 1S, 02 ARN\LDO GASCO ABBATI S.TI | FIRMI_IN GALLIA VNT EX | FVNDATORIBVS CARTAE ]_BVRDIG \LENSIS I AMBRS GASCVS C YR-TVrS | FRATER ElVS POSVIT | ANNO MDCXXII, Arnaldo Gasco. Dal Cornaro (T. IX,p. ì/^j, e dal mss. Gradenigo traggo questa epigrafe. Ho però corretto un errore di copia nel Cornaro cìre pose mdccxxii anziché mdcxxii, imperciocché non solo nel mss. Gradenigo stà 1’ anno mdcxxii, ma è noto che Ambrogio Guasco o Gasco fiorì al principio del detto secolo xvii. In effetto il Morozio a p. 294, num. clv del Theatrum cronol. sacri Cartus. Ord. (Taurini 1681, fol.) parlando della Certosa di Bourdeaux nell’Aqui-tania (Burdigalensis, B. Ma ria e ) dice che del 1607 Francesco de Escobleau, cardinale de Sourdis, o Surdis, instituì la detta Certosa concorrendo nella spesa anche Ambrogio Guasco; soggiunge che il cardinale ebbe tomba in quel luogo (e fu nel 16.¡8), e che Ambrogio passò in Calabria, ove vestito l’abito di san Bruno nel monastero dedicato al protomartire santo Stefano condusse e finì la vita sua fra’ Certosini. Il Morozio però non dice dove, nè quando sia morto. Da questa epigrafe vediamo che del 1622 era ancor vivo. Ma se, giusta il Morozio, Ambrogio fu uno de’fondatori della Certosa di Bordeaux, l’inscrizione presente ci ammaestra che anche Araldo Gasco fratello di Ambrogio concorse alla fondazion sua; la qual cosa sembra aver ignorata quello scrittore. M’ avvisa l’abbate Regazzi, che a’ t5 di febbraio si faceva l’officio anniversario per l’abate Guasco in questa chiesa fu sepolto. 53 DOMINICVS HIC FR4T ER NOSTRI ORDINIS CAP <); VD QVI HANC CON STRVXIT DOMVM IN P ACE REQVTESCIT BE ATVS MCC.IV. Domenico Franco Veneziano, piissimo sacerdote della chiesa di santa Sofia tratto dal desiderio di una vita più austera, ottenne nel febbra-jo del 1179 more veneto da Marco Greco piovano di san Lorenzo dell’isola Ammiana, dettij anche degli Aimani, o Amiani, in assoluta prò-