202 S. GIOVANNI IN OLIO masta in casa senza custode, diessi a vivere un poco più liberamente di quello che portava il costume delle Veneziane donzelle (3); cosicché invaghitasi di Pietro figlio di Zenobio Bonaven-turi Fiorentino giovane che in Venezia teneva le ragioni al banco de’signori Salviati di Firenze, chele stava di faccia di casa, e che, per quanto dicesi, le avea dato a intendere d’esser uno de’ Salviati, fuggi con esso lui dalla casa paterna (4) nella notte 28 venendo il 29 novembre del i563 (5). Dicesi che nella fuga Bianca sottraesse alla famiglia diverse gioje di conside-revol valore (6); e vuoisi che la fuga stessa sia stata occasionata da un impreveduto avvenimen-to. Narrasi in fatti, che Bianca uscita di notte tempo dalla paterna casa per andare a ritrovare l’amante aveva lasciata socchiusa la porta della strada, onde poter tornarvi senz’ essere veduta o udita; ma che un fornajo, il quale di buon mattino andava a prendere il pane da cuocere in una casa vicina, vista la porta socchiusa, credendo di far bene, la serrò; che quindi Bianca disperata di più rientrare senza far nota a ciascheduno la sua partenza notturna concertò col Bonaventuri la fuga. Io però rigetto nelle favole questo avvenimento (7). Giunti gli amanti a Fi- Nozze libro mss. di Marco Barbaro q. Marco. U albero della famiglia Cappello messo insieme da Domenico Maria Marmi e inserito nel Codice Marciano dice che Bianca nacque nel i54.j. Mi siccome dal registro originale in pergamena degli Avvogadori di Cornuti, che citerò più. abbasso, apparisce che Bianca, quando fuggì, cioè nel 28 venendo il 29 novembre 1563, vix 16 etatis -innum contava, così è forza conchiudere che venne al mondo nel 1048. Per la qual cosa sbagliarono quelli che dissero essere Bianca fuggita nel 18, ovvero 19 anno della età sua, oppure nel 20 anno, come segna il Siebenkees (jj. 1.); e sbagliò poi di molto il Neumann che la fa nata intorno il 15 5 4 (P- 11.) (5) Così s'esprime Francesco Molin nelle sue memorie manuscritte. p. 74. (4) La comune opinione è che il palazzo dove nacque Bianca, sia questo eh' era de'Trevi sani, posto, come ho detto, sul Rio, o canale, dì Canonica; e che i Salviati tenessero il loro banco nella casa dirimpetto di qua del canale, oggi abitata da' nobili Sangiantoffetti. Ma questo è un solenne sbaglio: imperciocché rilevasi dalla querela presentata da Bortolo padre di Bianca, eh' esso colla figlia abitava allora a s. Apollinare al ponte storto (che v è tutt'ora ) e che per dritta linea era posta la casa dei Bonaventuri; e da' Registri dell' Avvogaria ricavasi che Pietro Bonaventuri e suo zio Giambatista abitavano nella contrada stessa di s. Apollinare, e che una Marietta, complice della fuga, abitava in domuncula posita in confinio sci Apolli-naris apud domum v. n. Bartol. Capello . E solamente nell' anno 1 578 Bartolommeo colla famiglia passò ad abitare in questo palazzo de' Trivisani, leggendosi in uno de' codici Corraro misceli fol. a p. 867 la seguente nota: Istrumento di donazione fatto dalla gran duchessa di Toscana Bianca Cappello a 12 maggio 1078 dello stabile in Canonica a g Vettor Cappello di lei fratello. In atti Antonio Calegarini nod. Veneto= acquistato esso stabile dalla sud.a duchessa dal IV. H. c Domenico Trevisan q. g Anzolo K.r sotto 4 ottobre 1377 in atti del d.° Calegarini nod. veneto . Vedi la nota 56. (5) Il Sismondi scrìve che fuggì nel dicembre 1563. Ma i Registri dell' Avvogaria dicono che nella notte 28 di novembre 1563 evase dalla casa paterna. Può esser peraltro che sia stata nascosa alcuni dì, e che nel decembre a' primi sia di Venezia fuggita . Egli è quindi errore evidente quello del Neumann scrivente che fuggì nell' anno 1073 (p. ai. 3i.) (6) Ciò dice il Sismondi e il Siebenkees (p. 5.) Ma lo nega il Neumann, il quale sostenta che la fuga non fu concertata, ma fu V effetto di un avvenimento impreveduto, perlochè Bianca non avrebbe avuto tempo di munirsi innanzi delle gioje. Io starei col Neumann, non per buesto motivo, giacché io tengo per una favola lavvenimento, di cui qui sotto dirò; ma perchè dal titolo delle imputazioni, che vedremo in seguito, non apparisce che al padre dì Bianca sieno mancati effetti preziosi. (7) Questo avvenimento del fornajo è narrato dal novellatore Celio Malespini, che (per quanto so) è il primo a contarlo (Novella LXXXIV. p. 275. tergo. Venezia 1609 f{.)Il signor de la Lande nell Histoire singuliere de Bianca Cappello inserita nel capo XVII. p. 25i. del Tomo Il del suo Voyage en Italie. Geneve 1790- 8. rinnova questa istoriella, appoggiando alle voci del volgo Fiorentino, il quale certamente si rammentò della novella del Malespini. Il Neu-