Go LA CERTOSA. ste opere ricordate dal Sansovino ( Lib. siri. p. vanni Marini patrizio veneto il quale ci serbale 205. t. Ve.net. ) e da Jacopo Filippo Tomasini più particolari nozioni su Antonio nell’opuscolo: ( Bibliothecae Venetae manuscriptae . Utirii Oratio Junebris ejusdem cuius et carnieri. i65o. 4- p 57) come esistenti nella biblioteca Ioannes celebrai Suriarii fata Marinus : San- de’ Teatini di s. IVicolò da Tolentino, col tito- ctus apud Venetos qui patriarchìi fuit: Livor lo: Antonij Suriani Carthusiensis opuscula , in abi: lector da Mia 1minibus alrnis: Quod fuit 8.° il Moroccio nel Teatro Certosino asserisce hic Jias: quod legis hoc venies. Impressa per essere alle stampe : ciò peraltro a me non con- Gregorium de Gregoriis, anno a naùvitate sta. M. D. Vili quinto kl. iunii. Molti autori fanno onorevole testimonianza 11 Marini dice che d’anni 37 fu eletto il Su-del nostro patriarca ; e primieramente adesso riano a priore nella Certosa di Padova, cioè nel e al Cardinal Domenico Grimani, Giovanni 1478, e quindi due volte colà sarebbe stato prio-Stella veneto prete di santa Maria Formosa de- re, ciò che dal Cornaro si tace, il quale poi dal dico il suo libro: Vite ducentor. et triginta su ni- 1497 al i5o5 registra come priore in Venezia mor. pontificum: a bealo Petro Apostolo: usq. Pietro Morosini, non ricordandosi di aver detto ad Julium secundum modernuni pontificem. che nel 15oo fu di nuovo il Suriano chiamato a l'erietiis anno a salute xpiana millesimo quin- presiedere a questo cenobio. Inoltre il Cornaro il gentesimo qnto. 4- del qual autore vedi anche il dice figliuolo di Michele, ma non solo dalle ge-Foscarini nella Letteratura a p. 545. 546. Va- nealogie, ma altresi dall’ orazione del Marini si rie epistole al Suriano scritte dall’abate ge- scorge che fu figliuolo di Giovanni, e fratello di nerale de’ Camaldolesi Pietro Delfino dal 1481 Michele. Attesta il Marini pubblicamente la sanai 15o5 trovansi in un codice eli’ era già di s. tità di quest’uomo manifestata nell’ assidua Ora-Michele di Murano (Vedi Mittarelli Bibl. Cod. zione e contemplazione delle cose divine, nel p. 519). Notizie poi di lui hannosi negli scritto- dispregio delle mondane, nella fortezza , nella ri dell’Ordine Certosino fra’quali Carlo Giù- temperanza, nella castità, nelle vigilie , nella seppe Moroccio ( Thealrutn Chronol. Sacri parchezza e qualità del cibo che giammai fu di Cartusierisis Ordinis. Taurini 1681. fol p. 57, carni, e narra che avendo suo nepote Antonio num. x,vr. ) Pietro Dorlandi ( Chronicon. Cartu- Suriano, mosso da compassione, ottenuto dal siense. colon. Agrip. 1608. 1 a. p. 464. che fa sommo pontefice l’indulto che lo zio usar potes-1’ estratto dell’orazione del Filomuso da noi so- se delle carni nella estrema sua malattia, non pra rammentata) Leggasi inoltre l’Ughelli (It. solo si potè indurre a cibarsene, ma anzi dolce-òac. T. V. col. i5og.) Antonio Riccoboni nella mente riprese il nepote. perchè avesse tentato Orazione detta in morte di Girolamo Suriano di rimoverlo dall’antico suo istituto di àstinen-( De Gymnasio patavino p. 141 • ) Jacopo Gad- za . Non manca il Marini di farci sapere che il di {Script, eccl. Lugduni 1640- fol. T. II. p. Suriano era di bella statura, di augusta gravità, 5*4. 525.) Girolamo Ghillini ( Teatro degli di tenacissima memoria, di facondia ammira-uomini letterali. Venet, 1647-voi. II. P- bile, e d’ingegno prontissimo, cui talvolta pia-29.) Antonio Sandero (de claris Antoniis. Ila- ceva mescolar con dignità i detti serii ai faceti. lae 1714. 4- P- 1 95.) Fra Paolo Grisaldi Perù- Le virtù di lui vengono confermate anche da gino dell ordine de Predicatori ( Orazione in Iacopo Grasolari piovano di s. Apollinare nella morte di Bernardo Soriano arciv. di Cor fu . orazione latina fatta pel successore patriarca Lo- l enezia 1 585. 4.) Flaminio Cornaro (T- IX. dovico Contarmi, della quale già altrove parle-p. i5i, e T. XIII, p. 166- Eccl. Venetafàm ) . remo, e da Zaccaria Benedetto da Vicenza mo-Ma fra tutti questi e a preferire il suddetto Gio- naco Camaldolese (1) . Questi con sua epistola (x) Di Zaccaria Ferreri Vicentino vescovo della Guardia ha dato belle notizie il Tiraboschi nella Continuazione del Nuovo Giornale de' Letterati d’Italia (Modena 1779 12.Tomo XVI, p. 49 ec. ) A pag. 63, 64 dice che avendo il Ferreri verso l’aprile i.5o8 abbracciato V abito della Certosa in Venezia, al suo antico nome di Zaccaria aggiunse quello di Benedetto; la - quale aggiunta ha dato motivo ed alcuni di far di un solo due personaggi, credendo Zaccaria benedetti diverso da Zaccaria Ferreri. A pag. poi 92 fralle opere inedite del Ferreri, il Tiraboschi registra De Antonio Suriano venetorum patriarcha. Se quest Opera è la Elegia Ialina, di cui qui io dò notizia, noi vediamo che non è già inedita, ma sì alle stampe ; uri