S. MARIA! stissimo ed ottimo pretore, il chiama eccellente nello studio della filosofìa e delle sacre ed amene lettere. In effetto egli era uno degli Accademici della Fama, trovandosi nell’Istrumento di fondazione di questa celebre Accademia, in data 5o dicembre i56o le seguenti note: Nelle stanze de’ philosophi Reggenti M. Marra Mo-resini D. cioè, dottore. Come poeta è ricordato dall’ab. Francesco Saverlo Quadrio (Storia ec. il. 365) avendo Rime fra quelle di diversi nobili poeti Toscani raccolte da ni. Dionigi Ata-nagi. T enezia i?i65, 8; e tre suoi sonetti sono inseriti anche nella Raccolta di Rime di diversi in morte di Irene di Spilimbergw . Venezia 1561. 8. a p. 'o^-E io credo che sia certamente il nostro Marco quel poeta latino che ha scritto elegie ed epigrammi i quali stanno con altre ne’ Codici Contarini di cui fa ricordanza 1’ ab. Morelli nella Dissertazione della cultura della poesia presso li Veneziani(OperetteT. I.p.216); e forse questo Marco non è differente da quel- lo che ha una latinaElegia adFranciscum Con-tarenum juvenem, manuscritta fra’ codici Zaba-rella in Padova, citata dal Tommasini ne'ilibro Bibl. Patav. mss. publicae et privatae p. 92. Venne a morte il nostro Marco essendo già senatore nel 1569. Del resto altri Morosini di nome Marco abbiamo avuto letterati, e qui ne segnerò tre. 1. Marco More sini figliuolo di Teofilo q. Giovanni, era da San|£ Maria Formosa , e nel 1515 insieme con Pietro Loredano s’ interpose’ a favor di Lodovico di Rorgogna venuto a Venezia, affinchè i Trevigiani gli accordassero il passo al porto di Mestre onde recarsi in Acaja di cui era principe (Bonifacio. St. Trivig.p. 271 ). Ebbe nel 1317"la dignità di procuratore di san Marco de Ultra , e del 1537 egli insieme con Marco e Giusti-nian Giustiniani quali procuratori della repubblica ricevettero in feudo dal vescovo di Ceneda alcuni castelli eh’ eran già stati posseduti da’ signori di Camino , come narra il detto Ronifacio ( 1. c. p. 565 ). Ma non per ciò io qui il rammento, bensi per la sua molta scienza Viel Diritto pubblico essendo stato uno de’ cinque procuratori incaricati a comporre il sesto libro dei Veneti Statuti sotto il doge Andrea Dandolo, di cui essoMarconel 1642 era stato uno degli elettori. Vedi il Fo-scarini ( Lette/'. Veneziana p. 18. nota ); FAgostini (Notizie ec. Voi. I. p- IV. ) il Cor- ELL’ ORTO 271 naro ( Eccl. Venetae ec. T. X. p. 5 26 ) ed altri. 2. Marco Moresiài che fiori del 1476 lasciò alcune poetiche composizioni in lode del doge Andrea Vendramino , le quali insieme con altre trovavansi in un codice della libreria di Federico Marcello procuratore di s. Marco , per testimonianza di Giovanni Palazzi che vide il codice (Fasti ducales p. 549). 5- Un Marco Moresini più recente è fra gli scrittori drammatici del secolo XVII, registrandosi due drammi suoi, l’uno intitolato don Chisciot della Mancia. Venezia 1680. 12: e l’attiro Ermelinda . Venezia 1679. 12. Vedine 1 Allacci, ediz. 1755 p. i85. Soo, e il Quadrio (Voi. V. 478). 38 . D. O. M. I CVNCTORVM VIVENTIVM FINEM | ATTENDENS 1 IOSEPH CASTELLVS CIVIS BERGOM’ I SVA | HAEREDYMQ. OSSA HIG THVMVLANDA 1 PARAV1T 1 ANNO DNI. MDCXXIIII. Sul suolo della stessa Cappella de’Santi sta questa inscrizione spettante alla bergamasca famiglia Castelli . Palfero copiò male c. baxc. me FjEitErrM ossa rrur landa. E il mss. Driuz-zo pur male 1625 invece di 1624. ' k 39 LVCAS . LOCATELLO. SIRI. | SVISQ. P. P. | M.D.G Sul suolo dirimpetto alla detta Cappella si legge anche.-questa della casa Locatelli della contrada de’ santi Vito e Modesto. 4o VINCENTIVS RICCIVS | FREQVENTIORIB, OMN1V. MAXIME PBJBTEREVNT1V | PR.BCI-BVS SE COMENDATV CVPIES i HIC SIBI MO-NVMETV VIVENS ELEGIT. 1 OBIITDOMINI-CA DIE XIII. KAL. MARTII |. M.D.C.XXIX Si legge sul pavimento vicina alla precedente. Lo scultore fece seal. invece di kal. Vincenzo Riccio ( o Rizzo ) figliuolo di Natale mori d’anni 68 a’ 17 febbrajo 1629 more veneto, come dal necrol. della parrocchia di sai?