126 S. ZACCARIA. le cose sue fu eseguito nel 29 maggio del detto per essere liberato da gravezze apparisca il po- anno (i4) • E sebbene da una supplica eh5 egli co felice stato di sue fortune (i5) , nondimeno circa il 1585 fece al magistrato de’ Tansadori dal tenore dell’ ultima sua volontà , veggiamo (i4) Secondo F ordine del Vittoria fu fatto F Inventa rio delle cose lasciate, il qual pure leg-gesi nel Codice : Esso comincia : Anno millesimo sexcentesimo octavo, indictione sexta, die vero Jovis vigesima nona mensis maii. Inventario de tutti et cadauni beni mobili, dinari, ori, argenti, ee. Varii quadri di varii autori che qui sono inventariati, riferiti trovansi anche nelle annotazioni del Moschini ; essendo osservabile, che in questo Inventario sono indicati come di mano del Vittoria : Un quadro soazato con una Madonna : Un quadro con Christo Ecce homo — il perchè sembrando questi due essere opere di pittura , si può giustamente conghietturare che anche dì questa fusse cultore il Vittoria, tanto più che, come osserva il Moschini, la volle effigiata nel suo deposito . Uà quindi detto bene il Temanza ( p. 482 ) che il Vittoria era provveduto a dovizia di disegni, di stampe, di modelli, di quadri, di medaglie antiche, ec., potendo di più indicarsi altri tre oggetti che possedeva, e che trovansi registrati nelle sue Memorie, cioè: adi i2febraro i5.58. Ricordo io Alessandro Vitoria scultore chome questo di soprascritto o comperato da ms. Batista Puoni ( cioè Giambatista Pitto-ni ) miniator Vicentino un libreto dissegnato di man del Parmigiano et una tavoleta di legno di perro dissegnata con la Sibila Cumana et Otaviano imperatore di man dii soprascritto ms. Francesco Parmigiano et io gli contai per resto e saldo scudi dieci doro trabocati e lui mi fece uno scritto di sua man dii riceverò . = adi 20 aprile 1565 . Ricordo io Alessandro Vitoria chome questo di sop.° comperai un pie dii giorno di Michelangelo eh fecejiela sagrestia di s.t0 Lorenzo di Fierenza, è questo el piede zanco dii modelo di sua man e p suo pagamento e saldo contai a Nicolo Zofino bolognese che vende dissegni, scudi tre venetiani trabocanti, e tuti dua si cotento. = adi 10. setembrio . i58i . Ricordo io Alessandro Vitoria chome questo di sop.° contai a ms. Michiel Damaschino pittor grecho ducati trenta p resto e saldo di tanti dissegni dii Parmigiano e di altri valentomini pnte ms. Iacomo Palma. (i5) Nel più volte ricordato Codice T. I. Commissaria Vittoria leggesi la presente cartai « Per obedir alla parte presa nelF ecc.m° Senato, io Aless.0 Vittoria, cl.mi sS Tansadori, dati ro in nota la mia tenue condittione con ogni sincerità conio q sotto : 11 Jo habito in s. Z.uane in bragola in casa propria qual è in decima alli S. X. S. ( signori dieci « Savii) per ducati 22. a ragion d'affitto all’anno ne altri beni di sorte alcuna mi atrovo ìi havere, solamente quella pocha faticosa e diffìcilis.a industria di scultor, la qual porta con >■> si tanta longezza di tempo che posso dir con verità di non mi poter più a questi calami-« tosi et carestiosi tempi vadagnar le mìsere spese, et come son in fin dell'ano mi ritrovo con « debiti alle spale si per le poche facede che 10 fazo al presente d d.a profesione corno un- ii co per ritrovarmi in età dì ani 60. onde son quasi fatto inabile a potermi più esser citar in » tal professione, Et qllo.è peggio ch'io m’atrovo haver la cosorte inferma già ani 7 che mi » compie di ruìnar del mondo per le continue spese eh’ io covengo fare si in medici et mediti cine corno altro eh covengo anco lenire una dona che continuamente la serve, oltra pur « eh 'io mi ritrovo havere in casa una povera mia sorella per esser rimasta vedova con cinti que figlìolìni dui mascoli et tre femine et li tengo apso di me accio no vadino di male, et « si ben p il passato io ho fatto qualche opera et scolpito qualche persona honorata e nova torio ad ognuno eh' io l'ho fatto per servire gli miei s.ri et padroni come quelli che mi ” porio comodare et non per avidita di vadagno, eh' in Fopere mie ho sempre perso di cali pitale, et ciò ho fatto voletiera p acquistarmi s.‘ucon essi miei s.ri et patroni, conio di ciò V-» CI.™ s.‘e si potrano informare, onde spero p bta et giù st. sua essere liberato d* ogni grati vena, alla cui buona gra reverentemente mi racc.do