io6 'S. GIOVANNI IN OLIO Pio VII sommo pontefice dopo avere visitata la chiesa, come si è veduto al num. a. passò nella casa del piovano, eh’ è di fianco ad essa, oggi abitata dal benemerito vicario don Giuseppe Saggian, ove leggesi la presente inscrizione dettata dal signor abate Bettio, sulla parete della camera stessa in cui il Pontefice pregato dal piovano, ammise al bacio de’sacri piedi un vecchio infermo patrizio di casa Cappello e poscia altri divoti. Essa fu scritta dapprima in un pezzo di seta a caratteri d’ oro e collocata nel mezzo di un quadro a stucco cogli emblemi ponti lìcii, e dalla seta io 1 ho copiala Oggi poi il vicario, maltenuta essendo la vecchia tela, fece-la ricopiare più correttamente nello stesso vano, ponendovi sottole sigle l.A. V. F. MDCCCXXI. I. S. V., cioè Ioannes Antonius Vcruda fecit. 182 1. loseph Saggianus Vicarius. L’incisorein rame Marco Sebastiano Giampiccoli che pubblicò la Raccolta di molte chiese da Pio VII. visitate, incise anche questa epigrafe, e dedicò la stampa a Don Antonio Armani già piovano di san Maurizio ed arciprete della congregazione di santa Maria Mater Domini assai benemerito per la riedificazione del Tempio di san Maurizio. Domenico de Benedetti nato nel 1766 Rieletto a piovano di s. Giovanni in Olio nel 4 giugno del 1798. Soppressa la parrocchia ne fu vicario fino al 1812 in cui fu sostituito parroco di santo Zaccaria al defunto Vincenzo Bembo. Mori del 1815 a’26 di maggio. Per la sua elezione del 1798 abbiamo alle stampe un opuscolo: Tributi di compiacenza e di ossequio dei parrocchiani di s. Giovanni in Oglio al loro novello pievano D. Domenico Benedetti. Tn Venezia 1798 dalla stamperia. Sola 4- dedicati al N. U. Alvise Morosini. Fra’poeti evvi il p. Giovanni Rado C.R. S., l’ab. Antonio de Martiis, e Giuseppe Avelloni,uomini chehan dato più saggi poetici in altre Raccolte de’nostri tempi, e l’ultimo anche con de’poemi interi; e Costantino Cumano ha un sonetto alla Napoletana • Qui cade in acconcio di parlare di un veneziano letterato dello stesso nome e cognome. Domenico Benedetti medico venezianofu figliuo- lo di Iacopo pur medico di professione, e nacque circa il 1 68q. Esercitò con plauso la medicina in patria, e fu qui anche pubblico lettore di anatomia. Alle cognizioni della sua professione unì gli studii ameni della poesia e della eloquenza come dalle seguenti opere apparisce, notate dal MazzucheUi • I. De Mortibus repentinis tractatus. In versi eroici latini. II. Della natura delle febbri in versi. III. De communibus corporis humani integu-mentis elucubrado anatomica prima carmini-bus concinnata habita in publica Anatomes exedra; in versi esametri latini. IV. De ventrículo et omento elucubrado II. anche questa in versi. V. Illustrium virorum synopsis qui de sacro D. D. medicorum physicorum veneto collegio exdterunt et in praesens exìstunt, habita a Dominico Benedetti philosophiae et medì-cinae doctore cum praefatione adscripta ei-dern collegio et adnexa funebri oratione ab eodem auctore enunciata anno salut. 1768 praelusionis Anatomir.ae loco pro lo. Dominico Sanctorini optimae recordadonis viro. Veneds 1755. 4- Non vide il Mazzucbelli che il solo frontispizio surriferito. VI. Il Temistocle in Persia; dramma in versi sciolti recitato da’comici nel Teatro di s. Salvatore di Venezia-ivi. 1702. 1 2. VII. La Moda; dramma giocoso per musica rappresentato Ì71 Venezia nel Teatro di s. Moisé l’anno 1734. Venezia. 1754* in >2. A queste operette dal MazzuchelH registrate io aggiungerò da me vedute: VI¡T. Pro coniugio auspicatissimo Frane. Mau-roceni atq. Contarenae Buzzini oratio Eu-crato-gratulatoria quam Michaeli Mauroce-no D. D. D. Dominicus Benedetti philosophiae et Medicina e D et in Vertelo Lyceop. Anatomes lectorì. Venetiis 1737. IX. Oratio in funere Ioannis Baptistae Grandi philosophiae et medicinae doctoris viri celeberrimi habita a Dominico Benedetti rned. phis. in tempio divae Mariae Formosae pa-rochiam tenente matjricem et collegio tan): cora m ipsius collegii praesulibus et sociis. (s.a.) X. Bex Salamon arcam foederis adoraturus in tempio. Actio sacra. Fu eseguita con musica di Tommaso Trajetta nel 1766 dalle pie vergini dell’ ospitale de’poveri derelitti . La poesia è del Benedetti, ma con mutazioni delì’ab. Pietro Chiari. Trovo poi in un catalogo, ma non vidi, la seguente. XI- Orazione in lode del signor Giandomenico Santorini protomedico di Venezia, recitata dal dottor Benedetti nel Collegio de’medici di Venezia.