438 CORREZIONI ivi pag. y[. colonna a. Un. ai. Le opere del Sarpi della edizione di Napoli 1789. 1790. sono comprese in XXIV volumi in 8., Vili de’quali contengono la storia del Concilio di Trento, e XVI le altre opere minori . ivi pog. 92. colonna a. linea 49- 5o. I necrologi della parrocchia di s. Marziale tolgono ogni dubbio intorno alla vera epoca della morte del Sarpi: Sotto il di i5 genn i6aa ( M. V.) cioè ifia3, si legge: odi ditto il lido padre fra Paulo del ordine de sta. Maria di Serui de anni ^Zda febre maligna gin giorni 8. 1,’anno dell’età non è esatto, come spesso avviene nelle fedi di morte. ivi pag. 93. colonna à. linea 58. Un cammeo in madreperla rappresentante la efligie del Sarpi, ed eseguito da G- Becellio, esiste da non molto tempo in questa Marciana Libreria per consegna fattane dal nob. sig. ab-don Giulio Molin. Esso fu già inciso in rame, ed ha 1’ epigrafe all’ intorno pavlvs . servita . VENETVS . SEREN1SS . RE ir . VENE TX . TIIEOLOGVS . BT . 1 . C. ( 1 ) ivi pag. 9a. colonna a. linea 3i. Dovendosi demolire la cappella e l’altare della B. V. Addolorata in questa chiesa de’Servi, furono levate nel giorno 2 giugno dell’anno 18a8 dalla mensa stessa dell’altare le ossa di F. Paolo Sarpi, essendosi pienamente verifìca- E GIUNTE to quanto Giusto Nave aveva detto, e che fu da me già riferito. L’epigrafe in piombo trovata allato alle ossa, e che io ho riportata al num. ao3, si è riconosciuto essere veramente come segue : PAVLVS . SARPIVS . SECVS . HANC . A RAM . OLIM . CONDITVS . A^N'O . M. DCC. XXII. NON . SINE . PRODIG1IS . INVENTVS , IVSSVQ . III. VIRYM . HVC . RESTITV TVS.ALTARE.AC.CELLA.NOVA. MOLITIONE . 1NSTRVCTIS . AIíNO . M. DCC.XLII. DENVO . REPOSITVS . H. I. P. Q. ( lunga metri o, 191; larga metri 0, 109; grossa circa o, 003. ) Raccolte queste ossa diligentemente in una cassa munita di ferro e di si- f;illi, stette conservata gelosamènte in apposito uogo, finché destinatagli la chiesa di s. Michele di Murano per la tumulazione, ebbe questa effetto nel dì i5 di novembre dell’anno stesso i8a8 alla presenza del conte Domenico Muro-sini podestà di Venezia: del sig. Gaetano Ruggieri medico fisico, aggiunto al magistrato sanitario; del sig. ingegnere Giuseppe Salvadori; del signor ingegnere Giovanni Casoni; non che delti reverendi rettore e vice rettore della chiesa; di me, e d’ altri intervenuti. Furon poste le ossa coll’ inscrizion plumbea, e con un’altra latina che accenna la scoperta, entro un’urna di pietra d’istria, appositamente collocata sotto il pavimento fra la porta maggiore e l'ambulacro, sovrappostavi al di fuori scolpita in marmo bianco delle care di Carrara con fascia- (1) Francesco Griselìnì ha gici osservato nelle sue Memorie spettanti alla vita ed agli stuijj di F. Paolo . Losana 1760. p. a. che il Sarpi non volle mai essere ritratto, e che se di lui tra-cansi, ciò nondimeno, ritratti, questi o furono eseguiti da pittori che quasi di volo ne possono aver tolta V immagine al solo vederlo, o sono lavori fatti dopo eh' egli ebbe cessato dì vivere. Prosiegue poi in un’annotazione il Grìselini: Di queste opere furtive, o postume, come si vogliati crederle, la più pregevole, ch’io abbia veduta, è un’opera di scoltura in madreperla eseguita da Gasparo Beccelio, che fu uno dei valenti allievi del Sansovino. Nella Vita del Sarpi si fa menzione d’un lavoro di tal sorte (pag. 48 )» che dicesi fatto fare da Giorgio Contarmi . Di presente è posseduto dall’ eruditissimo patrizio veneto Vittore Molino, ed arricchito di pietre preziose, si crede che abbia appartenuto al senatore Domenico Molino. E può ben essere che questi dal Contarmi 1 avesse ottenuto. Questa è f identica madreperla oggi posseduta dalla Marciana, intendesi già priva deli oro e delle pietre preziose . Il Griselini fu il primo a darne un intaglio in rame nell’ antiporta delle Memorie. É però più. esatto P intaglio che sopraccennai, e che fu eseguito da Antonio Zanotti. Fra tutti però i ritratti de! Sarpi deve certamente avere la preferenza quello che a buon dritto credesi opera di Leandro da Ponte, eh era nel Convento de' Servi, e che oggi nella stessa Marciana si ammira , in tela, figura, seduta, di grandezza naturale, e col motto in alto : ipsissima p. patii veneti viri at> mira-CVLVM booti integri ivsti ORDORMIentis in domino effigies . Dalle quali parole si può dedurre che fu eseguita appena spirato il Sarpi, quindi che sia più di qualunque altra somigliante. Fu intagliata in rame da Vincenzo Giaconi sopra disegno di T. Matteìni