*r. LA CERTOSA. more veneto, cioè a slil comune 1620, a’21 di febbrajo, d’ anni 62 da mal di pietra, nella parrocchia di santa Fosca, come da necrologi sanitari . L’inscrizione ho dal Palfero, dal Marlinioni, dal mss. Gradenigo, dal Cornare, che la riporta a p. i45 del T. IX dell’ Eccl. Venet. e a pag. 101. del T. I. della Creta sacra. Evvi però qualche varietà tra essi. Io ho seguito il Gradenigo. Palfero la ha cosi: Atorsio grimano archi episcopo CRETENS1 POST TENETAE REIPVBUCAE A DMINISTRATIONEM ECCLES1AE ST'AE ONERA ORIENS VTRAMQ. PITTATE FRFDKNTIA AC SVMMAE EZ.O-QVENTIAE riRIRVS, POSTREMI' VERO OP1WS AC ME-R1T1S AVGENS SVI IMMORTALE TESTIMONIr CVNCTIS POSTERIS DE SE 1PSF (sic) PRAERV1T . FRATRES POST ERE . OBYT AN. l6ig. A ET ATI S SVAE 6l (sic). Il Cornaro legge postremo se se 1 psvm; e per errore nella Creta Sacra mdxcix invece di mdcxix.. EU’ era affissa sulla parete laterale all’ altare di finissimi marmi eretto dalla famiglia ♦ ■rimani per ordine dell’arcivescovo, postodi rincontro a un altro altare inalzato alla memo-via del celebre Giovambatista Grimani procu-rator di san Marco eletto nel 1647 a’ 24 di aprile, figlio di Antonio cavalier e procurator, e nipote dell’ arcivescovo Luigi ; il qual Giambo rista percorsi avendo con somma sua gloria tutti i gradi della milizia marittima, e dati luminosi segni del valor suo come capitano generale del mare, mentre a novelle imprese preparavasi , assalito venne da fierissima borrasca di mare nelle acque di Psarà, e rotta la sua galea, vi rimase con altri legni e con molta gente sommerso nel 1648 a’ 17 venendo li 18 marzo . Vedi intorno a lui la storia di Candia di Andrea Va-liero, e quella di Batista Nani in più luoghi, il quale scrive, fralle altre cose, Battista Grimani iti cui albergava in picciolo corpo animo grande, huomo facondo ne’ discorsi, risoluto nelle opinioni e prontissimo in eseguirle. Il Marti-nioni che con errore il dice sommerso nel 7marzo ( Uh. V. p. 218 e Lib. XIII. p. 715 ) scrive che fu sepolto in questa chiesa della Certosa ; e perciò devesi credere che il suo cadavere si sia raccolto dall’acque e qua trasportato. Ho letto 1’ originale sua testamento in data 14 nov. i656 in Venezia,nel quale dice fra le altre cose: lascio prima d. i5o per fenir un aitar conforme il disegno si ritrova in mano del tagiapiera a s. Mar•-cuoia . . . ritrovomifenita nella mia Gallarla la Palla per il medemo aitar; questo vorrei si fosse mai possibile eretta nella chiesa della Cer- tosa dir in Petto (così) a qtlel delPill.mo stg. arcivescovo nostro zio . *7 GEORGIOmm AVO PAVLOQ. PATRI AVG. FILIVS SIBI ET HEREDIBVS MONVM. HOC P. KAL. IAN. 155 2. Agostino della patrizia veneta famiglia Nani della contrada de’ss. Gervasio e Protasio pone questa tomba all’ avo Georgio e al padre suo Paolo. Di Geokgio non ho cosa degna di nota. Agostino, che nacque nel ióo5 e mori del 1585, è quel desso che ho ricordato nelle epigrafi di santa Croce al num. 23, e fu scolare di Stefano Piazzone da Asola pubblico precettore di Umanità in Venezia, il quale nella prefazione al libro Praeexercitamentorum libellus et lihetorices compendium ec. ( Venetiis apud Gregorium de Gregoriis MDXXVl. 4-) s' 1°* da molto di questo suo discepolo rammentando anche Paolo suo padre nelle seguenti parole: Possum non immerito hisce rneis discipulis ad-dere etiam Augustinum Nanniurn adolescen-terri rarissimae indolis qui et ipse iuri civili erat operam daturas: verum temporum infelicitate, quibus Paulus pater vir vere generosus etiam post Bergomensem praeturarn rebus bel-licis occupatus erat, et maxime in Medióla-nensi expeditione, ab incepto destitit. Namab-sentia patris rerum domesticarum curam su-scipere coactus est. Tamen et ipse in nostrali-bus humanitatis studiis tantum eruditionis est adeptus, ut inter patritìos adolescentes literis ornatos aliquid nominis et gloriae etiam ipse consequatur. Paolo Nani padre del detto Agostino ebbe a madre Elena Barbarigo figliuola del doge Agostino , e fu approvato pel Maggior Consiglio nel 1496. Conosciutosi dalla patria per uomo atto alla direzione delle cose belliche, essendo i pri-mordj della guerra di Cambray, fu nel 1609 eletto Camerlingo (quaestor) dell’ esercito, se-condochè scrive il Bembo (llist. latina Lib. VII. p. 2 65. italiana Voi. II, p. 55). Trevigi nel 1517-1518 l’esperimento utilissimo Podestà e Capitano, e quivi eresse la bellissima porta a san Tommaso, e gran parte delle mura perfezionò, come da parecchie lapidi apparisce registrate da Bartolomeo Burchellati nei Commentarli (Lib. Ili, p. 514, 5i5 ) una delle quali astiai elegante è questa che sta sulla porta soprad*