»8» S. GIOVANNI IN OLIO dicato al santo titolare; e dalla visita di questo Tempio passò nella casa del parroco Domenico de Benedetti, siccome dall’epigrafe al numero 40. (Questa inscrizione dettata dal sig. abate bibliotecario Pietro Bettio leggesi in chiesa nell’intercolonnio a destra della cappella maggiore. 3 FRIDERICVS VALENTINIV5 | SIBI SVISQ. | H. V. F. | AN. M.DCf.Xu.VI. Valentini . Sta sul pavimento a destra. È scritta dall’ ab. Bettio, ed è di scultura moderna. Vedi il num. atí. 4 BLANCA MAVROCENA | NOBILIS VENETA I QVAE AD TEMPLI ORNATVM | OPIBVS SVIS IMPENSIS | OBIIT | PBIDIE CAL. IVN. M.DC.LXX. | H. S. F. Mohosini . Segue sul pavimento. È scultura moderna , e fu anche questa dettata dall’ab. Bettio. Vedi il num. 29. 5 IOANNES | VER Gl CI VS SPATAPHORA | SIBI MATRI SVISQ. | AN. M.DC.LX.III. | P. C. 1 Vebgici-Spatafora . Si vede sul pavimento verso la porta laterale che mette in istrada. È di scultura moderna come le precedenti; e scritta dall’ab Bettio. Vedi il num. 24 [. ^Abbiamo due cognomi in questa epigrafe . Vergici e Spatafora. Quanto al primo, leggo nel Tempio della divina signora donna Geronima Colonna d'Aragona . Padova Pasquali. 1 :')6U- 8. un sonetto di Giovanni Vergici a pag. , il quale probabilmente è un antenato del nostro. Trovo poi lodato un Antonio Vergici Spataphora per essersi valorosamente portato nell’ assedio di Sebenico, a pag. 19 dell’ opu- scolo. Assedio e liberazione di Sebenico di Virginio dalla Spada. Ven. »647. in 4? e questo Antonio sembra della stessa casa di Giovanni . Quantunque poi il cognome Spatafora in questa lapide scolpito non ispelti a casa patrizia veneta, pure mi piace qui di dire alcuna cosa di cotal famiglia, e di un suo letterato che pos-siam considerare anche Veneziano . Gli Spnta-fora sono d’ origine nobili Messinesi, e perchè molti meriti acquistaronsi presso alla repubblica nostra, furono ammessi al patriziato lino dal 1409 nella persona di Federico Spatafora il quale era stato consolo de’ Veneziani in Messina , e del 1408 sotto il doge Michele Steno avea servito con due galee armate e pagate a sue spese. Anzi se fede prestar deggio alla cronaca mss. familiare del secolo jXV l altre volte da me usata, il detto Federigo colle sue galee in persona andò a Genoa et per dispre-tio de detti Genovesi desmontò sul muoio, et con le sue propie mani battè moneda d' argento , et sparpagnandola per tutto el muoio si partì et andò al suo viazo, la qual cosa fu de gran uergogna a’ Genovesi, la qual moneda haueua da una banda l'arma del Regno et da l'altra uno brazzo con una spada nuda in man con lettere a torno che dicevano. Fecit poten-tiam in brachio suo. (1) Egli però nè alcuno della sua discendenza venne ad abitare in Venezia fino all’anno i55o in cui Bartolomeo Spatafora figliuolo di Francesco, e di Melchiora Moncada, giunse a Venezia, e coll’antico privilegio provò di essere legittimo discendente da Federigo suo trisavolo; per lo che a pieni voti fu ricevuto alla nobiltà del Consiglio nel 17 marzo, o maggio i55o, con tutta la sua discendenza, e fermò la sua dimora in questa città. Egli chiamavasi Spatafora, di Moncata dal cognome della madre. Fu uomo ornato di amena letteratura, di erudizione, e massimedi eloquenza, esperto nelle cose di guerra e marittime e terrestri, e possessore di alcune lingue . Essendosi a que’ tempi eretta in Venezia 1’ Accademia degli Uniti, vi fu socio Jo Spatafora e in essa ebbe a discutere di materie graziose e piacevoli, come in senato di gravissimi negozii ebbe a trattare , Fino dal i.">56 trovo alle stampe (1) Nei Diarii di Marino Sanuto Lib. III. p. si fa menzione di un Federico Spatafora al- V anno »5oo : Auto ozi ( 5 Novembrio i5oo ) letere da dno Federico Spatafora consolo nostro a Messina di 5 ( cioè Novembre) si racomanda a la signoria e dice si a fatichato in la expedi-tiom dii armata ec. aricorda danari per quelli fanti.