S. GIOVANNI IN OLIO 1 MCCCCLXIII DIE PRIMA MAIL CONSECRATA fvit praesens ecclesia per reveren- DISS. DOMINVM FRATREM ANDREAM BONO *RTIVM ET THEOLOGIAE MAGISTRVM EPI-SCOPVM EQV1LINVM PLEBANO D. DOMINI-CO IACOBI Devesi al senatore Flaminio Cornaro la copia di questa lapide che anticamente stava affissa alle pareti della chiesa. (T. XII. p. 218 ) Andrea Bono abbate dell’ordine di s. Benedetto, dottor de’decreti, uomo per dottrina chiarissimo, dopo avere presieduto i cenobii di s. Michele di Fola e de’ss. Felice e Fortunato di Vicenza fu scelto a reggere quello di s. Grego* rio di Venezia, e qui conosciuta la prudenzasua ed esperienza fu adoperato fino dal 1427 da parecchi vescovi Castellani, successivamente a vicario generale, e principalmente dal santo patriarca Lorenzo Giustiniani . Essendosi egli nelle sostenute reggenze portato con somma lode, e avendo un giusto peculio onoratamente messo a parte, ottenne da Martino V, e poi da Eugenio IV di poterlo a suo beneplacito in lodevoli usi convertire. I Diplomi pontificii leg-gonsi nel Cornaro ( T. IX, p. 4*9» 420) > dal primo de’ quali, che reca l’anno >4*9 > vedesi che da oltre 26 anni era abbate; e dal secondo, che ha l’anno i444> conoscesi quali i monasteri fossero da lui governati, e come fosse nep'ote di una Giovanna relitta di Taddeo Bono. Fu poscia nel i45o promosso alla sede di Equilio, ossia lesolo, antico, oggi distrutto vescovado nelle lagune nostre. Quivi essendo , concedette nel i/*53 a’ frati dell’ordine de’servi la chiesa di s. Martino di^Capodistria ch’era di diritto della diocesi Iesolana. Dieci anni appresso consacrò la presente chiesa , come dall’ epigrafe suddetta, e del 1466 venne a morte, ultimo vescovo di Equilio: imperciocché da Paolo II in quell’ anno unita venne la detta chiesa al patriarcato di Venezia. Il Bono è a notarsi fra gli scrittori Veneziani. Iacopo Filippo Tommasini nelle sue Bibl. Venete mss. (Utini it>5o, p. 96) registra come posseduto da Gianfrancesco Loredano il libro t Compassionevole historia della beata Guielma regina d’Ungheria composta et ampliata per lo venerabil huomo missier Andrea Bon abbate de santo Gregorio. Il codice era scritto l’anno i63i adi 20 di marzo, in 4- òartaceo. Una copia di tal opera manuscritta del secolo XV in 4- e in carta veggo segnata in un catalogo presso l’ab. Don Sante della Valentina . Un’ altra copia sfavasi nella celebre libreria Saibante di Verona, (pag. 215 àe\V Indice delli libri ec. Verona 1754. 8.) e forse altre altrove. Io però non ne vidi alcuna. Conghietturar si potrebbe col p. abbate Mittarelli che il Bono sia autore anche di una Glossa super Psalmos, perché trovasi scritto in data 17 settembre i465 il nome di Andrea Bono nella fine di un codice che detta Glossa contiene (Vedi Bibl. Cod Manusc. s. Michaelis de Muriano p. 4^9)- Vedi oltre a ciò l’Ughelli (T. X. col. 88.) il Foscarini (Lete. Venez. p. 36o nota 69. ) L’ Agostini ( Scritt. Venez. I. Sgi.) 11 Cornaro (Creta Sacra T. II. 78.), e principalmente nelle Venete chiese ( T. II. «56, i38. IX, 265, 358, 426. X, p. III. 400. XIII. 206. ) Il detto padre ab Mittarelli chiama il Bono di patrizia veneta famiglia; ma non si trova traili patrizii nelle Genealogie del Barbaro nè in quelle del Cappellari, comunque il nome di Andrea in esse sia replicato più volte anche nel secolo XV. Quanto al nome del piovano malamente indicato in questa epigrafe vedi il num. i4’ 2 m PIO VII. PONT. MAX. | QVI PRIDIE NONAS MAI! A. MDCCC | HOC TEMPLVM INVISIT | DOMINICVS DE BENEDICTIS | ANTISTES | CLERVS ET PARAECIAE INCOLAE | RELIGIONIS EXIMIAE | HVMANITATISQ. SINGV-LARIS | EXHIBITAE | MONVMENTVM PP. Fra le varie Venete chiese visitate da Pio VII dopo essere stato eletto a sommo pontefice in questa città il di 14 marzo 1800, come altrove più a lungo avrò occasione di dire, una si fu la presente nel giorno 6 maggio di quell’anno de-