S. MARIA DELL’ORTO * 5ig pare che gli intitola la edizione di Quintiliano riani veronesi; il Cardinal Gregorio Cortese del 15 14 ; Francesco Asolano che dedicagli il quale due lettere mss. hannosi nel codice Mar-Tito Livio del 1519 ; Bernardino Donali Ve- ciano, che qui sotto ho indicato ( segnato al nu-ronese che gli intitolò con grandi elogi il IVI acro- inero CXLI1I della classe X ¡(al. ), luna in da-bio e il Censorino impressi da Aldo nel 1628 ; ta aO novembre ióoq, e l’altra 9 luglio 15/5.5 da Paolo f. di Aldo Manuzio che in una delle sue Roma. IVI a fra questi, tre furono i più diletti suoi epistole latine parla de’viaggi intrapresi dal Ra- amici, cioè Girolamo Fracastoro, Andrea Na-musio per oggetti di pubblico servigio,;e ne en- vagero,eTommaso Giunti II Giunti, che fa un’ comia la dottrina , e la modestia ec; Gasparo ampia attestazione sulla scienza e sulle virtù Contarmi che il chiama nostri amantissimus, e morali del Ramusio, ci ha fatto conoscere in gran al quale del i555 il Ramusio come segretario parte le fatiche di lui nella compilazione delle di Senato avea recata la nuova ch’era stato fàt- Navigazioni; fatiche che dapprincipio, perla noto cardinale; Benedetto Ramberti, da una lette- ta modestia dell’ autore, eran uscite per lo più ra del quale apparisce che il Ramusio come a- senza il suo nome. Il Fracastoro fu de’ primi mico avevagli dati buoni avvertimenti intorno che stimolassero il Ramusio a tessere e pubbli-ai gioco; Francesco Massario che da Buda ov’ care la detta compilazione. La vicendevole loro era segretario di Lorenzo Orio ambasciatore estimazione ed amicizia vedesi dalle dedicazio-scriveva al Ramusio nel i520 primo maggio ni di opere che si son fatte tra se, imperciocché dandogli notizie della libreria di Buda; Daniel il Fracastoro intitola a Giambatista i tre dialoghi Barbaro ; Bernardo Navagero; Marcantonio de poetica, de intellectione, de anima inseriti Contarmi; Fra Sisto de’ Medici; Giovanni Ja- nelle opere latine di lui, e che il Ramusio ave* £opo Bardolone Mantovano ; Pomponio e Luca va già prima rivisti ed ordinati (4), e Giamba-Gaurici; M- Antonio e Raimondo fratelli Tur- tista a lui alcuni discorsi inseriti nelle Naviga- ,,, Tentami Joannes Baptista Rhamnflsius altera in tabula latina cum fecisset, «tramq. sui* hospilibus ,, legendam posuit ; e aggiunge: s’io vi baveri) satisfallo bene serà , se non o habbiale patienlia , o ,, fatiine meglio intendere l’animo vro. Filialmente ccn altra da Padova del i4 marzo 1 5a8 gli ac-,, compagna e raccomanda. M. Antonio da Campo Bellore dei legisti in questo studio, molto mi» ,, et amico et fratello, è gentilissimo giovine et prudente quanto si fosse vecbissimo et ben dolio e ,, di singoiar animo et costumi“. * E giacché si è toccato di sopra dello incarico che aveva il Bamnsio nella libreria Nlcena, dirò come in questo stesso codice avvi lettera di Mai'fio Lion scritta al Bembo in data di Venezia 8. genn. 1 ò4® (ni.v.) colla quale partecipandogli di aver domandato in prestito per li suoi figliuoli una Fisica d Aristotile ed un Simplicio sopra di essa, dice: ,, son ricorso al Bbamnusio, dal quale non^ posso impe-4, trarli se non con argenti et pegni preciosi, che mal me ne ritrovo, et mi tratta mollo da salvatico ,, si a quello che li sono sempre stato già tanti anni,come a quello che egli molto ben sa che io son ,, con vra B.,ria Sig.a per il che ho voluto ricorrere al fonte pregando quella si vogli degnale farli ,, un verso et dirli ch’io son di privilegiali (sua mercè) et che facendoli il Bicevere con qualche se-,, gno mi habbia a comodar delli predetti libri “. Evvi poi lettera del Bembo al Bamusio che gli precetta di non dar libri a chi che sia senza pegno. Anche un’altra ve n’ha pur inedita del Bembo a Giammatteo suo nipote, da Roma del i3 lebbrajo i54i dalla quale si rileva come Bernardo Giorgi avogador fiscale si era lagnato che il Bamusio avesse prestato dei libri della Nicena, i quali poi furono trascritti e stampali, e domandava con qual autorità ciò latto avesse. Al che il Bembo risponde che il fece coll’autorità di lui che gl’impose il carico della libreria, e che anzi è bene se i libri furono stampati, essendo volontà del Cardinal Bessarione che i suoi libri si possano aver da lutti, e che tutti se ne approfittino. Dice poi: ,, il povero Bhamnusio che mal voleutiera ha questo ,, cargo alle spale di haver cura di quella libraria è in fuga, e mi prega che io lo liberi di questo ,, fastidio che li ho posto adosso... Quel buon huomo senza premio alcuno fa molto bene quell’ offi-,, ciò per amor mio et se non haves9e lui non saprei a chi darlo...“ (4) Nel volume IV. p. 175. degli Stromati di frate Sisto Medici ( CW. mss. della Marciana) è una lettera del Medici in data 7. idus febr. 1554 diretta loan. Baptistae Bhamnusio musarvm alumno dalla quale vedesi che il Ramusio aveagli assoggettati per la correzione i libri del Fracastoro de intelle~ fittone atque de animae immortalitele. 11 Medici dice di averli letti con grandissimo piacere; fa alcu*. a.e osservazioni dotte, e conchiude che si possano stampare: quapropter ut in lucem emittantur non