ìqo S. GIOVANNI IN OLIO me or ora dissi, aggiunta alla precedente, si trae dalli suddetti due Codici, ed era alla porta maggiore. In quanto all’ epoca il Curti dice MDIjXIH o sia 1608, e il Coleti 1607, e il Gradenigo MDCVY. Io credo che l’anno sia più recente, e dopo la metà del secolo XVII, anche perchè il Palfero avrebbela registrata se fosse stata di quell’epoca 1607, oppur 1608, intorno a cui egli raccoglieva le venete memorie lapidarie. be questo Ia/iopo Gatti, come io credo, fiori dopo la metà del decimosettimo secolo,egli può essere Iacopo Gatti figliuolo di Alessandro, cittadino nostro, il quale Iacopo scrisse: Peripezie sacre e profane, opera inedita che viene lodata da Girolamo Pallantieri in una lettera diretta allo stesso Iacopo Gatti in data di Napoli 5 ottobre 1662, nella quale anzi lo prega a darla in luce . Questa lettera, per quanto so, stà nel libro: Discorsi sagri e morali del p. Girolamo Pallantieri da Castel Bolognese francescano conventuale. Vinezia per Francesco Valvasen-se 1662. 12: libro però che io fino ad ora non vidi, ma che trovo descritto in un ragionato catalogo degno di fede. Ma se qui ho fatta menzione di Iacopo Ciotti figliuolo, egli è conveniente che io rammenti anche Alessandro Gatti padre suo . Il sopralle- fato Girolamo Pallantieri eccitando il fìgliuol acopo a pubblicare le sue opere reca l’esempio del padre, dicendo: il signor Alessandro suo padre dopo essersi fatto sentire in voce infinite volte nelle principali Accademie d'Italia; e spezialmente in quella de' signori Incogniti di co-desta città (Venezia), a chi glieli richiese per istamparli in una raccolta, che si fece dal segretario di quella, gloriosa Accademia, concesse prontamente que’discorsi, e. quelle poesie che poi meritamente gli hanno costituita sublime sede nel paradiso della fama . Di fatto nei Discorsi Accademici de' signori Incogniti havud in Venetia nell’ Accademia di Gio. Francesco I.oredan. Venezia 1655. 4. a pag. 190 veggo un Discorso del Gatti fatto già per l’addietro nella sua quasi fanciullezza contro il Formaggio, col titolo: Il Formaggio biasimato. Bizzarra cicalata è questa nella quaW fralle molte cose goffe, sono delle altre piene di sale e di spirito. Ma il Gatti occupossi particolarmente della poesia, e varii componimenti suoi abbiamo parte separati, e parte inseriti nelle raccolte del suo tempo. IVoterò quelli che son venuti a mia cognizione. 1. La Caccia poema eroico nel quale si tratta pienamente della natura e degli affetti d’ogni sorta di fiere col modo di cacciarle e prenderle . In Londra appresso Giovanni Billio 1619. in 8. libri tre . Questo libro, che io non vidi, è ricordato dal Quadrio, e fu tradotto in versi latini da Giorgio Girolamo Welschio; del che fa fede Tommaso Bartolini nella Dissertazione de medicis poetis . H/ifniae 1669. 12. a p. i/j4 con queste parole: Georgius llie-ron. Welschius Angustanvrum novum sidus in Alexandri Gattii poemate de venatu dama-rum vertendo authorem metri facilitate longis-sime superavit. 2. La Pantera favola Cinegetica prima, overo amoroso successo di nova caccia del signor Alessandro Gatti. Ve netta. Ciotti 1616. 12. 5. Madrigali di Alessandro Gatti. In Venezia per. Gio. Batista Ciotti 1604. 8. Sono ottanta-cinque; e di poi accresciuti di altri quindici col titolo di Centuria prima di Madrigali in Venezia furono ristampati dallo stesso Ciotti nel »615. 12; come assicura il Quadrio. 4- Nella raccolta Intitolata: Nuovo concerto di Rime sacre ec raccolte dal R. D. Eugenio Petrelli Veneziano. In Venezia appresso Antonio Pinelli 1616 12. vi sono tre madrigali di Alessandro Gatti a p. 67 della prima parte, e a pag. i5 e 74 della seconda parte . 5. Questi tre madrigali leggonsi pure a p. 2. e 5 delle Muse sacre, scelta di Rime spirituali de’ più eccellenti autori d’Italia del sig. Pietro Petracci. Venezia 1607. 12, e probabilmente son cavati dalla raccolta qui segnata al num. 5. 6. Nel Gareggiamento poetico del Confuso Accademico Ordito. Venezia per Barezzo Ba-rezzi 1611 12. sonvi rimedi Alessandro Gatti in varii luoghi. Parte II. p. 5o. 46 5o. ec. 7. Nella prima parte del Tesoro di concetti poetici scelti da più illustri poeti Toscani da Giovanni Cisano. Venezia 1610. 8., sonvi due sonetti del signor Alessandro Gatti nel principio; e nella seconda parte egli è citato più volte nel Riscontro de' Capi, e vi sono riportati varii de’ suoi madrigali, uno de’ quali è il seguente. Raccolse già pittar antico industre Il bel di mille, e ne formò F imago Così famosa e illustre . Ma quel pittor che di ritrarrti è vago, . Solo nel tuo bel volto Ilavrà per mille belle il bel raccolto. 8. Un madrigale suo in laude di Sebastiano Querini stà impresso a p. 11. delle