LA CERTOSA. -3 tici componimenti il Giustiniano più die il merito del talento fa spiccare la pietà del suo cuore. Ultimamente il chiarissimo cavaliere Carlo de’ Rosmini nel tessere eruditamente ed imparzialmente la vita di Francesco Filelfo ( Milano Mussi 1808, volumi HI. in 8.°) ebbe occasione di nominare più volte il nostro Leonardo, specialmente a pag. 9, 18, 20, 23, 25, 07, 44, 45. del I. volume, e a pag. 57 del III. ove parla de’ libri del Filelfo trattenuti dal Giustiniano; a pag. 2i, 22, 24 del voi. II, e a pagine 65 del III. dove fa vedere tanta essere stata la estimazione che del Giustiniano faceva il Filelfo, che il connumerava fra que’ letterati d’Italia, i quali avrebbero saputo rinnovare fra gl’italiani il'bell’uso de’ Greci di celebrare i Conviti con dotti ragionamenti; il perchè avendo il Filelfo compiuta 1 Opera Convivio Medio-lanensia, prima di divulgarla assoggettolla allo esame del Giustiniano, che ebbe a lodamela grandemente. U Rosmini poi ha arricchito il primo volume di tre epistole inedite del l'ilelfo al Giustiniano datate da Fiorenza nel i45», i453 e i4o5, e sono a pag. i34, i38, 144- An_ che nello stendere la Vita di Vittorino da Fel-tre ( Bassano 1801, 8.°), il cavalier Rosmini ebbe motivo di ricordare il nostro Leonardo a pag. 207 per li versi che scrisse in morte di Vittorino, dal che prende l’autore argomento per istabilire il certo anno della morte di Vittorino, cioè il 1446 a’ 2 di febbrajo. E nella Vita di Guarino Veronese stampata in Brescia nel 1806 a p. 24 del volume 111- lo stesso Rosmini tesse un breve articolo sul Giustiniano laddove parla de’ discepoli di Guarino. Leonardo fu sepolto nel chiostro di questa chiesa in un’ arca bassa, come scrive il Sanuto ( Rer. hai. T. XXÌ1, col. 1 1 25 ) col detto epitaffio- Io lo traggo dal Palfero . Il Sanuto lo riferisce con qualche varietà, cioè heic per hic, senus per scies , e hF.cz/ur,bis per kovembris . L’Agostini a p. 162 scrive me, scibis, e NOVEMBRE . x5 V. F. altedonnae conivgi incomparabili GALE ATI VS N. F. DELPIIINVS EXTRE-MV MVNVS ET SIBI. 1475. Due fratelli di nome Galeazzo ambi figliuoli di Nicolo q. Galeazzo Dolfino, o Delfino della contrada di san Canciano trovansi nelle genealogie patrizie . L’uno non ebbe discendenza; 1’ altro si, ed è il nominato in questa epigra- Toh. II. fe, e fu occupato nelle Quarantie . F.bbe tre mogli ; la prima nel 1441 figlia di ¡Nicolò Vit-turi; la seconda nel 147^ Marina Coppo f‘ di Nicolò; la terza del 1479 figlia di Iacopo Canale ( Genealogie di M. Barbaro). Altadonna quindi sembrami essere la prima, cioè figlia di Nicolò Vitturi; e perciò ha errato il Cappellaci nelle sue genealogie, il quale scambia il cognome Vitturi in Prioli, e fa Altadonna figlia di Iacopo Canale. Nel Catastico di questo monastero leggo la seguente nota : 147*- »6 marzo . Testamento della m.ca Madonna Altadonna Dolfin consorte del nob. uomo c. Galeazzo, perii quale oltre molti legati lassa al monastero di sant'Andrea de Lio due. 2r> all'anno d’imprestidi per mansionario . La inscrizione stassi nel mss. Palferiano, il quale però dice a\ p. anziché jv. f., che cosi il senso dimanda. Coleti per ¡sbaglio ha posta questa lapide fra quelle dell’isola di san Clemente . iG ALOYSIVS GRIMANO ARCHIEPISCOPVS CRE-| TENSIS | POST VENETAE REIPVBLICAE ADMINISTRATIONEM | EGGLESIAE SVAE MVNERA OBIENS VTRAMQVE PIETATE | PRVDENTIA AC SVMMIS ELOQVENTIAE VI-RIBVS | POSTREMAM VERO OP1BVS AC ME-RITIS AVGENS | IMMORTALE SVI TESTIMO-N1VM CVNCTIS PDSTERIS I SEIPSVM PRAE-BVIT ] FRATRES POSVERE 1 OB1IT ANNO MDCXIX . AETATIS SVAE LXI. Alvise o Lvigi Grimani fu figliuolo di Giovanni q. Antonio, e di Cecilia Nani f. di Iacopo ( Alberi Barbaro ). IMù anni versò ne’ magistrati della repubblica, e fu Savio di Terraferma e Censore, fino a che dal Veneto Senato proposto venne a Clemente Vili con Stefano Bollarli, Nicolò Foscari, ed Agostino Gradenigo per 1’ arcivescovado di Candia. Il pontefice scelto aveva il Gradenigo, ma ricusata da questo la sede, sostituì il Grimani, e ciò fu nel i6o4-Oltre che verso la chiesa da esso retta fu benefico a questa della Certosa avendola arricchita di sacre reliquie, che descritte vengono dal se-nator Cornaro. Fece testamento agli 11. febbra- io 1 6) 1, e un punto di esso ho letto ne’ Catastici di questo monastero, col quale lascia due. 1000 per una mansonaria, e due. 5 00 della suppellettile della sua Cappella , e che sii fatto una Cappella in Chiesa. Morì in Venezia nel 1619 10