S. SEBASTIANO «rasa abitata da Martino aveva dipinte molte storie a fresco, ed in particolare Curzio a cavallo in iscorto che pareva tutto tondo e di rilievo, e un Mercurio che vola in aria per ogni lato, oltre a molte altre cose ingegnose; opere clie piacquero sopra tnodo alla città, e fu perciò il Pordenone lodato più eh’ altri che in Venezia avessero sino allora lavorato. (Vedi Vasari. Vite IX. 2.Ì2). Il Ridolfi (Vite. I 102) non giunse a tempo di veder queste pitture, perchè eran quasi del tutto svanite. Ma lo Zanetti (Pittura. 217. 551.) potè vedere un’ombra sola del Curzio, eh’ entra nella voragine, coll'aiuto però di una stampa in legno che lo rappresenta. Questa casa , già della famiglia Talenti, era al traghetto di san Benedetto sul canal grande; fu poi de’Viaro, indi de’Morosini, poscia dei Gaudio. L’ ho ricordata anche nell’ epigrafi di s. Elena ove de’Talenti. Di questo Martino (non già Marino come per errore di tipografia si legge nella Notizia del Morelli, p. 2 54) abbiamo parimenti una medaglia. Testa sbarbata con capelli tagliati sotto le orecchie; busto in vesta lunga faldata : Martinvs. de Hitiot. Rovescio: donna in piedi colle mani in atto di supplicante elevate al cielo, donde da una nube escono raggi ad illuminarla: all’intorno: spes. mea. in. deo. est: sotto a’ fuoi piedi: leo . Anche questa è di buono artefice. Sta pure nel Museo Correr. Giovanni d.' Anna fratello di Daniele testò del 1567, ed era marito di Giroìama de Cor-des. Esercitava egli pure la mercatura , e fu compare di Tiziano Vecellio secondo che attesta il Vasari (IX. a55). A Giovanni il Vecellio aveva fatto il ritratto che parea vivo, ed un quadro di Ecce Homo con molte figure, che dal Vecellio stesso e da altri era tenuto molto bell’ opera, Quel pittore fece eziandio un quadro di nostra donna, con altre figure al naturale, d’ uomini e putti, tutti ritratti dal vivo e da persone dello casa d’ Hanka. Per questo Giovanni stava parimenti lavorando il Vecellio una gran tela dentro la quale era Cristo in Croce con i ladroni, ed i crocifissori a basso. (Ridolfi Vite I. 137). Morelli. Notizia. 255.) (Ticozzi. Vite de’Vecellii p. 11). Anche di Giovanni è una medaglia Testa barbata co’capel-li tagliali sotto 1’ orecchie col busto in abito simile a quello di Martino: Ioanhes. de. Hanna. Rovescio; la prudenza che sostiene colla sinistra le vesti, e nella destra tiene una verga alla cui cima è un occhio: humina. cukcta. ego, Tom. IV. »99 Fra nel Museo Bottari, ed è pure nel Museo Correr; ove leggesi però Ioannes Hanna senza DE. Paolo d’ Anna figliuolo del suddetto Giovanni, per testimonio del Sansovino che nel 1062 gl intitolò le sue Osservazioni della lingua volgare- 8. fu giovane e per grandezza d’ animo, e per fortunatissimo successo di cose famoso non solo in Venezia, ma anche in diverse parti del mondo. Era nel suo vivere splendido e generoso, non pur col fabbricare sontuosi palazzi ad ornamento della nostra città , ma col giovare in diversi’modi a diverse persone , ottimo uso facendo delle sue ricchezze acquistate col trafficare lealmente in molle pro-vir.cie ; cosicché, prosieeue il Sansovino ; non è chi senta il cognome a’ Anna che non lo benedica. Paolo del 1577 era guardian grande dell’Archiconfraternita di s. Rocco (Soravia III. u5). E del i582 con ducale otto aprile fu co’suoi discendenti ammesso alla cittadinanza Veneta originaria. Morì nel giugno 1 591 d’ anni 58, e sua moglie era Lodovica Locatelli. Anche di lui vedesi una medaglia: Testa giovanile nuda: Pavlvs Hanna. Rovescio, una donna prostesa e ferita con una spada da un’altra donna coronata che sta in piedi.- cwncta ni-hil. Vedi. t. IV. Elogi del Rubbi. Museo Bottari ; ed è eziandio nel Museo Correr. Ne veggo un’altra indicata nel catalogo del Museo Gradenigo. A dritta. Ioannes. de. Hanna, ritratto che guarda a sinistra : e nel rovescio Paulus. de. Hanna. altro ritrailo. Baldassare d’Anna potrebbe forse essere di questa famiglia, ma non lo veggo nell’albero inserito nella Cronaca Gradeniga. Baldis-sera fu pittore di dilicata maniera, che 1’ arte aveva appresa da Lionardo Corona. Fioriva al principio del secolo XVII, trovandosi il suo nome ne’registri sino al 1639 (Zanetti 629. 55o. Morelli. Notizia. 255. 254. Moschini. Guida. II. 557). Nella chiesa di Conselve v’ è di Baldassar d’Anna una tavola colla discesa dello Spirito Santo, e il nome del pittore e l’ano i65tì (Moschini). Lucrezia moglie del suddetto Daniele era della famiglia FerrariPremontoria,figliuola di Giorgio. Con testamento 1607. 22 marzo vuole esser sepolta nell’arca del marito a ».Sebastiano, e nessun altro. Ella beneficò il monastero. 26