63o pagina 74. Malamen'e il Martinioni scrive che Giambo-tista Grimani fu sepolto nella chiesa presente. Dal neci elogio di s. Marchiano comunicatomi dal gentilissimo ab. prof. Francesco Driuzzo si ha: Adi 3 zugno 1648 è gionto il cadavero dell'illmo et eccmo sig. Gio. Batt. Grimani procur. et capitan generai di mar danni 48 in circa per esserli data sepoltura alla Madonna dell’H. orto. pagina 64- Il Trattato della lega 15^0. 1 /? 7 < scritto da Michele Su ria no fu impresso nel Tesoro Politico (voi. I. p. 5 10 edizione di Milano 1600) ma non ci fu apposto il nome dell’autore : ciò sia a regola del chiarissimo Gaetano Melziche va scrivendo il catalogo ragionato degli autori anonimi, e che speriamo di vedere in breve teuipo alla luce. pagina 70. Colla guida del genealogista Girolamo Priu-li (anno 1616) posso ampliare le nozioni intorno a Giovanni Puioli q. Costantino q. Lorenzo. Egli era dellacontrada di s. Felice, e poscia andò ad abitare a san Severo appo la chiesa, dove fabbricò la casa che dal Sansovino viene commemorata fra’principali palazzi della città. (C'ggidi 1859 sussiste ancora questa casa ed è quella che sta appiedi del ponte del diavolo, che ha due lati sopra il rivo deH’osmarin, un altro nella calle del diavolo, e l abro sul campo già di s. Severo, ora delle prigioni politiche, cui si è ridotta quell.; chiesa). Giovanni Prioli andò a consiglio nel 1409, e pel corso di 47 anni esercilò i primi cariehi della repubblica. Fu patrone di galera per condurre in Puglia il re Giacomo del i4*5. (Di ciò vedi il Sanuto p. 896) Rimase del 1420 27 aprile provveditore al Sai. Del 142* del pregadi. Del e 1428 del consiglio de’ cento Savii per la guerra con Filippo Visconti duca di Milano. (Vedi Sanuto p. 982 e seg.) Del 1401 del consiglio di X. Del . 435 capitanioa Zara. Negli anni i456. i/|.38.- 1444. consigliere di Venezia del sestiere di Castello. Fuanche del consiglio di X negli anni i438 e *444 nel quale avendo rifiutato il carico vi fu pure eletto nel seguente i445- Nel '44° a’ 28 agosto fu creato podestà di Brescia, ma non essendovi andato venne invece all’ undici novembre di detto anno inviato podestà a Padova. (Se ciò è vero correggasi l’Orsato che CORREZIONI E GIUNTE tra il re d’ Ungheria. (Vedi Sanuto p. 887) e fu anche commissario sopra i confini. Era della giunta del consiglio di X l’anno i43a a’5 maggio, in cui si condannò il capitano generale Francesco Carmagnola. Il Priuli fu ballottato due sole volte procuratore, l’una del i442 con titolo di capo del Consiglio di X nè rimase, e l’altra con quello di consigliero nel 14-53 ai 17 gennaio, e rimase procuratore de Citra, nominato da ser Giacomo Nani q. Zuanne in tempo che i procuratori si facevano per due mani di elezione; e avendo amministrata la procuratia 5 anni, meno alcuni giorni, mori del i456 primo gennaio (Vedi diversità colla iscrizione), e fu sepolto alla Certosa in un' arca per mezzo la porta che va in coro. (Non reca il genealogista alcuna epigrafe). pag. 82. 85. Alle operette di Cristoforo Marcello si aggiungano le due mss e inedite che tengo, già spettanti al fu don Sante Valentina. x .Ad serenissirnum ac illustr. V enetiarum principerà et excellentìss. dnum- D. Léonard m Lauretanum De utroque bello germanico in ejus laudem a Christophoro Marcello Archie-piscopo Corcirensi edita oratio. Comincia: Sì quis unquam alicujus reipublicae princeps fuit.... Finisce ubi degere solent benemeriti de patria principe* summis honoribus perpe-tuam memoriam consecrari. Venetiis MDX VI. die XXII mensis febt-uarii. (Mss di poche pagine cartaceo del secolo XVI in 4- piccolo). 2. In Psalmum. Ut quid Domine recessisti longe. Qui est sine titillo et hebraeorum sen-tentia decimus. Comincia: Usque adeo vehe-mens est ac intolerabilis impietatis affliclio... Finisce. Qui una cum /ìlio et spiritu unus et idem Deus vinci* regnas imperas in saecula saeculorum (codicetto membranaceo nitidissimo del secolo XVI, e con alcune lettere ma-juscole miniate). pag. 58. Il eh. sig. Francesco Zanotto nel fascico- lo XX della applaudita meritamente opera sua Pinacoteca ha fatto intagliare il ritratto di quel Iacopo Soranzo procuratore di s. Marco, di cui ho io qui steso un articolo. Egli conferma nelle annessevi illustrazioni eh’ è di mano di Tiziano, ma dice che fu malissimo ristaurato e che fra gli altri arbitrii presi dal ristauratore è quello di aver mutata l’epoca MDXXlIe del 1440 pose Marco Lipamano). Fu del 14.14. aver posto MDXIIII, ciò che (dice il Zanotto) provveditore dell'armata nella lega conchiusa fece suspicare il chiarissimo Emanuele Ctco-tra la signoria veneta e il duca di Milano con- gna non esser questo il ritratto dì quello, ma