28 — re le persone influenti e piegarle a suo pio : da giovane divenne vecchio e colla balda fede e serenità di chi si dà anima e corpo alla più giusta delle cause, quale è quella della salvezza della patria, si mise a salvarla davvero secondo lui. Con un appello alla nazione voleva farle vedere in quale abisso la aveva gettata un governo insipiente, con una spedizione armata aiutarla e porne uno migliore e legale. Xhafer-Ypi.Shfeqet-Verlaci, Ilias-Vrioni, Koco-Kotta ed altri, lo consigliavano a desistere dall’impresa sommamente arrischiosa, ma vedendo la tenacità del suo volere, augurandogli buon successo, gli strinsero la destra dell’addio. Senza porre tempo in mezzo ai buon pensanti della nazione fu mandato un proclama che Ahmeti stava venendo e si ordinò una spedizione. L’annuncio del suo arrivo scosse amici e nemici. Protetto da Pasic, valse costui ad assoldare, specie tra i mussulmani dell’allora confine neutrale, e non neutrale, quanti uomini voleva colla semplice promessa di una paga mensile di tre napoleoni per testa da durare fino al termine della campagna. Con tali mercenari mirava di introdursi in Tirana e cacciarne il partito opposto. Si allestì una spedizione : Ahmet-Zogu come Colonnello, insieme al Maggior Leon Ghilardi, con 12.000 uomini per le gole del Matia, Gur e Bardh doveva puntare ed accentrarsi poi in Peshkopiia : Cerno Kreyezii con 3000 prendere la via di Lumia : Malo-Bushati con 1400 quella di Scutari: Salahedin-Bloshmi con 700 quella del passo di Thanés. L’avanzata di questi corpi di operazione fu fatta con tal tattica di strategia che le poche forze governative si trovarono subito in pericolo evidente, il terrore le invase, si depose ogni tentativo di resistenza, gli offiziali si diedero alla fuga, i corpi si sbandarono, quindi le perdite d’ambo le parti insignificanti. Tanto imprudente si mostrò il regime di quel tempo che Ahmeti potè fare tutti questi preparativi senza che il governo attuale valesse a prepararsi ad una seria resistenza e neppure sapesse per qual via arri-