683 CORREZIONI E GIUNTE ,, 1837.4., dove a pag. 222 ec. si soggiungono alcune erudite annotazioni dite all’illustre editore dal mio distinto amico Marco Procacci Pesarese, nelle quali si compiacque far menzione di me e dell’Opera mia. ptg. 1.48. ove di Paolo Ciliari. Prego di nuovo ( com3 in queste giunte voi. III. p. 009. e voi. IV. p. \o\ì) i compilatori della Biblioteca Italiana ad eitrattare fedelmente, quando si degl ino di far menzione della Opera mia. Ap.599. di quella Biblioteca num. CCLXL settembre 1807. si legge; „ Pare che poscia ,, per alcun fallo fosse rinchiuso (Paolo Vero-,, nese) nel monastero di S. Sebastiano, della ,, quale reclusione avvedutamente profittò il „ superiore di que’cenobiti per far adornare di „ bei quadri la chiesa. „ Io non ho detto pare, anzi ho sostenuto che non trovo appoggiata a verun documento questa popolar tradizione. pag. i56 col. 1 lìn. ai. dot — carruggi — detto. p. 164. col. 2. linea 29. Nico — correggi — Nicolò. p. 171. col. p. lìnea 5. fuori — correggi — fuvvi. p. 168. num. 6. Lo Zeno giustamente appose il nome di Nicolò G^uso juniore al mss. poema Aadreade, perchè, ch’egli ne sia autore, ne fa indubitata fede anche il contemporaneo Giustiniano Marti-nionì nel primo Catalogo degli uomini letterati. (Venezia i665). E fra quelli che lodarono il giovane Nicolò Crasso si ponga eziandio Pietro Michele nella Parte II. p. 235. delle Rime. Venezia 16.4*- 12. che vi ha un sonetto: Crasso, s'a nobil cetra altero accordi. p. 224 colonna seconda. In confermazione di quanto ho detto circa Agostino Ciera, trovo in un estratto di cronache venete, di pugno di Andrea Morosini lo storico, a p. 235, da me posseduto, che del i4-5i, l’imperatore Federico III venuto a Venezia richiese alla signoria due grazie : ,, una „ che £ Andrea Donado Kr. zenero del doge „ (Foscari) bandito fosse assolto. 2. Che Agu-„ stin Ciera dal Banco fosse fatto del Mazor „ Cons. a quali fu risposto per Pregadi come „ qui sotto si vedrà ; et ordinato al Ciera non „ si lasciasse più vedere all’imp. : “ ,, 1452. die 23. maii in Rogatis. Quod sere-,, nissimo domino romanorum imp. ad illa duo „‘de quibus ejus serenitas rogavit domin. no- „ stram, videlicet de factis c Andreae Donato „ militis et de creando unum civem de maio-„ ri consilio in numero nobilium nostrorum, re-„ spondeatur quod ec. ec. “ La risposta in sostanza fu che non si ponno alterare le leggi e gli ordini della repubblica, e che Sua Maestà si degni perciò di escusare se non si può annuire alla domandi. Vedi Registra Secreto, n. XIX p. i5g. t. nel Generale Archivio, ov’è per esteso la detta risposta. pag. 146. colonna 2 num. 7. Più volte feci menzione in quest’operadi Stefano Piazzane da Asola di Bresciana, e del suoDi-scorso premesso ai Preesercitarnenti ec. Per mio esercizio l’ho anche voltato in italiano. Essendo in quest'anno 1840 venuta occasione opportuna, feci dono del mio manoscrittoal conte Alessandro Marcello il quale a proprie spese fecelo imprimere nella stamperia Alvisopoli, e dedi-collo alle cugine sue contessine Alba e Marina Albrizzi, quella sposa al Barone Emilio di Gal-vagna, questa al Conte Matteo Periico.il libretto ha il titolo: Dì Stefano Piazzane da Asola retore chiarissim i, Discorso ai gìo.'ani veneziani studiosi della eloquenza volgarizzalo da Emmanuele Cicogna. Venezia nella tipografia di Alvisopoli. MDCCGXL. Ho preposte quelle poche notizie che potei trovare sul Piazzone , descrivendo le opere sue a me note. Ho credu to poi rendere più interessarne l’operetta coll’ag-giugnervi molte e molte annotazioni biografiche relative tanto agli alunni ch’egli enumera usciti dalla sua scuola, quanto su altri personaggi che e in questo discorso, e in alcune epistole unite si ricordano; il perchè il leggitore potrà trovarvi e qualche cosa di nuovo, e qualche errore d’altri scrittori corretto. pag. 183. col. 2. linea 36. App oggiatoalle genealogie dal Barbaro (cioè alla copia che io possiedo ) ho detto che Pietro Giustiniano f. di Alvise sposò nel i545 una figliuola di Carlo Contarmi vedova di Bernardo Cappello. Ma devo correggere l’errore sulla fede dell’autentico libro delle Nozze compilato dallo stesso Marco Barbaro, che stassi fra codici della Marciana, già spettanti alla celebre raccolta Svayer: In questo libro dunque si legge così: Zustinian Piero q. Alvise q. Marin, »54o. in f. di Nicolò Zustinian, 15/^.5. in f. di Cirlo Contarmi vedova de Silverio Cabriel. Il copiatore delle genealogie da me possedute fece un salto da Francesco Zustinian a Pietro Zustinian, il quale Francesco Zustinian q. Antonio q. Francesco del i544- aveva sposata una