SAN GEMINANO í»4 . ... lunga, però eruditissima, trascrivo la sua latterà. » Carissimo e desideratissimo amico. « Per compiacerti delle notizie die mi ricerchi in proposito della tua Ojiera delle Vinizia-ne inscrizioni, intorno alla Vita ed al comporre di Antonio lotti uno degli astri più splendidi del nostro musical firmamento, ecco eh’ io qui potei raccozzar alla meglio quelle che trovai sparse nelle molte mie carte, indigesto embrione del vasto lavoro intorno a cui già da due anni in codesta mia patria io mi andava affaticando d’una Storia della Musica presso a' Viniziani. Ma se d’una parte io posso darti fede che queste notizie sontf di tutta certezza, deggio però dall’altra confessarti che le non sono perfette, non avend’io potuto riempiere qualche lacuna di fatti o a me ancora ignoti, o non assicurati abbastanza. Vedrai, per esempio, ed anzi da bel principio, non saper io nè quando precisa-mente, nè dove il Lotti nascesse : non quando, nè dove menasse moglie.- non quando e come la di lui moglie diventasse madre di una Lu-grezia Maria Basadonm che fu monaca in s. Croce della Giudecca. Tali ed altri simili cose io mi stava appunto cercando, allorché a Dio piacque staccarmi dal mio carissimo nido, e falche da opre ben incominciate ( lodevol riposo de’più serii studii) io dovessi ristarmi. Or t’abbi quel poco tu dunque che in tal caso posso offerirti, meglio essendo ad amico che domanda il dar poco che nulla. irro.vio lotti nacque all’ incirca nell’ anno 1667, di Matteo Lotti ch’era maestro di cappella presso la corte Elettorale d’Hjnnover, allora cattolica. Che fòsse Veneta la di lui famiglia però non saprei dubitarne, e perchè Veneto si chiama egli stesso nel suo libro de’uiadrigali. e perchè Francesco di lui fratello coprì in Venezia il ragguardevole ufficio di Ragioniere del- l Eccellentissimo Collegio, il quale non sareb-besi dato a chi non avesse goduta la cittadi- nanza (1). Certamente fu Antonio in Venezia in età molto verde, poiché nell’anno decimose-sto il veggiamo dar saggio di se con una composizione teatrale. La poesia germogliò in Me-tastasio con una tragedia il Giustino. La Musica germogliò in Lotti del pari colla tragedia dello stesso nome scritta in versi nell’anno i685 dal veneto patrizio Nicola Beregani. Cosi per una non ordinaria combinazione, dal soggetto medesimo preser le mosse nel primo albeggiar de loro giorni ambidue costoro, che sommi poi divenner maestri nella Ior arte. E tale ella si fu questa primropera di Lotti che il di lui institu-tore il celebre D. Giovanni Legrenzi allora maestro nella cappella Ducale, cui l’età e la salute consentito non avea di sostenere la fatica, pur non dubitò di produrla col proprio nome alla scena. Pria di parlar delle molte ed insigni opere che Lotti scrisse, e memorare i principali accidenti della sua vita, piacemi che questo si noti: l’epoca e la città nella quale egli fioriva. Io voglio dir con ciò in primo luogo che in Venezia, città allora centro d’ogni bell’arte e punto di unione de'grand'ingegni si trovavano al »di lui tempo oltre a Biffi, a’ due Gasparini, ad Albi-noni, a Caldara, oltre ad altri insigni maestri che avventizii giungevano per drammi teatra- li, due maestri forastieri poi d’una fama veramente universale. Eran tali Nicola Porpora Napolitano, ed Adolfo 1lasse Sassone. Or vedi necessità che Lotti fosse veramente grande uomo, e grandissimo per ben sostenersi, e per mietere immarcessibili allori con sì perigliosi confronti! Ma ciò non è tutto. Venezia andava in que’giorni superba del suo divino Marcello, di quell’uomo che appena pubblicò l’Estro armonico sul salterio Daviddico, universalmente fu salutato coll’antonomastico nome di Principe della Musica. Ognuno può pensar facilmente che dura palestra esser doveva questa per Lotti, costretto a mettersi alle prese con quel gigante qualunque volta prendea fra le dita la penna. Era la musica in que’ di l’universale de* (1) Anche in Ceneda fioriva la famiglia Lotti nello scorso secolo, ed oltre Vab. Carlo Lotti gesuita,-e il protomedico Ignazio Lotti suo fratello de'quali ha già fatto menzione i ab. Mo* sellini nella storia della Letteratura nostra, eravi Giannantonio Lotti di Ceneda .poeta del quale in questo patriarcale seminario si conserva in un mss. cartaceo in fol. l'opera : Il Re IngleseoCaratacco Re de Britanni dramma per musica a sua eccellenza la n. d. Laura co. Crotta Ravagnin ; cominciato e terminato in Crema dal Lotti adì 17 9mbre 1 ^65a In fine avvi un ditirambo dello stesso autore per le nozze del co. Tioppo Piloni di Betluno con la nob. Lucia Celiati.