SAN GEMINIAMO to da M. Alessandro Dracése Fiorentino, et nuovamente con somma dillgentia stampato. Venetia per Curdo de Navò et fratel- li al Leone i54a- (In fine) per Giovanni de Farri et fratelli 1543 • in 8. 11 Paitoni (I.72) che vide (non io) questa edizione dice ch’è dedicata con lettera di Vinegia a/li XIII di febraìo 1642 a Cosimo de Medici da Francesco Sansovino, il quale molto commenda questa traduzione, e avverte di aver levato alcune parole latine della traduzione, in cambio di quelle ponendo le losche, rendendola pià vaga e pià bella, e quasi compagna a quella di Tito Livio di Jacopo Nardi al quale il nostro idioma è buona parte cbligato. L’Argelati sulla fede del Paitoni riporta le stesse cose (I. 70. 71.). Convien però dire che il Sansovino abbia reso poco buon servi-tioa questa traduzione del Braccio, se i figliuo* li d’Aldo due anni appresso, cioè nel 1545 si presero la cura di migliorarla, emendando la stampa, e la traduzione stessa in più luoghi; e ciò forse per opera spezialmente di Paolo Manuzio, sebbene il suo nome non vi apparisca, come avverte lo Zeno (II. 284)- 18. Dione. Dione delle Guerre de’Romani tradotto da M. Nicolò Leoniceno et nuovamente stampato. (In fine) In Vinegia per Pietro di Nicolini da Sabio nell'anno di nostra salute MDXLVIII. 8. La dedicazione è al magnifico e honorato M. Antonio Dandolo fu del clarissimo M. Andrea, Francesco Sansovino Accademico, in data primo marzo 1542. Il Paitoni (I. 5oi.) vide una copia della prima edizione coll’anno 1542,- ma non ha notato Io stampatore, se pur lo aveva ; e conghiettura che possa esser quella che il Fon-tanini (IL 28.Ì) registra per Giovannide Farri 1542. in 8. Io non vidi che quella del 1548. L’edizione però del 1542 è anche nel Catalogo Crevenna num.61144- II edizione, e nel Catalogo Floncel num. 6015. come avvisami il Melzi. ig. Niceta. Della historia di Niceta Coniate delle cose dell'Imperio di Costantinopoli libri VII ec. con le postille a suoi luoghi dinotanti le cose di maggiore importanza ec. In Venetia. (In fine). In Venetia appresso Francesco Sansovino 1662, 4- II Sansovino ne fa dedicazione a Giovanni Bizzignolo da Brescia gentiluomo Trivigiano. E un avviso del medesimo Sansovino a’ieggitori fa vedere la sua delicatezza nel rispettare le convenienze altrui : imperciocché avendo egli de- liberato di fare delle giunte notabili a que-st’Opera, come sarebbe l’entrate che allora ricavavano gl’imperatori da quello stato; i magistrati di Costantinopoli si civili, che criminali; la descrizione di quella città; le cose di Aitone Armeno dell’ Oriente ec. giusta quanto eglistessoaveva promesso ne'titoli con quelle parole parte descritte dal Niceta, et parte da Francesco Sansovino ; venne a sapere che messer Vincenzo Valgrisi fece (dall'Orologi) tradurre il medesimo Niceta colle cose deH’Aitone, e perciò non polendogli far torto, diede fuori soltanto la presente parte che fu altre volte tradotta dal Fausto da Longiano il quale ancora chè fosse persona letterata (nota il bello elogio!) non aveva però quanto allo stile quella bellezza e quegli ornamenti che sog/ion piacere altrui nelle scritture; ma scrivendo concisamente non osservava nè regole, nè modo veruno elegante et purgato ; il perchè convenne 'al nostro Sansovino affaticar molto per racconciare questa traduzione; spera poi di dare le cose promesse di sopra a migliore occasione, e forse nel fine deinsfone de' Turchi che si apparecchia di ristampare. (Vedi in seguito ove di quelle Istorie). Il Paitoni II. 25g)notò trovarsi due esemplari differenti di questa medesima edizione i56?. per Francesco Sansovino; ma io non vidi che quello che descrivo il quale sul frontispicio dice: contenersi i fatti degl'Imperatori greci cominciando da Alessio Comneno dove lascia il Zonara , fino al MCCCCLVH nel qual fu presa quella città da Mahomet secondo. Vi è la dedicazione al Bizzignolo, e non vi è la Tavola delle cose notabili ; e in fine alla pag. 107. avvi Passaggio di Lodovico Redi Francia il santo in terra santa creato Re nel 1227. Osservo che a p. 586- voi. XL. della Biografia Universale (Ven. 1827) si accenna che la Storia degl' Imperadori Greci di Niceta ebbe prima d'ogni altro in Italia a traduttore Giuseppe Orologi, e si pubblicò in Veneria dal Valgrisi nel i562. 4; ma dall’edizione del Sansovino dell’anno stesso i562 soprannunciata chiaro apparise che altra volta quella storia era stata tradotta dal Fausto da Longiano, e veniva poi ora dal Sansovino riprodotta correttamente, le quali parole altra volta indicano una traduzione di qualche tempo anteriore a quella dell’Orologi. E se il Sansovino soggiunse nell’avviso a’Lettori, di darfuori solamente la presente parte, non si