SAN SEBASTIANO. Alcuni poveri Eremiti dell’Istituto fondato dal beato Pietro Gambacurta da Pisa sotto la protezione di s. Girolamo, detti per ciò Geronimiru\ fra’ quali un frate Angelo di Corsica, vennero poco dopo il i3g3 da Riniini a Venezia per trovarvi domicilio. Comperarono pertanto una casa nella parrocchia dcH’Arcangelo Ralfae-!e, nella quale anticamente era un ospizio eretto dalla famiglia Trevisan, c tre pa-trizii Benedetto Trevisan, Bertuccio Valicr, e Francesco Molin in nome di quel frate Angelo sborsarono il prezzo a Sordamor Trevisana posseditricc di detta casa, e moglie di Benedetto. Il capitolo de’canonici della Basilica Lateranense di Roma, cui frate Angelo aveva olferta in perpetuo dono questa casa , concedette a lui di potervi fabbricar in essa una Chiesetta od Oratorio sotto il titolo di Santa Mafia piena di grazia e di misericordia, e per fondatori furono stabiliti fra Giovanni di Ravenna e il sacerdote Leonardo Pisani nobile veneto. Ciò avvenne nel i3g6; per la qual concessione questi Eremiti dovevano ogni anno pagare al Capitolo Lateranense mezza libra di cera ( Inscrizione 44 ). Frate Angelo, dopo ciò, ebbe rinunciato questa casa con altri eremitaggi al detto beato Pietro Gambacurta capo dell'istituto; donazione che fu poscia confermata da Eugenio IV nell’anno 1 4- 3 a ; il quale sei anni appresso, cioè del i438 concesse a Bortolo da Cesena e socii suoi di poter erigere una pubblica Chiesa nel fondo da essi acquistato nella suddetta parrocchia. Vi si oppose Andrea Venturelli piovano, e nel i44£ Lorenzo Giustiniano patriarca di Venezia ordinò che si dovesse desistere dalla fabbrica della nuova chiesa; concedendo però agli Eremiti che potessero dilatare l’Oratorio interno, cui l’Arcivescovo di Candia Fantino Dandolo nel i445 assegnò un’annua rendita di 82 ducati d'oro per la celebrazione di una messa cotidiana. In questo tempo, cioè del i446 al io dicembre vedesi fralle carte del Monastero una supplica de’padri di poter sopra il rio di S. Bascgio costruire un ponte di legno ( che ora è di pietra) per comodo della loro casa. Ma nel i455 a’ 26 agosto viste le nuove suppliche degli eremiti, Callisto papa III concedette ad essi di mutare l’Oratono in una Chiesa da inalzarsi da terra, c un cimitero vicino ad uso del monastero ; la quale fu tosto cominciata sotto la invocazione del martire satì Sebastiano, ed ebbe il suo compimento nel 1468, merce 1’ elemosine de’ fedeli, eccitate anche da Paolo II papa colla concessione di spirituali indulgenze. Al qual oggetto delle elemosine, c del vitto de* poveri frati, il Consiglio de’dieci fino dal 18 gennajo 1470 m. v. permise loro di istituire una Scuola sotto il nome dello stesso martire (Inscriz. 60) sperando eziandio che per mezzo del patrocinio di lui fosse, almeno in parte, preservata la città di Venezia dalla pestilenza. E i buoni effetti della intercessione di