440 S. GEORGIO ghi (i). Il Veniero fece stampare i due primi canti del poema della Mar/isa dello stesso Aretino (senza luogo, stampatore, ed anno ) in 4., premettendo una lettera sua all’Areti-no, nella quale lo prega a condonare se ebbe l’ardimento di pubblicarli senza sua licenza, avendoli veduti deformati dall’ edizione già fatta in Ancona, che fu forse intorno al i5o2. L’Opera s’intitola : Al gran Marchese del Vasto dui primi canti di Marfisa del divino Pietro A retino (IVIazzuchelli 1. c.p. 277). Oltre le prove di amicizia che diede il Ve-niero a 11’Aretino coll’ intitolazione di quei libri, gliene diede un’altra in una delle stanze della '¿affetta riferita dal Mazzuchelli (p. 240) parlando male del Berni che rifece l’Or-lando, poiché sapeva che questa fatica del Berni e altre sue cose erano state dall’Aretino disapprovate. (1. c. 201). Più lettere 1’ Aretino gli addirizza. Vedi per esempio nel T. I. p. i65 in cui gli dice (data da Venezia i537) lo credo che il seme con il quale la magnificenza di M. Giannandrea vi ha generati habbia origine da Parnaso, e perciò tutti i suoi figliuoli sono Apolli e Mercuri!. Finge di averlo veduto in sogno con altri illustri giovani a p. 200 tergo dello stesso libro primo in una lettera diretta a Gianjacopo Leonardi . . ec. Vedi il voi. II p. 297. III. 214. IV. 55. 220. 244* 347. V. 193. tergo. In quella del Voi. II pag. 297 anno » 54a ricorda il sindacato di Lorenzo Veniero in Dalmazia : ecco in fede del mio vero pronostico la lode e l’honore che mentre sete stato siridico in Dalmatia havvi acquistato la giustitia e la clementia usatale. In quella del voi. Ili p. 214 eh’ è in data dell’ottobre ir>45 dice di avergli tenutoli MAGGIORE figliuolo al battesimo, e soggiunge : di voi saputo e prestante gentilhuomo non panno uscir frutti che non sieno appresi del gusto del suo venerabile senato. Lodovico Pascale da Cattaro Dalmatino nelle Rime vul-gari (Venezia. Cognati 1549* 8- a p. 70. e 74 tergo) ha poesie dirette ai Venier e a Vincenzo Barozzi. nelle quali lauda il Venier come poeta. Si è veduto che il Barozzi fu con lui sindico in Dalmazia. Pier Contarmi nell’ Argo vu/gar (Libro I. registro b. quinto tergo) lo chiama splendor de Veneta elo-quentia. Il Sansovino (p. tergo della Ve-nezia) ; l'Alberici (p. 55 del Catalogo degli scrittori Veneziani)', Il Superbi (Trionfo. III. 113); Pierangelo Zeno (.Memoria p. 90 ediz. 1744)5 >1 Crescimbeni ( Commentarli Voi. IV. lib. II. p. 72) Apostolo Zeno (lìibl. Fontan. II. 46. 82. 83. e Lettere T. III. p. 099 ediz. seconda ) lo ricordano con distinzione. E il Zilioli nella mss. Istoria de’ poeti italiani (Codice CXV11I. classe X. della Marciana) ne stese un breve articolo, senza però notare alcuna opera sua stampata o manuscritta. Lorenzo (egli dice) il maggiore d’ età non meno eccellente oratore che degno poeta, ancorché occupato ne’ maneggi civili et nel governo di numerosa famiglia lasciò alla posterità memorie del valore e delle fatiche tanto nell una che nell’ altra lingua. Ricordollo eziandio Francesco Berni o qual altro sia autore (su di che vedi il Mazzuchelli negli Scrittori Italiani all’articolo Berni Frane.) nella Vita che scrisse di Pietro Aretino col titolo Veritàs Odium parli (Codice Marciano, era già di Apostolo Zeno); il qual Berni nella dedicazione a Be-netto Lomellin Genovese dice: Lorenzo Ve- (1) Nella Biblioteca del Re de’ Francesi, fra’ mss. italiani illustrati dal nostro ab. Antonio Marsand emerito professore dell’ Università Patavina. Parigi i855. p. 75. si legge al Num. „ io34- La P. . . . errante di Venezia. Leggenda di Lorenzo Veniero. Codice cartaceo in 4-,, caratteri corsivi, di pag. 100. secolo XVli. L’argomento di che si tratta net presente co- „ dice è dichiarato da bel principio così : La leggenda della P.....errante di Venezia del ,, sig. Lorenzo Veniero . Veritas odium parit. Essa leggenda è poetica, ed è divisa inquat-„ tro canti composti tutti in ottava rima. Fu detto all ab. Marsand che queste poesie sieno ,, già state date alle stampe in Venez’a, ma non seppesi indicare per quale stampatore ed „ in qual anno. “ L’operetta poi dell Aretino collo stesso titolo, ma in prosa trovasi nel libretto ; Il libro del Perchè, la Pastorella del Marino, la Novella dell’Angiolo Gabriello e la P.....errante di Pietro Aretino. A Peking. regnante Kien-long nel XVIII. secolo in 16- ed è a p. g5 col titolo La P. . . . errante Dialogo di Maddalena e Giulia di Pietro Aretino. Comincia Hai tu veduto, o Giulia .... f in. eleggere amici e far loro piacere. Vedi anche il Gamba nella serie de Novellieri p. ì/^ij edizione seconda. Firenze i855. 8.