S. GFORGIO ti, che in quello 1142 è di quattordici sole persone, e in quello 1108, giusta il Barbaro, sarebbe di sessantacinque, oltre la diversità dei nomi, giacché nè il Ziani nè un Sisinulo, nè due Foscariniche il Barbaro dice essere fra gli altri rei documento n58, non sono fralii quattordici del documento 1x42. Ciò è interessante a notarsi perchè tutti gli storici, citano il documento 1 x4^ non quello n5tt, il quale fa vedere che per la festa delle Marie il doge Folani aveva date ordinazioni anche prima del 1142. Che poi l’anno di questo ultimo documento sia j 142 non 1 i45 nè 1144 ( anno che ho anch’io malamente ritenuto a p. 5i5 del T. I.) lo si prova lautamente anche sull’autorità del Codice Trevisaneo ; dal p. de Rubeis a p. i5 del Discorso ¡storico cronologico diplomatico ec. Venezia 1749) e senza dir di più, lo abbiamo autentico in uno dei libri Pactorum a p. i54 coll’anno 1142 e col principio (Jrdo processio-nis scnllarum. Troviamo eziandio la sottoscrizione di Sebastiano Ziani nell’atto di quitanza n5i fatto da Domenico Morosini dogeco’suoi giudici, e preordinati, e popolo di Venezia a Pietro e Giovanni Baseggio di tutto ciò che il loro padre Basegio Baseggio del confin di s. Giovanni Crisostomo aveva avuto per le spese da esso incontrate alla fabbrica del campanile di s. Marco. Sono dugenquarantanove i sotto-scritti. Il Barbaro che ciò nota, dice che oltre Sebastiano vi sono sottoscritti Stefano, Pietro, Leone, Amado,{Anando 0 Nardo dice Cappella-ri invece dì A triodo o forse di Amadio), Archelao e un altro Stefano Ziani; e cosi riscontro in una copia di questo documento eseguita nel secolo XVI. Vedi quanto ho scritto anche su ciò a p. 242 tomo 1. di quest Opera. La firma di Sebastiano stassi insieme con quella di Vitale Dandolo in un documento del 1161 del mese di luglio che contiene uria sentenza del MAGGIORE . . 563 doge Vitale Michele II co’ suoi giudici a favore di Oliverio e Bulciana figlio e figlia del fu Giovanni Semitecolo, come veggo nello elenco degli atti scoperti l’anno 1^11 in una stanza della chiesa ducale, de’ quali già ho detto altrove. Avendo Vital Michele suddetto co’suoi giudici, e savii, e col popolo di Venezia nel 1162 conceduto il contado e l'isola di Veglia in feudo a Bartolomeo e Vito figli del conte Doimo Frangipane, Sebastiano Ziani fu il primo giudice che firmò il relativo istromen-tc. Tanto conosco dalle genealogie del Barbaro, il quale dice che tre sono i giudici soscritti, e quarantaquattro i savii (1). Avendo il nostro Sebastiano insieme con Ol io Maslropiero (che fu poi doge) e con altri ricchi patrizii sovvenuto la repubblica di n5o marche d'argento, ottenne in sua sptziebà due parti di tutto il mercato di Rialto. Il Sa nulo (col. 497- 49^) ha reso pubblico il documento di ciò ; e così pure Nicolò Crasso a p. 469 delle note al Giannolti (editio Elzevir i63i. 16.); ma vi è divario nel* 1 anno. Imperciocché il Crasso legge millesimo centesimo sexagesimo quarto, mensis iunii, in-dictione XII, e col Crasso s’accorda anche il Genealogista Barbaro che sebbene non riporti il documento, pure vi segna alcuni de’sottoscritti come Stefano Giusti, e Piero Foscarini, ponendo l’anno 1164 in cui \iclal Michiel dose con li suoi giudici e savii et collaudatone del popolo obligó li affini di Rialto delli stadi a Sebastian Zinni et ad altri nobili. Ma il Sa-nuto legge 1160. IV mensis iunii, indictione VIII. Le indizioni corrispondono agli anni che sono segnati ; però altro è che l’anno sia 1 ìtìo, a’ quattro del mese di giugno, altro, che sia 1164 del mese di giugno. Il Galliciolli copiando dal Crasso non risolve la quistione (T. I. p. 109. j4o.) cosi neppure il Marini (Storia del Commercio p. 247)- Ma nella mancanza del (1) Più concessioni ai fecero della contea di Veglia Nel Cominemoriale (n. 11 p.i2.)dell’Archivio Generale vi è Terminazione circa la regalia che pagavano i conti di Veglia nel dì di s. Michele alla repubblica. Essa è del 1317. 26 septemb. e vi si dice: „ examinatis formis et teno-,, ribusaliquarum concessionum comitatus vegle tam antique condite tempore Henrici Dan-,, dulo ducis Vene, quam nove condite tempore dni Rainerii Geno ducis ec. ,, Ma non si rammenta la concessione del 1162, di cui qui il Barbaro. Antonio Vinciguerra parimenti non ne fa menzione (Stona della famiglia Frangipane cod. Marciano classe XI. n. 67) dicendo in genere : „ L’isola fu molle volte depredata da corsari, come dichiara la solennità che fe-,, stiza Vegia il giorno de santi Quaranta per esser sta liberata da pyrati ; perho se fecela ,, tributaria a V. Serenità et mandava ogni anno la strina a Venetia come appar per la copia ,, de un istromento de convention fatta fra lo epo et la comunità di Vene zia da luna parte et , un conte Duimo (sarà certamente Frangipani) dal altra celebrado nel MCXXXIII. ,,