SAN dispersero in più parti, cioè a Genova, a Ve* nezia, a Milano, a Perugia, a I tento. 11 primo che venne a piantarsi in Venezia fu Alessandro figliuolo di Matteo qm. il detto Paolino. Egli dice nel proemio al Petrarca i5a5,che in quest'alma città di Vinegia da Milano era ricorso per cagione della passata guerra. Fu poeta e dottore e chiarissimo commentatore di Dante, del Petrarca; il quale, al dire di Apo GEMINIANO e aprisse la 95 via a tutti gli altri che dappoi han seguitato. Il Crescimbeni similmente agli altri spositori lo preferisce. E una prova dello incontro che fece l'opera sua ne sono le molte ristampe. Questa prima edizione corredata già della Vita et costumi di messer Francescho Petrarcha, e dell'origine di Madonna Laura con la descrittione di Valciusa et del luogo ove il poeta di lei a principio s'innamori>, ha stolo Zeno, recò il vantaggio, che alla compar- in fine,- Qui finiscono le opere volgari delPe-*a della sua esposizione sai Petrarca si lasciò di trarcha stampate in Vinegia per Giovanni Antonio et fratelli da Sabbio nel mese d'agosto l'anno del Signore mille cinquecento venticinque. Quanto poi alle ristampe, le andrò tracciando colla scorta del diligentissimo Mar* sand. — Il Petrarca con V e sposinone d Alessandro Vel/utello e con molte, altre utilissime cose in diversi luoghi di quella nuovamente da lui aggiunte. 4- MDXXVIU. In line : Stampata in Vinegia per Maestro Bernardino de Vidali Venetiano del mese di febraro l'anno del signore mille cinquecento ventiotto. Questa non è che una ristampa con pochissime differenze della prima; eseguita però con molta accuratezza (p. 41). — Il Petrarca col Vellutello ec. MDXXXII. 8. E dedicato dal Vellutello non ad Agostino Doria, (come per errore nel Marsand p. 42), ma a Jacopo figlio di Agostino Doria. (In fine) Stampate in Vinegia per Maestro Bernardino de Vidali, Venetiano del mese di novembre l'anno del signore mille cinquecento trenta-due. In generale è come le antecedenti. Pur dee tenersi in gran conto non solo per la diligenza somma con cui è stata fatta, ma specialmente pe'nuovi studi intorno a'suoi conienti fatti dal Vellutello stesso il quale parlando nella dedicatoria suddetta delle anteriori e-dizioni dice: » s’io non m’inganno sarà questa « tenuta d'elegantia gravità e gratia avanzar « di gran via le altre, onde giudicandola anco-« ra io molto più degna della tua nobiltà ec. « (p. 42) » . — Il Petrarca col Vellutello ec. MDXXXVIII. 4. La Dedica è del Vellutello al sudd. Doria. In fine. Stampate in Vinegia per Bartolomeo Zanetti Casterzagnese ad instantia di messer Alessandro Vellutello e di messer Giovanni Giolitto da Trino: ne l'anno del Signore MDXXXVIII. Cangiata la forma è un esattissima ristampa dell’edizione del Vidali i55a in 8. (p. 47;> ristampare, se non affatto, di molto almeno, 1 commenti per lo più sciocchi di coloro che per l’addietro l’avevano anzi ingombrato ed oscurato, che dichiarato ed esposto. Fu il primo a dividere il canzoniere in tre parti, ponendo nella prima le rime in vita di Laura; nella seconda quelle in morte ; nella terza le rime varie ; ordine tanto ragionevole per cui il chiariss. ab. professore Marsand si maraviglia che non sia stato adottato prima del. Vellutello, e che non si segua tutto giorno. Era Alessandro cotanto invaghito di quel sommo poeta, che per aver traccie della vita di Laura andossene a bella posta in Avignone, e quantunque egli per mancanza di certi documenti non ci abbia potuto dar di lei notizie sicure nella vita che stese del Petrarca premessa al suo Canzoniere, nondimeno ha il vanto di essere stato de’primi a indagare su questo punto, e la più parte degli scrittori seguiron l’opinione del Vellutello intorno al casato e a’natali di Laura; cosicché egli il primo dopo i molti viaggi, l’esame di pubblici e privati archi vii, e le diligentissime indagini potè conchiudere per cosa certa che Laura non fosse mai maritata. Quindi è che anche collo esempio del Vellutello il Tira-boschi difende gl’italiani dalla taccia che ci dà l’abate de Sade (ch’ebbe la sorte di scoprire il vero casato di Laura) di essere stati pigri nel rintracciare più sicure notizie sulla bella del Petrarca. La prima edizione dunque del celebre commento è; Le volgari opere del Petrarcha con la espositione di Alessandro Vellutello da Lucca. 4- MDXXV. Dedica il Vellutello al nobile Martino di Martino Bernardini da Lucca; e vedesi da essa che ¡Nicolo Delfino patrizio Veneto letterato persona senza dubbio singolarissima confortò il Vellutello a ultimare e pubblicare questa sua esposizione. Il Rucellai loda questo commentatore, perchè fu il primo che e riguardo alla istoria e riguardo alla dichiarazione cavasse il Petrarca dalle tenebre Il Petrarca col Vellutello ec. Vinezia al 1 O